CURIOSITÀ SUL FILM IN ONDA SU RETE 4
Nel cast di Film d’amore e d’anarchia c’è Mariangela Melato, una delle migliori interpreti dell’intero dopoguerra, che ha iniziato a lavorare in teatro con registi del calibro di Dario Fo e Luca Ronconi, prima di esordire sul grande schermo con Pupi Avati. Nella sua carriera, oltre ai film con la Wertmuller, si è distinta per una serie di interpretazioni brillanti o drammatiche, tra le quali occorre ricordare Per grazia ricevuta (1971), Flash Gordon (1980), Domani si balla! (1983), Figlio mio, infinitamente caro (1987), Mortacci (1988) e La fine è nota (1992). Nata a Milano il 19 settembre del 1941 è scomparsa quattro anni fa a Roma. Oltre a vederla sul grande schermo ha lavorato a lungo sul piccolo dove ha recitato con registi come Riccardo Milano e Giuseppe Bertolucci. L’ultimo film in cui è apparsa è Filumena Marturano di Franza Di Rosa del 2010. Tra i suoi migliori successi troviamo comunque tantissime interpretazioni teatrali dove ha dimostrato ogni volta tutta la sua bravura.
IL CAST
Su Rete 4, nella seconda serata di lunedì 14 agosto, andrà in onda Film d’amore e d’anarchia, pellicola diretta da Lina Wertmuller nel 1973. Si tratta di una commedia all’italiana che vede protagonista un Giancarlo Giannini arrivato all’apice della sua potenza espressiva e premiato per questa prestazione dal premio alla migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes e dal Nastro d’Argento. Non meno di rilievo la prova fornita da Mariangela Melato, che fu a sua volta premiata dalla terza piazza al New York Film Critics Circle Awards. Proprio la coppia formata dagli attori principali avrebbe poi replicato a distanza di un anno in un altro classico della commedia all’italiana, ovvero Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto. Da rilevare anche l’ottima prova dell’esordiente Lina Polito, che fu a sua volta premiata dal Nastro d’Argento e dalla Grolla d’oro.
FILM D’AMORE E D’ANARCHIA OVVERO…, LA TRAMA
La narrazione è ambientata nel 1932, quando il Tunin (Giancarlo Giannini), ovvero Antonio Soffiantini, un contadino lombardo, decide di recarsi a Roma per vendicare l’uccisione di un suo compagno anarchico, ad opera dei carabinieri. Il suo scopo è quello di uccidere Benito Mussolini, ma una volta arrivato nella capitale Tunin si innamora della Tripolina (Lina Polito), una prostituta ospitata da Salomè (Mariangela Melato), la stessa donna che ospita lui, presentandolo come un suo parente. Dopo aver confessato alla Tripolina il vero motivo della sua temporanea permanenza a Roma, Tunin si addormenta e quando si risveglia trova il bordello pieno di poliziotti, che sono nella struttura per un semplice controllo. L’uomo perde però la testa e inizia a sparare all’impazzata, venendo infine arrestato. Portato in prigione, viene sottoposto ad un trattamento durissimo dalla polizia politica, morendo infine a causa delle brutali percosse. Per cercare di non avere guai da una situazione ormai sfuggita di mano, i vertici della polizia decidono quindi di far passare il tutto alla stregua di un suicidio. Lina Wertmuller proprio negli anni ’70 rivelò tutto il suo talento con una serie di prove che ne fecero uno dei punti di riferimento della commedia all’italiana. Oltre ai film già citati va infatti ricordato Pasqualino settebellezze, altro film largamente premiato da pubblico e critica cinematografica.
Negli anni a seguire, la regista romana non riuscì mai a ritrovare l’ispirazione che l’aveva condotta a questi livelli, pur rimanendo su discreti livelli, soprattutto in episodi come Un complicato intrigo di donne, vicoli e delitti (1985), Io speriamo che me la cavo (1992) e Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica (1996). Giancarlo Giannini ha a sua volta raggiunto la piena maturità espressiva in questi anni, continuando però ad avere grande successo anche in seguito. Nel corso di una lunga e proficua carriera ha ottenuto il Prix d’interprétation masculine al Festival di Cannes, cinque Nastri d’argento, sei David di Donatello e cinque Globi d’oro. In pratica gli è mancato solo l’Oscar, cui è stato nominato nel 1976 per Pasqualino Settebellezze. E’ molto noto anche a livello internazionale, grazie alla partecipazione a Casino Royale e Quantum of Solace, i due atti di James Bond ove ha interpretato la parte di Renè Mathis, agente dei servizi segreti francesi.