L’IMPEGNO SOCIALE
Maria Ilva Biolcati, in arte Milva, è ben nota nel mondo musicale come «la Pantera di Goro». In una delle sue ultime interviste rilasciate, la cantante si è detta molto attenta ai temi scottanti del momento in tv e sui social come quello dell’emigrazione e di intolleranza verso gli stranieri. Milva prende le distanze da questi episodi: «Se vivessi ancora nella mia Goro e potessi disporre di adeguati spazi sarei stata lieta di dare una mano, una speranza, un sollievo a chi ha dovuto abbandonare tutta la propria vita, verso un futuro incerto» ha dichiarato la nota cantante, che non manca però di dare qualche severa critica all’operato della Prefettura: «Pare abbia avvisato il Comune dell’arrivo dei migranti con tempi troppo stretti. Forse, con una tempistica maggiore, il nostro paese avrebbe potuto prepararsi e gestire al meglio l’accoglienza assieme alle associazioni di volontariato». (Agg. Anna Montesano)
LA MALATTIA
“Sono rimasta mezza persona. Piano piano, pezzo per pezzo che continuo a perdere. Ora è la seconda gamba (femore) che dopo un volo è andata in pezzi. Comunque, credere, credere che c’è sempre una via di uscita”. Questo quanto Milva scriveva su Facebook qualche tempo fa, dimostrando ancora una gran lucidità a dispetto dei malesseri fisici. “Certo, la mia vita è stata durissima. Un mio amico mi ha scritto, non lamentarti, forza, e vai avanti. Ed io, imperterrita, dico no, voglio andare indietro, come i gamberi. Vorrei già essere sicura e coordinata. E invece mi sento ancora nel pieno di una bufera, e spesso mi ritrovo a volare con una parte del mio tronco e le gambe che vanno vanno vanno vanno senza meta. Sono giornate stupende queste che ci accompagnano. Ma mi fanno quasi male dalla luce che emanano. Non ne ho idea fino a quando starò così male”. (agg. di Rossella Pastore)
L’ADDIO ALLA MUSICA
Risale al 1990 il ritiro dalle scene di Milva, annunciato in un comunicato che recitava più o meno così: “Ritengo che proprio questa speciale combinazione di capacità, versatilità e passione sia stato il mio dono più prezioso e memorabile al pubblico e alla musica che ho interpretato: per quello voglio essere ricordata. Oggi questa magica e difficile combinazione forse non mi è più accessibile: per questo, dato qualche sbalzo di pressione, una sciatalgia a volte assai dolorosa, qualche affanno metabolico; e, soprattutto, dati gli inevitabili veli che l’età dispiega sia sulle corde vocali sia sulla prontezza di riflessi, l’energia e la capacità di resistenza e di fatica, ho deciso di abbandonare definitivamente le scene e fare un passo indietro in direzione della sala d’incisione, da dove posso continuare a offrire ancora un contributo pregevole e sofisticato”. Da allora, la cantante conduce una vita molto ritirata, pur continuando a comunicare coi fan attraverso i social. (agg. di Rossella Pastore)
I QUINDICI SANREMO
Ha da poco compiuto settantotto anni Milva, meglio conosciuta con lo pseudonimo “Pantera di Goro”. Ed è proprio a Goro, un paese vicino Ferrara, che Milva vide i suoi natali nel lontano 1939. La cantante fu battezzata come Maria Ilva Biolcati, e sin dall’infanzia manifestò la sua passione per la musica. Debuttò al Festival di Sanremo nel 1961, classificandosi terza con Il mare nel cassetto. Tutt’oggi è ricordata come l’artista con più presenze sul palco dell’Ariston, a pari merito con Toto Cutugno e Peppino di Capri a quota quindici partecipazioni. Memorabile la sua capacità interpretativa, in parte dovuta al suo secondo talento, quello per la recitazione. Per lei hanno scritto prestigiosi autori e colleghi, tra cui Franco Battiato, Enzo Jannacci, Ennio Monnicone, Mogol, Raf, Giancarlo Bigazzi, Ron, Valerio Negrini, Roby Facchinetti, Cristiano Malgioglio, Alda Merini e Giorgio Faletti. (agg. di Rossella Pastore)
LA MUSICA E IL TEATRO CON STREHLER
La puntata di Techetechè di oggi vedrà protagonista Milva, una delle voci più belle della nostra scena musicale, di cui è stata una indiscussa protagonista per un lunghissimo periodo. Nata a Goro nel luglio del 1939, Maria Ilva Biolcati ha segnato interi decenni della musica leggera italiana, grazie alle sue strepitose doti vocali. La sua bravura è stata ampiamente riconosciuta anche all’estero, tanto che la Francia e la Germania le hanno conferito rispettivamente il titolo di Ufficiale dell’Ordre des arts et des lettre e di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale. Nel corso di una lunghissima carriera iniziata nella prima metà degli anni ’60, ha inciso ben 63 album in studio, oltre a 14 dal vivo. E’ inoltre la cantante che ha partecipato al maggior numero di edizioni del Festival di Sanremo, avendo calcato le tavole del Teatro Ariston quindici volte, a partire dal 1961, quando arrivò in terza posizione cantando Il mare nel cassetto. Nel corso della sua parabola artistica ha anche lavorato con Giorgio Strehler, una collaborazione che ha toccato il suo punto più alto nel 1973, quando la sua voce contrassegnò L’opera da tre soldi di Bertold Brecht, in cui la Pantera di Goro interpretò Jenny delle Spelonche, al fianco di Domenico Modugno chiamato dal canto suo a rivestire i panni di Mackie Messer. La sua vita privata è stata segnata da una lunga scia di tragedie, riguardanti i suoi ex compagni, tutti morti tranne uno, il filosofo Massimo Gallerani, il cui abbandono le provocò una crisi depressiva lunga quasi due anni. Gli altri sono stati Maurizio Corgnati, l’attore Mario Piave e il tenore Gigi Pistilli.
MILVA, L’IMPEGNO POLITICO
In politica Milva si è sempre professata di sinistra, sino a rendersi protagonista di una aspra polemica con i suoi ex concittadini di Goro. La vicenda risale al 2016, quando il suo paese natale fu individuato come possibile luogo di destinazione per un gruppo di migranti. La rivolta degli abitanti e le barricate erette contro una presenza avvertita come sgradita, furono all’epoca stigmatizzati dalla cantante, la quale affermò senza mezzi termini che se avesse avuto ancora residenza a Goro non avrebbe esitato a mettere a disposizione la sua abitazione. Nel 2009 ha invece attaccato frontalmente l’allora Premier Silvio Berlusconi, definendolo un povero folle nel corso di una intervista rilasciata alla televisione tedesca Ard. Nel 2010 ha dovuto rassegnarsi a lasciare le scene, dopo decenni di intensa attività, a causa di una serie di disturbi abbastanza gravi, in particolare la perdita della memoria e dell’uso delle gambe. Patologie poi guarite, che però l’hanno spinta a prendersi maggiormente cura di lei, rinunciando a calcare i palcoscenici. Una decisione comunicata tramite i social media, lo strumento da lei preferito per mantenere un contatto coi suoi numerosi ammiratori. Nel marzo di quest’anno ha destato sensazione il suo ritorno alle grotte di Palazzo Caetani, a Cisterna di Latina, le stesse in cui trovò rifugio dai bombardamenti nel 1944, quando era soltanto una bambina. Una visita organizzata dall’amministrazione comunale e che le ha consentito di rivivere uno degli episodi chiave della sua infanzia, raccontando con grande lucidità le sensazioni provate all’epoca.