LE CURIOSITÀ SULLA PELLICOLA CON L’INTRAMONTABILE RAIMONDO VIANELLO
Il film Ringo e Gringo contro tutti si regge sulla buona prova di Raimondo Vianello e Lando Buzzanca. Il primo si trovava all’epoca nel pieno di una carriera cinematografica che lo aveva visto già girare decine e decine di pellicole, sempre all’interno della commedia all’italiana. Un’avventura terminata nel 1968 con Sette volte sette, per dedicarsi a quella molto più proficua sul piccolo schermo, ove sarebbe diventato uno dei personaggi più famosi in assoluto della scena tricolore, in coppia con la moglie Sandra Mondaini. Lando Buzzanca, si trovava a sua volta all’inizio della carriera e dopo aver preso parte a I mostri (1964), in cui aveva recitato nella parte del marito geloso dell’episodio Come un padre, stava per avviarsi verso quegli anni ’70 che lo avrebbero consacrato tra i pezzi da novanta della commedia all’italiana. Tra i film che lo hanno visto protagonista in questo lasso di tempo vanno menzionati soprattutto Homo eroticus (1971), Il merlo maschio (stesso anno), Jus Primae Noctis (1972), L’uccello migratore (stesso anno) e Bello come un arcangelo (1974). Negli anni successivi la sua popolarità è lentamente evaporata, ma l’attore siciliano ha saputo tornare in auge nel corso del nuovo millennio, in particolare grazie alla partecipazione a I vicerè (2007), venendo candidato al David di Donatello e al Globo d’Oro (poi vinto), nella categoria riservata al miglior attore protagonista. Inoltre ha preso parte ad una fiction di buon successo, Il restauratore, andato in onda su Rai Uno tra il 2012 e il 2014.
NEL CAST ANCHE LO ZIO DI BUZZANCA
Nel pomeriggio di martedì 15 agosto alle 16.50, Rete 4 manderà in onda Ringo e Gringo contro tutti, uno spaghetti western diretto da Bruno Corbucci nel 1966. Il cast del film vede protagonisti il comico e presentatore Raimondo Vianello, scomparso nel 2010, e Lando Buzzanca, insieme a loro recitano diversi attori italiani molto prolifici in quel periodo: Mario De Simone, Mario Castellani, Giovanna Lenzi e Gino Buzzanca, zio di uno dei protagonisti, Lando Buzzanca. Quest’ultimo aveva già lavorato col regista, Bruno Corbucci, nel film parodia: James Tont operazione U.N.O., che prendeva spunto dal film di successo: 007 – Missione Goldfinger, seguito dal secondo capitolo: James Tont operazione D.U.E.
RINGO E GRINGO CONTRO TUTTI, LA TRAMA
La narrazione vede protagonisti due militari sudisti, il sergente Gringo (Raimondo Vianello) e il soldato Ringo (Lando Buzzanca), che continuano la loro vita di tutti i giorni all’interno di un forte, come se la guerra fosse ancora in atto. In effetti sono del tutto ignari che il conflitto tra Unione e Confederazione è ormai terminato da ben otto anni e che l’unità cui appartenevano è stato completamente distrutta. A riportarli a contatto con la realtà è la distruzione del forte, espletata a colpi di dinamite da un gruppo di operai incaricati all’uopo dall’impresa ferroviaria che ha acquistato l’area e che naturalmente intende sfruttarla per i suoi scopi. Convinti di essere stati oggetto di un attacco da parte del nemico, Gringo e Ringo fuggono e durante il loro cammino incontrano due donne, Virginia (Maria Martinez) e Carolina (Monica Ramdal), a loro volta ancora fedeli alla vecchia battaglia portata avanti dagli Stati del sud.
Le due stanno ancora combattendo una loro personale guerra che, nelle loro intenzioni, dovrebbe essere il preludio alla riscossa e danno quindi vita a vere e proprie azioni di guerriglia contro le truppe statali regolari. Quando i quattro reduci saldano la loro azione di disturbo, il governo si vede costretto quindi a correre ai ripari, temendo che proprio il successo di questi blitz improvvisi, aiutati dalla fortuna e dall’inettitudine delle truppe regolari, possa infine rinvigorire la rivolta. Per cercare di contrastare quella che si prefigura come una vera e propria guerriglia, il governo decide perciò di inviare sul posto il presidente degli Stati Uniti.
Incredibilmente, sempre grazie ad una lunga e divertente serie di equivoci, Ringo e Gringo riescono a salvare la vita al presidente e, dopo essere stati finalmente messi a conoscenza del fatto che la guerra è ormai finita, da un bel pezzo, riescono non solo ad evitare di finire davanti alla corte marziale, con conseguente sicura fucilazione, ma anche ad essere premiati con delle medaglie e inquadrati nell’esercito governativo.