GLI ULTIMI ANNI E LA SCOMPARSA

Al 2008 risale il suo secondo ricovero al San Raffaele di Milano, dove per ben tre volte andò in coma diabetico e farmacologico. Morì all’alba del 12 luglio a causa di gravissime complicanze polmonari. Aveva 76 anni. Le esequie furono celebrate nella chiesa di San Marco a Milano. Nella bara, oltre alle immancabili sigarette, anche un telecomando per la televisione. La salma è stata deposta nel colombaro 12 del Riparto XVII del Cimitero Monumentale di Milano. La tomba, dapprima in stato di evidente abbandono, fu poi provvista di lapide con tanto di epitaffio “Ho smesso di fumare” e “Manco da qui taccio!”. (agg. di Rossella Pastore)



L’ESPERIENZA NELLE RETI PRIVATE

A inizio anni Novanta, Gianfranco Funari fu allontanato da Fininvest a causa di alcuni dissapori con l’allora Presidente Berlusconi. Dopo la breve parentesi alla direzione de L’indipendente, Funari tornò in televisione con Funari live e L’edicola di Funari per Odeon TV e Cinquestelle. Entrambe le trasmissioni ebbero vita breve, e ben presto il giornalista approdò ad Antenna 3 Lombardia. Nel 1997 decise di candidarsi a sindaco di Milano presentando la sua Lista Funari, ma all’ultimo momento rinunciò per via di qualche problema di salute. Il 27 dicembre dello stesso anno, difatti, subì un delicato intervento al cuore, che minò tanto il suo stato fisico quanto la sua verve polemica. L’ultima, memorabile boutade risale proprio ad allora: nel corso di un intervento telefonico del ministro della Salute Rosy Bindi, la accusò pubblicamente di noncuranza nei confronti del sistema sanitario. (agg. di Rossella Pastore)



LA VICENDA DELLA TOMBA

In questa puntata di Techetechetè viene proposto un accorato e sentito ricordo di un grande conduttore televisivo italiano qual è stato Gianfranco Funari. Un personaggio dai modi di fare eleganti ed allo stesso tempo molto caratterizzanti, capace sempre e comunque di innescare la riflessione con frase ad effetto piuttosto colorate. Come capitato per altri artisti, anche negli anni dopo la morte è andata in atto una battaglia legale per il patrimonio lasciato da Gianfranco Funari tra la figlia e la moglie. Una polemica acuita anche dalle foto che a cinque anni di distanza dalla morte, mostravano una tomba in stato di degrado. All’epoca la vedova precisò la questione evidenziando come la sua situazione economica non fosse delle migliori: “Non è stato ancora raggiunto un accordo sull’eredità e sulla divisione delle spese con Carlotta, la figlia di Gianfranco… Ci sono spese da affrontare e io non mi vergogno a dire che la mia situazione economica non è florida. Non c’è nessuna ricca eredità da spartire, come qualcuno magari pensa. Ci sono solo la casa di Boissano, in Liguria, la sua vecchia Jaguar, qualche mobile, qualche quadro”.

GIANFRANCO FUNARI, LA LETTERA DELLA FIGLIA

La vicenda della tomba innescò un botta e risposta con la figlia del celebre presentatore, Carlotta, avuta in un primo matrimonio, che scrisse una lettera al settimanale Oggi in cui evidenziò il proprio punto di vista. Nello specifico la figlia di Funari rimarcò: “Non pensavo che la tomba di mio padre fosse in questo stato, non sono mai andata a visitarla dopo la sua morte. Vivo a Roma e non sono una che va abitualmente al cimitero neanche qui dove sono sepolti i mie nonni materni che mi hanno cresciuta. Ora che so che le cose stanno ancora in questo stato, dopo 5 anni dalla sua morte, è chiaro che farò in modo di risolvere al più presto.. la cosa che desideravo di più è che mio padre fosse sepolto a Boissano, dove ci sono seppelliti i miei nonni paterni ai quali lui era molto legato, perché so benissimo quanto lui ci tenesse (cosa che potrei fare tra 5 anni perché per legge potrei spostarlo)… Non posso credere che una donna che per anni ha vissuto nella notorietà non abbia trovato il modo, il tempo e un po’ di soldi per finire una lapide dove giace il corpo del marito, pur vivendo a Milano”.