UNA VITA TRA CINEMA E TELEVISIONE

Giorgio Gaber non è stato solo un cantautore, era infatti un poeta ma ha fatto anche cinema e televisione. Stasera a Techetechete vedremo infatti anche diversi spezzoni delle sue opere meno note. Al cinema ha esordito nel 1959 recitando nel film Juke box – Urli d’amore per poi successivamente lavorare in tanti film di cui il più famoso sicuramente Il minestrone del 1981. L’ultimo film della sua carriera è stato nel 1991 quando ha recitato in ”Rossini! Rossini!”. Giorgio Gaber poi è stato anche conduttore televisivo di moltissimi programmi. L’ultimo che ha condotto risale al 1970 e si chiamava E noi qui. In questo era il conduttore della parte musicale della trasmissione che era anticipata da una parte comica a cura del grande Gino Bramieri. Staremo a vedere stasera a Techetechete di cosa si parlerà a proprosito proprio di Giorgio Gaber. (agg. di Matteo Fantozzi)



STORIA DI UN “CANTATTORE”

Immenso. Inarrivabile. Indescrivibile. Gaber non era il Conformista, né il Comunista. Non era il Riccardo. E nemmeno si sentiva italiano. Per Wikipedia, musicista, cantautorecommediografo, attore e regista teatrale. Per i fan “solo” il Signor G. Resta di fatto che Giorgio Gaber sfuggiva deliberatamente alle definizioni, al contrario di chi, invece “ha sempre bisogno / di una nuova definizione / e gli altri fanno lo stesso / è una tacita convenzione”. Una canzone quasi pirandelliana, Il comportamento, presente nell’album Libertà obbligatoria registrato dal vivo ai tempi del teatro canzone. Quello ideato da Gaber e Sandro Luporini è un vero e proprio genere teatrale che, come ben eplicitato dal parlamentare Carlo Carli nel 2003 “rappresenta un genere espressivo legato alla teatralità, alla parola e alla musica la cui sua struttura è costituita da un’alternanza di canzoni e monologhi o, più precisamente, di parti cantate e recitate”. Non solo “cantautore”, dunque. (agg. di Rossella Pastore)



CHIUDE IN POSITIVO IL FESTIVAL DI CAMAIORE

“Dare continuità al messaggio senza tempo di Giorgio Gaber, portando le sue parole, i suoi pensieri tra la gente è una grandissima soddisfazione; farlo attraverso un percorso di tredici serate gratuite, tra musica e risate, con uno straordinario successo di pubblico lo è ancor di più”. Questo l’intento del Festival Gaber organizzato annualmente dal comune di Camaiore (Lucca). Il bilancio dell’edizione 2017 è affidato al sindaco Alessandro Del Dotto: “Il Festival ha saputo nel tempo cambiare pelle, portando nelle ultime due annate grandi protagonisti della scena musicale italiana in Piazza San Bernardino. I miei sentiti ringraziamenti vanno alla Fondazione Gaber e a tutti quanti abbiano dato il proprio contributo al raggiungimento di questo risultato”. Il Festival, fa sapere luccaindiretta.it, ha fatto registrare oltre 30 mila presenze: “Non vogliamo però adagiarci sugli allori, ma iniziare subito a pensare all’edizione 2018, quella del quindicinale dalla scomparsa di Giorgio Gaber, per preparare qualcosa di speciale”. (agg. di Rossella Pastore)



IL FESTIVAL GABER A LIVORNO

Una nuova puntata del varietà televisivo Techetechetè, è pronta per andare in onda, oggi martedì 1 agosto 2017 sulla rete ammiraglia della Rai a partire dalle 20:45. Tra i protagonisti vi è un personaggio che ha scritto la storia della musica cantautoriale italiana: facciamo riferimento al grande Giorgio Gaber. Già all’indomani della sua scomparsa il bravo cantautore non ha smesso di far parlare di se e della sua bravura dato che è stata instituita la Fondazione Giorgio Gaber. Quest’ultima, negli anni, ha assolto con bravura l’arduo compito di ricordarlo nel migliore dei modi che esistano, con particolare attenzione a divulgare e far conoscere il suo operato al pubblico più giovane. Proprio domenica, 30 luglio 2017, si è svolto il Festival Gaber a Livorno. Un festival che ogni anno si pone l’obiettivo fondamentale di ricordare l’artista in ogni sua sfaccettatura, a partire dagli esordi della sua carriera. Possiamo affermare, con orgoglio, che gli eventi organizzati dalla fondazione espletano questo compito in maniera ineccepibile.

GIORGO GABER, LA CARRIERA ARTISTICA

Giorgio Gaber, nato a Milano il 25 gennaio 1939, fu un grandissimo cantautore italiano. Si diploma in ragioneria, per poi iscriversi alla facoltà di Economia e Commercio presso la facoltà la Bocconi. Sin da giovane dimostra il suo spiccato interesse per la musica, tanto è che è riuscito a pagarsi gli studi suonando presso le serate al Santa Tecla, un famoso locale molto in voga a Milano in quel periodo. È proprio in quest’ambiente che farà la conoscenza di personaggi che contribuirono all’enorme successo che caratterizzò la sua carriera: facciamo riferimento ad Adriano Celentano, Enzo Jannacci e Mogol. Fu proprio quest’ultimo che lo invitò a fare un’audizione ed, in seguito, in sala di incisione per la produzione del suo primo disco. Inizia la sua collaborazione con il cantante Luigi Tenco, con il quale scrive Ciao ti dirò. Seguono intramontabili successi quali Non arrossire, Le nostre serate, Le strade di notte, La ballata del cerruti e così via dicendo. Partecipa a diverse e dizioni del festival della canzone di Sanremo, durante il quale era già evidente il successo che egli avrebbe avuto a seguire.

Gaber ha affermato come il pubblico gli riconoscesse una certa onestà intellettuale: non si definiva nè un filosofo e ne un politico, ma una persona capace di percepire la società ed i suoi tarli per poi trasmetterli in versi. Canzoni quali Io non mi sento italiano e Destra-Sinistra sono un chiaro esempio di questo concetto da lui espresso. Possiamo affermare, con tranquillità, che l’intero album intitolato La mia generazione ha perso è esemplificativo a tal riguardo. Gaber morì, a soli 63 anni, il primo gennaio 2003 lasciando un vuoto incolmabile in tutti coloro che lo amavano.