Come sempre quando viene riproposto sul piccolo schermo, Aldo Fabrizi miete consensi anche durante la messa in onda della puntata di Techetecheté che lo vede grande protagonista. A suscitare l’ilarità generale, verificabile come sempre accade sui social, il dialogo con Ave Ninchi in Johnny Sette del 1965. In questo sketch i due sembrano percorrere binari diversi ma paralleli: se la Ninchi è impegnata nel dare consigli per conquistare e tenere vicini a sé una donna, Aldo Fabrizi sembra confondersi parlando di una fantomatica gallina da legare con lo spago per assicurarsi che non scappi prima che venga addentata, anzi “inforchettata”. La loro simpatia è senza tempo, la loro coppia unica, come dimostrato da diversi cinguettii su Twitter di questo tenore:”Ave Ninchi ed Aldo Fabrizi da piccola credevo fossero sposati come la Valori e Panelli!”. (agg. di Dario D’Angelo)



Verrebbe da dire la Roma che c’era, di sicuro la rappresenta un attore come Aldo Fabrizi ormai scomparso da ventisette anni e grandissimo interprete del secolo scorso. I suoi personaggi potranno rivivere stasera durante la trasmissione di Rai Uno Techetechete ed erano la classica rappresentazione della città capitolina. Gente semplice con dei problemi ma con il sorriso sempre stampato sulla bocca e la volontà di non cedere mai di fronte alle difficoltà che offre un Italia allora in difficoltà ancora più di adesso. Sicuramente Aldo Fabrizi si iscrive a quella lista di attori che non si possono dimenticare e che nel tempo hanno dimostrato di essere davvero dei grandissimi interpreti, sempre pronti a dimostrare la loro grande intelligenza nel gestire le situazioni. Staremo a vedere il pubblico come reagirà alla visione di questo interessante programma e cosa dirà sui social network di Aldo Fabrizi. (agg. di Matteo Fantozzi)

Questa sera Techetechetè, in onda su Rai 1, darà modo a tanti telespettatori di rivedere, o di ammirare per la prima volta, le performance di Aldo Fabrizi, attore romano tra i più amati in assoluto nella storia del cinema del nostro Paese. Aldo Fabrizi ha saputo passare con disinvoltura da ruoli drammatici (come in Roma città aperta) a comici come spalla di molti film di Totò, in cui i due attori hanno saputo integrarsi a meraviglia (La banda degli onesti e I tartassati, solo per citarne alcuni). Ma Aldo Fabrizi ha saputo anche interpretare al meglio il mezzo televisivo, diventando di fatto con le sue apparizioni in Rai dei primi monologhisti della storia della televisione in Italia. 

Tante erano le ossessioni artistiche e culturali di Aldo Fabrizi: quella per il cibo veniva sicuramente tradita dalla sua stazza e dal modo di fare bonario. L’attore romano era anche un cuoco eccezionale, passione che condivideva anche con la sorella, la Sora Lella, conosciuta sia per le sue performance come attrice romana, ma anche per il suo ristorante nella Capitale e la sua passione per la cucina.

In televisione i suoi monologhi incentrati spesso sul cibo, ma spesso e volentieri sulle disavventure che una città caotica come Roma poteva riservare ai semplici cittadini, hanno sempre riscosso grande successo, con l’attore sempre abile a calarsi in panni diversi, a volte addirittura in quelli di un dispettosissimo bambino, contrasto reso esilarante dalla sua imponente stazza fisica. In C’eravamo tanto amati’ a metà degli anni Settanta, nella parte del palazzinaro Romolo Catenacci, Aldo Fabrizi regala forse quella che è stata la sua ultima memorabile interpretazione cinematografica, nei panni di un industrialotto senza scrupoli, arricchito e ignorante, ex capomastro dipinto con sprezzo da Ettore Scola come simbolo della nuova classe dirigente industriale italiana, venuta dal nulla e nel nulla destinata a restare.