L’arrivo dell’estate è un momento meraviglioso in cui finalmente ci si allontana dal lavoro quotidiano in ufficio, con il proprio capo e magari con clienti incontentabili. Non per questo però è da considerare il periodo dove si può stare stravaccati tutto il tempo sulla sdraio. In gioco c’è troppo per poltrire e basta! Lo sanno bene i protagonisti del film Le vacanze del piccolo Nicolas, in cui si raccontano le vicende di una famiglia parigina che va a passare l’estate al mare. Il film è ambientato nella Francia degli anni ’70 e narra le vacanze di una normale famiglia borghese. La commedia vede alternarsi diverse gag che non sconfinano mai nella volgarità e diversi personaggi che rendono la storia ricca di spunti e riflessioni.
Nicolas, ad esempio, conoscerà una ragazzina di nome Isabelle, figlia di un ex compagno di classe di suo padre trovato per caso al mare, che lo guarda sempre con i suoi occhioni mettendogli un po’ di timore. La famiglia di Nicolas e quella della piccola Isabelle decidono però di far sposare da grandi i due ragazzini, non sapendo che Nicolas è innamorato della bionda Marie-Edwige. Ecco allora che un’innocua battuta a tavola da parte dei suoi genitori scatena l’azione di Nicolas e dei suoi fidi amici nel tentativo di far credere al signor Bernique, il padre di Isabelle, qualcosa di assurdo affinché gli passi dalla mente l’idea di dargli in sposa la sua bambina. Si vedranno quindi i ragazzini imbastire piani per far sembrare povera la famiglia di Nicolas, e poi combinare scherzi tremendi in un vortice di risate non sguaiate, ma sincere.
Mentre il piccolo Nicolas è alle prese con questo problema, suo papà dovrà affrontarne uno anche peggiore. Infatti, il noto regista Massimo Massini, interpretato dall’amato attore italiano Luca Zingaretti, ha notato la mamma di Nicolas e vuole portarla con sé nel mondo del cinema sottraendola alle braccia di suo marito. Il papà di Nicolas, interpretato da Kad Merad, dovrà quindi lottare per tenersi la sua amata moglie, che ha il volto della tenace Valérie Lemercier. Proprio lui che era riuscito a convincere tutti ad andare al mare, dopo anni che la moglie lo costringeva ad andare in montagna, dovrà ripensare al suo rapporto con la sua consorte e si dovrà mettere in gioco per non perdere la donna di cui è ancora innamorato.
Durante il soggiorno nell’hotel ciascun membro della famiglia scoprirà che proprio il tempo senza lavoro e scuola, e quindi senza rigidi schemi, è quello opportuno per andare alla scoperta di sé e lottare per difenderlo. Non c’è lavoro più utile in fondo che quello che si svolge su se stessi e proprio quando si ha più tempo libero si hanno più possibilità di scoprire qualcosa di prezioso senza avere “distrazioni” come il lavoro. Ciascun membro della famiglia di Nicolas tornerà a casa con idee nuove e piccole grandi scoperte.
Non mi è lecito ovviamente anticiparle, per non far perdere a nessuno il gusto di vedere il film. Posso però anticipare quello che succede a chi non accetta la sfida di mettersi in gioco durante l’estate; il film lo mostra chiaramente raccontando del preside della scuola di Nicolas. Infatti, quest’uomo resta imprigionato nel ruolo da lavoratore e rimane uguale, e quindi triste, semplicemente perché, pur potendo, rimane chiuso nella scuola senza prendere al balzo l’opportunità di svestirsi di fronte al mare e alle sfide che ciò comporta.
Saranno ovviamente gli spettatori a decidere se è più ragionevole la scelta della famiglia di Nicolas o quella del preside; io mi limito a dire che la prima è molto più divertente.