LA COLLABORAZIONE CON NEK

Anche Irama, uno dei giovani interpreti in ascesa nel panorama musicale tricolore, è stato tra i protagonisti del Wind Summer Festival, kermesse musicale svoltasi nella cornice di Piazza del Popolo, a Roma, alla fine di giugno e ora riproposta in televisione da Canale 5. Irama è in realtà Filippo Maria Fanti, nato a Carrara nel dicembre del 1995, per poi trasferirsi a Monza, ove ha iniziato molto presto a coltivare le proprie doti musicali. Proprio nella città lombarda Irama ha poi iniziato a farsi notare nelle gare di freestyle, prima di decidere che la musica doveva diventare la sua professione. Dopo aver assunto il nome di Irama, che vuol dire ritmo, l’artista ormai trapiantato in Lombardia ha saputo mettere insieme una proposta musicale estremamente suggestiva, unendo il rap all’altra sua grande passione, la musica d’autore italiana. Nel 2016 ha fatto capolino a Sanremo, tra le nuove proposte e al Coca Cola Summer Festival, dove ha vinto all’interno della stessa categoria superando a sorpresa il favorito Ermal Meta. Inoltre ha inciso il suo primo album, che porta il suo stesso nome, prima di dare vita ad una collaborazione con Nek, all’inizio dell’anno, che ha riscosso un grande e inaspettato successo. Occasione dell’inedita collaborazione è stata la ricorrenza dei 20 anni dall’uscita di Laura non c’è, con una inedita versione del pezzo al quale Irama ha appunto conferito il suo modo di rappare. In poche ore il brano, postato sui social media, ha collezionato oltre un milione di visualizzazioni rafforzando in maniera decisa la sua popolarità.



IRAMA, L’AMORE E LA VITA PRIVATA

Per quanto riguarda la sua vita privata, Irama si dichiara ufficialmente single, uno status derivante dalla sua intenzione di concentrarsi per ora esclusivamente sulla sua carriera. Nel corso di una intervista rilasciata a margine della sua partecipazione al Festival di Sanremo ha voluto ricordare come il suo punto di riferimento musicale sia in particolare Stromae, di cui apprezza la capacità di lavorare sulle tradizioni per farle approdare ad una nuova veste. Tra gli artisti italiani ha invece indicato Francesco Guccini e Fabrizio De Andrè. Ha poi voluto riconoscere l’importanza di Giulio Nenna, colui cui è affidato il compito di curare la parte musicale dei suoi componimenti, in un lavoro di squadra che si è sinora rivelato vincente. In un’altra intervista rilasciata a Tgcom24 ha invece affrontato il tema relativo alla polemica sorta intorno al titolo di un suo brano, Mi drogherò, spiegando come esso sia una sorta di gioco, anche considerato che il pezzo non affronta il tema delle tossicodipendenze, ma semmai quello della ludopatia, che fa tante vittime tra i suoi coetanei. Anche per quanto riguarda una foto che ritrae una caramella molto simile ad una pasticca di ecstasy, l’artista ha negato con decisione che potesse essere interpretata in tal senso, trattandosi di una semplice caramella che doveva indicare la dipendenza dall’amore. Un concetto rafforzato dalla sua dichiarazione di totale contrarietà alle droghe. Nell’intervista ha anche affrontato il tema dei social media, ricordando di non essere un grande patito di questo mezzo, preferendo semmai affidare le sue comunicazioni alla musica e incontrare direttamente i suoi ammiratori

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