IL PROMO DELLA PUNTATA
Il Terzo Indizio continua a intrattenere gli spettatori di Rete4 rimasti orfani del venerdì sera in compagnia di Quarto Grado e Gianluigi Nuzzi. Barbara De Rossi è pronta a raccontare due nuovi casi, due storie diverse ma, per certi aspetti, molto simili tra loro: donne uccise dagli uomini di cui si fidavano. Il promo lancia la nuova puntata e lo fa sui social e, in particolare, nella pagina ufficiale di casa Mediaset che ospita il programma alla sua seconda edizione. Il promo non mostra immagini inedite della puntata ma mostra il volto di Federica Mangiapelo e Vanessa Scialfa, le protagoniste delle storie di questa sera, cosa sarà successo loro? Si poteva evitare tutto questo? Clicca qui per vedere il promo.
IL PROGRAMMA DI BARBARA DE ROSSI
Barbara De Rossi conduce Il terzo indizio, il programma che sulla scia di Quarto grado (e ancor prima, di Chi l’ha visto?) si propone di far luce sui grandi casi irrisolti della storia processuale italiana. Alla conduttrice è riservato il compito di introdurre e commentare una serie di docufiction (due per puntata) che ricostruiscono le vicende in questione. Lo schema è il solito: da una parte, indagini che sembrano presto risolte e poche prove per individuare i colpevoli; dall’altra, il fiuto degli investigatori e degli uomini di legge al centro dei processi. Degni di nota anche i toccanti racconti dei parenti delle vittime, impegnati nella ricerca della giustizia anche a distanza di decenni. Autrice di punta del programma è Siria Magri, già nota al pubblico per il suo impegno nella lotta alla criminalità attraverso il mezzo televisivo. Il terzo indizio si basa su sentenze passate in giudicato, sentenze definitive che, nella finzione televisiva, raccontano la verità giudiziaria.
I CASI DELLA SERATA, ANTICIPAZIONI TERZO INDIZIO
Federica Mangiapelo fu trovata morta il 1° novembre del 2012 sulla spiaggia del lago di Bracciano, nei pressi di Anguillara Sabazia, località vicino Roma. Difficile fin da subito l’inchiesta: una prima consulenza concluse per un decesso per cause naturali; seguì un incidente probatorio, che indicò l’annegamento come una delle possibili cause della morte. Due anni dopo il tragico evento, Marco Di Muro, fidanzato della vittima, fu arrestato. L’accusa, omicidio volontario aggravato. Stessa storia per Vanessa Scialfa, ventenne uccisa al culmine di una lite col compagno Francesco Lo Presti. Fu lui a confessare, pochi giorni dopo il delitto del 24 aprile 2012, e a condurre la polizia nel luogo in cui si trovava il corpo ormai senza vita della fidanzata. Anche questa volta, il lavoro delle forze dell’ordine fu fondamentale: “Abbiamo trovato Valentina, è viva…”, gli dissero. Lui, disperato, crollò: “Non è possibile, ho fatto una fesseria, non può tornare più…”.