FILM ISPIRATO A MARIA CAMPI

Su Rete 4 va in onda il film Ninì Tirabusciò, la donna che inventò la mossa del 1970 diretto da Marcello Fondato. Questo si ispira liberamente alla vita di Maria CAmpi in un arco di tempo che va dall’omicidio di Umberto I da parte di Gaetano Bresci fino all’inizio della Grande Guerra. Maria Campi era nata a Roma il 31 marzo del 19877 e morì sempre nella capitale il 19 settembre del 1963. Fu una donna del varietà che divenne celebre proprio per la ”mossa”. Fu un’innovatrice per diversi motivi dalle canzoni A tazza ‘e cafè, La petite tonkinoise e Il cavallo del colonnello che fu portato in Francia da Josephine Baker fino alla rumba che portò per prima in Italia nel 1973 dopo averla imparata in Spagna. Partecipò anche a diverse pellicole con un successo incredibile nel film Sciuscià dove recitò però in una piccola parte. Il film ne racconta una parte di vita, staremo a vedere cosa ne penserà il pubblico che prontamente a ogni film messo in onda commenta sui social network. (agg. di Matteo Fantozzi)



MONICA VITTI E LINO BANFI TRA I PROTAGONISTI

La pellicola vede la presenza di alcuni grandi interpreti della commedia all’italiana, a partire da Monica Vitti, una delle migliori attrici del dopoguerra. L’artista romana ha in particolare caratterizzato il periodo tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’80 con una lunga serie di grandi interpretazioni che ne hanno fatto un punto di riferimento per le colleghe. A partire dagli anni ’90 si è dovuta però ritirare dalle scene a causa di problemi di salute. Tra gli altri protagonisti va ricordato anche Lino Banfi, nella veste di Nicola Maldacea. L’attore pugliese è a sua volta ancora in attività e con il passare degli anni ha visto finalmente riconosciuti i propri meriti, dopo un inizio di carriera che lo aveva visto confinato nei panni del caratterista. A permettergli di iniziare una nuova fase ascendente della sua carriera è stata in particolare la parte di nonno Libero assunta all’interno della fiction Un medico in famiglia, nella quale recita nelle vesti di un ex ferroviere di idee comuniste. Infine va ricordata la presenza di Peppino De Filippo nei panni del pretore, in pratica la penultima apparizione del grande attore napoletano prima della morte, arrivata nel 1980 quando si era in pratica ritirato dalle scene.



IL CAST

Nel pomeriggio di oggi, domenica 30 luglio, su Rete 4 alle ore 16.20 andrà in onda Ninì Tirabusciò La donna che inventò la mossa, un film commedia diretto da Marcello Fondato nel 1970. Nel cast: Monica Vitti, Gastone Moschin, Carlo Giuffrè, Claude Rich, Sylva Koscina, Pierre Clèmenti, Lino Banfi.

NINI’ TIRABUSCIO’ LA DONNA CHE INVENTO’ LA MOSSA, LA TRAMA

La vicenda narrata è ambientata all’inizio del ‘900 nel Regno d’Italia e vede protagonista Maria Sarti (Monica Vitti), un’attrice romana proveniente dalle classi popolari. La ragazza, avendo vissuto sulla pelle la povertà, ha abbracciato idee di sinistra e non esita a partecipare appena possibile alle manifestazioni che cercano di promuovere il progresso civile e sociale del Paese. Spesso viene fermata dalle forze di polizia, anche per la sua notorietà, ma allo stesso tempo viene presa in forte simpatia da Mariotti (Gastone Moschin) un Delegato di Polizia che mostra una gentilezza sconosciuta ai colleghi della Questura. La ragazza è nel frattempo impegnata in una relazione con un giovane musicista di idee socialista, Antonio (Carlo Giuffrè), il quale si guadagna la vita suonando nei locali. La sua carriera artistica, però, sembra destinata a non decollare mai, in quanto i suoi unici ingaggi di attrice di prosa avvengono in spettacoli itineranti di nessuno spessore o in piccole strutture teatrali. Il suo destino è però destinato a mutare profondamente e l’occasione arriva nel corso di una serata in cui Maria si trova seduta all’interno di un locale in cui è stato ingaggiato il ragazzo.



Quando una giovane cantante viene letteralmente distrutta dalle urla di disapprovazione del pubblico, al termine di una performance canora disastrosa, non riesce a contenere la sua rabbia e decide di salire sul palco ove si esibisce in un celebre brano dell’epoca, Ninì Tirabusciò. La canzone viene però da lei adattata e, soprattutto, guarnita da una mossa che Maria decide di inventare sul momento, un movimento delle anche estremamente sensuale, che fa letteralmente impazzire il pubblico, in particolare quello maschile, facendogli rapidamente dimenticare il motivo della precedente protesta.

Il giorno successivo tutti parlano di quanto successo e a trarne vantaggio è proprio Maria, diventata una vera e propria stella del varietà, la quale può finalmente mettere a frutto il suo talento. Nel frattempo, però, Antonio ha deciso di lasciare l’Italia ed emigrare in America, alla ricerca di fortuna e quindi Maria, ormai diventata Ninì Tirabusciò, si ritrova sola da un punto di vista sentimentale. Decide perciò di fare rotta su Torino, ove ben presto si ritrova alle prese con una relazione che assume caratteri decadenti, con un ufficiale dell’esercito, Paolo di Sergeno (Claude Rich) allampanato ed eccentrico. Mentre si trovano ad una festa dell’alta società sabauda, i due si esibiscono in un tango, all’epoca ancora scandaloso, e la loro esibizione non passa inosservata, tanto da provocare una sfida a duello per Ninì, da parte della Baronessa di Valdarno (Sylva Koscina). Quando la voce si sparge, i giornali si tuffano naturalmente sull’evento, rendendolo famoso in ogni angolo della penisola, avvantaggiati da un ulteriore morboso dettaglio: le due donne, infatti, hanno deciso di battersi con la spada, ma a seno nudo. Ninì esce indenne dal duello e dalla relazione con Paolo, ma nel frattempo è scoppiata la Prima Guerra Mondiale e capisce che deve dare vita ad un rinnovamento artistico se vuole mantenere il successo. Dopo aver conosciuto un intellettuale, Francesco (Pierre Clèmenti), decide perciò di aderire al futurismo e all’interventismo. Quando Francesco partirà per il fronte, sarà proprio lei ad accompagnarne la partenza con il pezzo che gli ha consegnato la celebrità, Ninì Tirabusciò, dedicato anche agli altri soldati in attesa alla stazione.