Ad oltre un anno da quel tragico 6 maggio 2016, quando di Maria Chindamo, imprenditrice agricola e mamma 44enne si persero le tracce misteriosamente, sono poche le novità ad oggi emerse. I riflettori sul caso non si sono mai spenti grazie anche all’attenzione riservata al giallo dalla trasmissione Chi l’ha visto, che oggi torna con una puntata speciale ripercorrendo le tappe più importanti di una scomparsa che appare sempre più come un tragico omicidio. Qualcuno ha aggredito Maria, picchiato e poi sequestrato la donna, facendola sparire nel nulla. Ma chi, e soprattutto perché? E’ questo che i figli, la mamma ed il fratello della Chindamo si domandano ormai da 14 mesi senza avere alcuna risposta. Perché questo, oltre ad un caso di scomparsa è anche un caso di omertà. E’ quanto emerge dal silenzio generale del luogo in cui la vicenda si è consumata e che, secondo la criminologa Roberta Bruzzone, altro non è che un omicidio con distruzione di cadavere.



“E’ davvero improbabile, sotto il profilo investigativo, ritenere che la donna sia ancora viva”, ha commentato l’esperta sulle pagine del settimanale Giallo. Ma ad essere anomalo, secondo la stessa Bruzzone, è anche il fatto che nessuno dei presenti abbia visto o sentito nulla mentre Maria Chindamo veniva brutalmente aggredita e portata via con la forza. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Mercoledì 5 luglio alle 21.20 su Rai 3 in “Speciale Chi l’ha visto?”, Federica Sciarelli ripercorrerà alcuni dei fatti di cronaca che maggiormente hanno appassionato il pubblico nella stagione televisiva del programma. Tra di essi, la storia di Maria Chindamo, imprenditrice di 44 anni misteriosamente scomparsa ormai più di un anno fa in Calabria, quando si è allontanata per le campagne dopo che qualcuno l’ha vista aggredita davanti alla sua casa nel paese di Laureana di Borrello, dove l’imprenditrice aveva la sua azienda agricola. Quella di Maria Chindamo era una vita che aveva già subito un trauma molto importante un anno prima dei fatti relativi alla sua scomparsa. La donna aveva infatti perso il marito, con il quale il rapporto era entrato profondamente in crisi. L’uomo si era suicidato e dopo la sua morte Maria era entrata in uno stato di autentica prostrazione, tanto da mandare spesso i figli dai nonni per restare sola durante le sue crisi depressive e di pianto, che erano sempre più frequenti.



A un anno di distanza dai fatti, la scomparsa di Maria Chindamo resta ancora avvolta nel più fitto mistero. La donna è sembrata per molto tempo letteralmente scomparsa nel nulla, finché un sacerdote locale, Don Pino De Masi, non ha ricevuto una lettera anonima in cui erano riportate notizie riguardo la scomparsa della donna, che è stata descritta come un vero e proprio rapimento. Una descrizione sin troppo dettagliata, che ha immediatamente fatto pensare agli inquirenti come ci fossero dei testimoni oculari dell’aggressione e del rapimento di Maria. Nonostante determinati dettagli, gli investigatori hanno comunque escluso un coinvolgimento della ‘ndrangheta e della criminalità organizzata, battendo invece la pista della vendetta personale. Tanto che il suocero di Maria è finito nel mirino degli inquirenti, visto che qualcuno ha pensato a un legame col suicidio del marito della donna. Accuse sempre respinte al mittente dall’uomo, che si è definito offeso dall’essere trattato improvvisamente come un criminale.

I genitori di Maria Chindamo hanno rivolto diversi appelli, a distanza di un anno senza neanche un corpo da piangere, all’oscuro di quello che è stato il destino della figlia sul quale per ora si sono fatte solo macabre ipotesi. Di sicuro c’è che la mattina del 4 maggio 2016 Maria Chindamo non si è allontanata da sola e che ha subito una grave aggressione prima di essere rapita o peggio, come hanno dimostrato i rilevamenti di macchie di sangue sulla sua macchina, lasciata abbandonata e ritrovata poco distante dalla sua abitazione. Segni di lotta, le uniche prove emerse in un anno di indagini, considerando che gli scavi e le ricerche nelle proprietà del suocero di Maria non hanno dato risultati. Dalla Procura di Vibo Valentia, che si sta occupando ormai da oltre 13 mesi del caso, non trapelano notizie che possano dare speranza o perlomeno far comprendere come stanno le cose ai genitori, al fratello o ai figli di Maria Chidamo: lo speciale di Chi l’Ha Visto di mercoledì 5 luglio proverà a riassumere la situazione per fare chiarezza.