LE CURIOSITÀ

Durante la serata di consegna dei Premi Oscar del 2000, il film di Woody Allen fu presente grazie a due nomination, ottenute da Sean Penn e Samantha Morton rispettivamente per il Miglior Attore Protagonista e la Miglior Attrice Non Protagonista. Una delle caratteristiche che sono rimaste più impresse di questa nostalgica e beffarda pellicola è che l’intera colonna sonora è composta proprio da una selezione di brani di Reinhardt, riarrangiati dal jazzista Dick Hyman ed eseguiti in scena (al posto di Sean Penn) da Howard Alden. Infine, a livello di composizione del cast, è interessante notare come il personaggio interpretato da Samantha Morton inizialmente non era sordomuto, anche se in seguito per esigenze di copione si arrivò a questa decisione. Infine, ecco una breve rassegna dei “bloopers” (gli errori più evidenti, le incongruenze narrative o cronologiche) presenti nel film di Woody Allen. Sul sito www.moviemistakes.com ve ne sono segnalati diversi, tra cui le scene in cui Penn suona la chitarra ma non segue perfettamente la melodia che, in realtà, è eseguita invece da Howard Alden. Inoltre, nella sequenza in cui Emmet si esibisce assieme a una banda compare un microfono della troupe registica nel bel mezzo della scena e rimane lì fino al termine dell’esecuzione del brano.



ANCHE SAMANTHA MORTON NEL CAST

Mercoledì 16 agosto, in seconda serata, è in programma uno dei film più originali nella filmografia di Woody Allen: su Rai 3, alle ore 23.35, andrà infatti in onda “Accordi e disaccordi”, pellicola che si ispira liberamente alla vita del musicista Django Reinhardt e che vanta un cast di tutto rispetto, a partire da Sean Penn e Uma Thurman. Arrivato nelle sale di tutto il mondo nel 1999, “Accordi e disaccordi” non è al primo passaggio in televisione ed è considerato, al pari di “Zelig”, una delle opere più stravaganti del regista di New York e nella quale la fiction si mescola a degli ammiccamenti al telespettatore. Il film infatti è uno spassoso “mockumentary”(dall’espressione “mock documentary”, ovvero un prodotto che fa il verso a un documentario vero) su un personaggio mai esistito, in questo caso il chitarrista Emmet Ray che è ispirato a Django Reinhardt. Nel cast, oltre a Sean Penn nei panni di Ray troviamo anche Samantha Morton (Hattie), Anthony LaPaglia (Al Torrio), Uma Thurman (Blanche Williams), John Waters (Mr. Haynes) e Woody Allen in un “cammeo” di se stesso. L



LA TRAMA

La trama del film di Allen ricorda alla lontana “La strada” di Federico Fellini ed è ambientata negli Anni Trenta, quando negli Stati Uniti imperversava il chitarrista jazz Emmet Ray, considerato il migliore del mondo ma secondo solo al genio di Django Reinhardt: la storia di Ray viene rivissuta retrospettivamente da parte di tutti coloro che l’hanno conosciuto, compreso lo stesso Allen, e che si interrogano sulla sua misteriosa scomparsa. Questa ossessione di essere un “eterno secondo” stravolge la vita del sensibile Emmet che dilapida il suo talento tra alcool e belle donne, ma senza mai innamorarsi per paura che la sua carriera ne possa risentire.



La routine dello sregolato Emmet viene stravolta dall’incontro con Hattie, una ragazza sordomuta che, per paradosso, non può ascoltarlo mentre suona: proprio queste difficoltà nel comunicare li avvicinano e così, pian piano, il chitarrista si invaghisce della ragazza. Ad ogni modo, dopo un po’ Emmet decide di lasciarla, fedele alla regola che gli vieta di innamorarsi, ma a fargli cambiare idea è una ricca e altezzosa scrittrice, Blanche Williams, che finirà addirittura per portare all’altare. Il loro rapporto però non decolla e, quando la donna si getta tra le braccia del gangster Al Torrio, Emmet decide in preda al rimorso di tornare da Hattie, ma ad attenderlo c’è una sorpresa…