IL GIORNO DELLE CENERI
Torna in prima serata I Borgia, la serie televisiva canadese ideata da Neil Jordan e incentrata sulle vicende di una delle più influenti famiglie d’Italia tra il XV e il XVI secolo. Il giorno delle ceneri e L’assedio di Forlì sono i titoli dei due episodi in onda stasera, rispettivamente il sesto e il settimo della seconda stagione. Primo episodio, Il giorno delle ceneri: Cesare torna a Roma e confessa al padre di aver ucciso Giovanni Sforza. Ciò porta il Papa a pensare che Lucrezia debba sposarsi per la seconda volta, per proteggere il suo pontificato. Savonarola continua a riscontrare grande popolarità a Firenze: il cardinale Sforza si rivolge a lui per ottenere l’approvazione del suo personale piano per l’assassinio del Papa, ma egli lo rifiuta. Nel frattempo, Cesare intima a Savonarola di smetterla con le sue predicazioni, pena la scomunica e la condanna a morte. Anche Della Rovere si ingegna per portare a termine l’uccisione del Papa, e prende sotto la sua ala Antonello, il discepolo-esecutore del delitto. Macchiavelli, intanto, si reca a Roma e informa Cesare circa il luogo in cui dimorerebbe il tesoro dei Medici. Cesare decide di muoversi personalmente per portare l’oro a Roma. La spedizione andrà a buon fine: grazie alle nuove ricchezze, l’assedio di Forlì potrà finalmente compiersi.
I BORGIA ANTICIPAZIONI: L’ASSEDIO DI FORLÌ
Cesare viene allontanato dal suo incarico: Juan è tornato dalla Spagna e può prendere il suo posto. Suo padre gli rivela che durante la sua assenza si è deciso di assediare Forlì: sarà proprio lui a guidare l’esercito. Juan tuttavia è debole, e ammette di non essere sicuro di potercela fare: ha contratto la sifilide. Egli però non si lascia scoraggiare, guida l’assedio e scopre dei cannoni conservati a Forlì. Mentre il figlio di Caterina discute i piani con la madre, Juan lo cattura e lo tortura in presenza della donna. Ludovico Sforza marcia a Forlì in aiuto di Caterina e sbaraglia l’esercito pontificio. Il figlio di Caterina riesce a scampare all’esecuzione e Juan è costretto alla fuga. A Firenze Cesare si accorge che Savonarola prosegue imperterrito con le sue predicazioni. In tutto questo, un uomo di nome Calvino avanza come pretendente di Lucrezia.