Si sposeranno presto (il prossimo 3 agosto, ndr) Caterina Varzi e Tinto Brass e fa certo sorridere pensare che i due si siano conosciuti per caso, 10 anni fa, nella hall di un hotel del Parioli. Puoi chiamarli i casi della vita, ma in quell’incontro c’erano già le premesse perché tra l’allora avvocatessa e psicanalista e il re del cinema hard si sviluppasse qualcosa di più di un colloquio che avrebbe dovuto accelerare la messa in produzione di Ziva, un film che per la cronaca non è mai stato realizzato. Tutto, come spesso accade in questi casi, è nato da un equivoco. Tinto Brass, vedendo arrivare verso di sé questa donna statuaria, domandò: “Attrice?”. “No, avvocato”, rispose la Varzi, che a Il Corriere della Sera spiega:”Lui rimase della sua idea, era convinto che io simulassi per avere la parte”.
Quel sospetto innescò la curiosità infinita di Brass, che dopo un po’ di tempo compose il numero di telefono di Caterina: “Dopo un annetto mi fece una curiosa telefonata:”C’ è un corrispettivo del complesso di Edipo?”, mi chiese. Il complesso di Elettra, risposi, chiedendogli perché mi faceva quella domanda. “Voglio capire cosa spinge una giovane donna a interessarsi a un vecchio regista”. La risposta la Varzi l’ha data senza titubanze:”L’interesse per una persona molto singolare che io scoprivo attraverso lo studio delle memorie difensive del processo Caligola, dove lui rivendicava la libertà dell’arte e la libertà di espressione”. Ma era comunque un Tinto diverso da quello che siamo portati ad immaginare:”Io mi aspettavo un uomo spregiudicato, non remissivo. In confidenza poi mi disse che era rimasto turbato dal mio volto e dalla mia personalità. “Occhi leonini, lucidità mentale”, sono le sue parole”.
CATERINA VARZI E TINTO BRASS, IL NOSTRO PATTO D’AMORE E MORTE
Nessuno però può credere che la scintilla tra Caterina Varzi e Tinto Brass sia stata solo d’origine intellettuale. Per questo l’attrice svela:”Dopo un altro annetto mi disse: “Le faccio una proposta indecente: se viene con me a Parigi vedrà una città diversa”. Accettai: due stanze separate. Mi portò in tutte le librerie erotiche di Parigi e al museo d’ Orsay a vedere L’ origine du monde di Courbet. Alla fine di quei giorni ci davamo del tu. È stato tutto molto graduale. Nel mondo di Tinto c’è l’ eros ma c’è anche il gioco. E poi bisogna essere realisti…”. Ma dietro alla decisione di sposarsi tra qualche giorno, c’è una ragione ben più profonda dell’attrazione che ha a che vedere con la morte:”Si tratta di una scelta che abbiamo discusso a lungo insieme e nasce da un sentire autentico. Entrambi usciamo da grandi tempeste emotive dovute alla paura di morire. Lui per l’ emorragia cerebrale che lo ha colpito nel maggio del 2010. Io per un tumore che ho avuto all’ inizio di quest’ anno. Abbiamo parlato molto di eutanasia, trovandoci d’ accordo. Se ci verremo a trovare in condizioni indegne io aiuterò lui o lui aiuterà me. Fra di noi c’è un fortissima presa di posizione che il matrimonio suggellerà”. E a chi le chiede se sarà lei la donna che lo accompagnerà nell’ultimo viaggio della sua vita, Caterina risponde senza esitare:”Sì, ne sono convintissima e affronterò le conseguenze del caso. È il nostro grande patto”.