Protagonista della musica italiana, Sergio Endrigo questa sera sarà al centro dei ricordi di Techetechetè con le esibizioni più interessanti della sua carriera. In attesa di scoprire con quali filmati Rai Uno ricorderà il suo percorso, ripercorriamo i suoi primi passi come cantautore dalle parole che sua figlia, Claudia Endrgo, ha rilasciato nel corso di un’intervista realizzata da Giancarlo Magalli nel 2013. “Lui è diventato famoso nel ’62 con “Io che amo solo te”, però cantava già da tanti anni, aveva fatto una lunga gavetta nei night, ha girato tutto il mondo, si è divertito moltissimo, però a un certo punto dice che (…) si è immaginato a 60 anni a cantare ancora nei night e ha detto no, devo tentare di fare qualcos’altro. E quindi è andato a Milano e ha avuto la grande fortuna di incontrare Nanni Ricordi, che è stato il suo scopritore”. Queste le parole di Claudia Endrigo, che pochi minuti fa ha ricordato l’appuntamento di questa sera su Rai Uno lasciando sui social questo dolce pensiero: “Il mio grande amore, finalmente stasera a techetechete'”. Se volete visualizzare il suo post, potete cliccare qui. (Aggiornamento di Fabiola Iuliano) 



SERGIO ENDRIGO: LA GLORIOSA CARRIERA e L’OMAGGIO DI TECHETECHETÈ

LA CARRIERA DEL FAMOSO CANTAUTORE DI ORIGINI CROATE

Torna anche stasera, puntualmente su Rai1, il nuovo appuntamento con Techetechetè. Le canzoni che sanno emozionare sono moltissime è vero, ma se c’è qualcuno che punta dritto al cuore, quello è Sergio Endrigo. La nuova puntata di stasera del celebre programma, renderà quindi omaggio anche a lui, ripercorrendo tutta (o grande parte) la sua straordinaria carriera fatta di successi e amore, quel sentimento che lui tanto amava interpretare. Durante la nuova puntata però, avrete modo di apprezzare anche un Sergio Endrigo diverso ed ironico, mentre duetta con la figlia
(all’epoca molto piccola), Pippo Baudo ed Enrico Simonetti al pianoforte. Il cantautore di origini croate si è spento il 7 settembre del 2005 e dopo circa sette anni dalla sua morte, proprio la figlia Claudia, ha lanciato un forte appello. Il nome di suo padre infatti, nonostante la straordinaria carriera, sembrava finito nel dimenticatoio: nessun disco, nessuna riedizione, nessun tributo, nessuna apparizione postuma in TV. “La sua vena artistica – spiega a Repubblica – non si era mai esaurita. Ad un certo punto, però, hanno smesso di promuoverlo e di distribuire i suoi lavori. Quindi, ci sono tante cose meravigliose che mio padre aveva realizzato ma che in pochi conoscono perché a quasi nessuno è stata data occasione di scoprirle e di poterle apprezzarle. In radio non trasmettono le sue canzoni, non esiste una sua biografia pubblicata da un grande editore, non è possibile acquistare un cofanetto con la sua opera omnia e non c’è alcun premio a lui dedicato”.



LE PAROLE DI VINCENZO INCENZO

Sergio Endrigo, durante gli ultimi anni della sua gloriosa carriera, ha dovuto fare i conti con due problematiche di rilievo: da un lato le case discografiche che ci andavano con i piedi di piombo per quanto riguardava gli investimenti musicali e da un altro punto di vista, i suoi problemi con l’udito gli creavano delle fastidiose problematiche all’intonazione durante l’esecuzione dei pezzi. Tutto il glorioso passato fatto di vittorie al Festival di Sanremo e palazzetti pieni (anche in Brasile) sembravano ormai appartenere solo al passato, come un ricordo. Per questo motivo però, il cantautore soffriva molto. “Dipingevano Sergio come un artista difficile, un cantautore malinconico – racconta Vincenzo Incenzo – ma era una persona simpatica, umile e piena di ironia. La prima volta che lo incontrai, in un bar di piazza Mazzini, era entusiasta come un ragazzo alla sua prima canzone. Tirò fuori dalla giacca un appunto scritto tutto in minuscolo a macchina e mi parlò del suo testo con un amore infinito. Erano i versi di Altre emozioni, la prima canzone scritta insieme e anche l’ultima che ha cantato. Qualche giorno dopo quell’incontro Sergio venne da me e mi disse che voleva dedicare una canzone a Napoli. Desiderava tornare a Napoli, forse anche morirci, e Le ragazze di Napoli era il suo modo di anticipare il ritorno”. 



SERGIO ENDRIGO: PROTAGONISTA DELLA PUNTATA DI TECHETECHETÈ

LA BIOGRAFIA DEL CANTAUTORE PRIMA DELLA MORTE

Nel corso della sua magnifica carriera, Sergio Endrigo oltre a collaborare con artisti della musica, ha avuto a che fare con poeti e scrittori, tra cui: Gianni Rodari, Pier Paolo Pasolini, Vinicius de Moraes e Giuseppe Ungaretti e con musicisti come Toquinho e Luis Bacalov. Fin da piccolo è apparso creativo e amante dell’arte con un padre pittore e scultore oltre che tenore autodidatta. Incominciò a lavorare come fattorino alla Mostra del Cinema e nello stesso periodo ha incominciato a strimpellare la chitarra fino a quando trovò ben presto un ingaggio con il suo debutto da cantante che segna il 1959 con un 45 giri extended play che includeva “Non occupatemi il telefono” e “Ghiaccio bollente”. Tra i tanti progetti, Sergio Endrigo interpretò anche delle canzoni per bambini come “La Casa” contenuta nell’album “La vita, amico, è l’arte dell’incontro” del 1969. La sua ultima tournée musicale data il 2000 quando si recò a Cuba e in America Latina. Pochi mesi prima della sua morte, gli era stato diagnosticato un cancro ai polmoni.