Il servizio dedicato da Chi l’ha Visto? nello speciale in onda mercoledì 19 luglio, alla morte di Giovanni Piscitelli, quasi dieci anni fa sindaco del paese di Cervino in provincia di Caserta. Un borgo di cinquemila anime che nasconde, però, in un clima definito dai parenti e amici di Piscitelli di assoluta omertà, il peso di un terribile omicidio. Piscitelli è stato portato via, brutalmente percosso e ucciso dopo aver visto dar fuoco alla macchina dove si trovava, senza che nessuno capisse chi potesse aver compiuto il tragico gesto. Il legale di Piscitelli, nell’intervista al programma, ha sottolineato il carattere fumantino del Sindaco che ha spesso litigato con personaggi di spicco del paese come l’ingegnere Pietro Esposito Acanfora, sulla colpevolezza del quale però nessuna prova è mai stata trovata. La moglie di Piscitelli ha sottolineato il muro di silenzio assoluto che ha sempre contraddistinto le indagini sulla morte di Giovanni, che a dieci anni di distanza non trova ancora non solo un colpevole, ma neanche un minimo filo logico per il movente, a parte quello della vendetta da parte di personaggi su cui però non è mai emersa alcuna evidenza.



GIOVANNI PISCITELLI, CHI LO HA ASSASSINATO? SPECIALE CHI L’HA VISTO

SE NON E’ STATA LA MALA, CHI L’HA UCCISO?

Nella puntata odierna di Speciale Chi l’ha Visto?, il team di Federica Sciarelli si soffermerà di nuovo sul caso di Giovanni Piscitelli, il sindaco del Comune di Cervino, in provincia di Caserta, che nel 2008 fu barbaramente assassinato. A quasi dieci anni di distanza dall’omicidio, non si conoscono ancora i motivi e i moventi e soprattutto gli assassini, che dovrebbero essere stati almeno due secondo la dinamica dei fatti, che hanno portato alla morte Piscitelli. Proprio in questi giorni d’estate la troupe di Chi l’ha Visto ha effettuato altre rilevazioni presso il Comune di Cervino, incontrando anche diverse problematiche. L’attuale Sindaco di Cervino, Giovanni De Lucia, ha invitato gli inviati del programma a concentrarsi sulla pista dell’omicidio considerando che le rivelazioni di alcuni esponenti del clan dei Casalesi hanno messo in evidenza l’estraneità della camorra e della malavita organizzata riguardo la vicenda. Si è trattato dunque di una vendetta, ma ordinata da chi?



LA CAMORRA NON C’ENTRA?

I fatti risalgono al 28 febbraio del 2009, quando Piscitelli fu portato a forza all’interno di un’automobile, intercettato nei pressi del cimitero di Cervino (qualcuno ipotizza che gli aggressori fossero tre). Di sicuro, una volta raggiunta la località di Lebbrosi, in provincia di Benevento, Piscitelli è stato brutalmente picchiato e poi lasciato all’interno di una macchina data alle fiamme. Pur essendo riuscito a fuggire dall’abitacolo, ormai stremato Piscitelli è stato ucciso da un ultimo colpo alla testa. Un delitto estremamente brutale ed efferato, per il quale a 9 anni di distanza non c’è ancora un colpevole. Piscitelli aveva due principali nemici all’epoca, un imprenditore edile, Vincenzo Vigliotti, e l’ingegnere Pietro Esposito Acanfora, con il quale c’erano stati molti screzi nel passato. Le indagini si concentrarono su di loro, ma alla fine risultarono estranei alla vicenda, o in ogni caso non emersero prove a loro carico.



TROPPI PUNTI OSCURI SULL’OMICIDIO

Come sottolineato però dall’attuale Sindaco De Lucia, a Cervino non c’era notizia di infiltrazioni camorristiche che avrebbero potuto mettere il Sindaco nell’occhio del ciclone e soprattutto nel mirino di un omicidio di Mafia. La pista della vendetta viene però indebolita dagli scarsissimi indizi che possono sostenerla. Piscitelli non aveva in fondo molti nemici e la comunità di Cervino, ma soprattutto i parenti della vittima, in primis i figli, hanno sempre denunciato il clima di omertà che ha ammantato il brutale omicidio del Sindaco. Di Giovanni Piscitelli a 9 anni di distanza non si conoscono ancora gli assassini, ma soprattutto il caso è ancora ammantato dal più fitto mistero. La puntata di Speciale Chi l’ha Visto di mercoledì 19 luglio 2017 proverà a far luce e riassumere i punti centrali di una matasse difficilissima da sbrogliare, col programma di Rai 3 che cerca da tempo di raccogliere testimonianze decisive, scontrandosi sistematicamente con un muro di omertà.