I PARTICOLARI DELLA SAGA SULLO SFORTUNATO RAGIONIERE
Con la pellicola Fantozzi 2000 si conclude la saga cinematografica che vedeva come protagonista lo sfortunato ragioniere Ugo Fantozzi, un tutto sono usciti dieci film. Il primo film uscì nel 1975, diretto da Luciano Salce, che portò sul grande schermo i primi due libri nati dalla penna di Paolo Villaggio e pubblicati a partire dal 1971 con grande successo. A partite dal terzo film fino al nono, le pellicole sono state dirette da Neri Parenti. Paolo Villaggio ha collaborato anche alla regia di Fantozzi contro tutti e alla sceneggiatura di quasi tutte le pellicole. Nel cast c’è un assente di spicco, Gigi Reder, che in tutti i film precedenti aveva prestato il volto al ragionier Filini. L’attore morì pochi mesi prima dell’inizio delle riprese, realizzate alla fine del 1998. Il personaggi di Uga, la nipote di Fantozzi ha avuto un cambio di attrice. Al posto di Maria Cristina Maccà è stata messa Dodi Conti. Il regista Domenico Saverni fa un breve cameo nella pellicola, nei panni del marito del commissario.
NEL CAST ANCHE GUIDO NICHELI
Fantozzi 2000, la clonazione è la commedia brillante italiana che Italia 1 propone in seconda serata alle 23.15. Il film uscito nel 1999 è stato diretto da Domenico Saverni, a lungo sceneggiatore e collaboratore di Neri Parenti, con cui negli anni Ottanta ha lavorato anche a Superfantozzi. Saverni ha creato anche il soggetto e la sceneggiatura della pellicola insieme ad Alessandro Bencivenni. Nel cast ritroviamo tutti i personaggi chiave della saga: Paolo Villaggio (il rag. Ugo Fantozzi), Milena Vukotic (la storica moglie di Fantozzi, Pina), Paolo Paoloni, Anna Mazzamauro, e Stefano Masciarelli. Nel cast compare anche l’attore Guido Nicheli , volto noto al pubblico italiano, per aver interpretato, tra gli altri, il Commendator Camillo Zampetti nella serie I ragazzi della Terza C. A differenza dei precedenti, il regista di questo film non è Sergio Montanari, ma Domenico Saverni.
LA CLONAZIONE, LA TRAMA
Con il passare degli anni l’atteggiamento degli impiegati della Megaditta è mutato e i dirigenti decidono di correre ai ripari e utilizzare le moderne tecnologie per riportare in vita l’esempio più fulgente del servilismo aziendale, Ugo Fantozzi. L’uomo viene ricreato in laboratorio e la sua missione è quella di fare da tutore al figlio del Duca Conte Balabam. Il bambino è fin troppo buono per gli standard della sua famiglia e finisce per intenerire Fantozzi, che lo porta allo zoo, facendo innumerevoli danni e finendo per essere frustato dal suo capo. Mentre torna a lavorare in azienda, Fantozzi inizia a farsi prendere dalla frenesia del gioco e crea un sistema per giocare ogni settimana all’Enalotto. L’uomo diventa ludopatico e pur di giocare si indebita malamente. La moglie Pina, stanca delle privazioni, mente e dice di aver giocato la combinazione senza averlo fatto. La sfortuna si abbatte su casa Fantozzi, i numeri della combinazione del ragioniere escono, l’uomo è al settimo cielo ma non sa che la moglie non li ha giocati. Alla fine Pina confessa tutto ma nel frattempo la signorina Silvani, credendo Fantozzi ricco, lo ha circuito e i due sono andati a vivere insieme in un castello. Il ragioniere inizia a firmare una lunga serie di cambiali per avere un tenore di vita molto alto ma alla fine i creditori bussano alla sua porta e la Silvani va via. Riaccolto in casa da Pina, Ugo deve fare i conti con la prima cotta amorosa della nipote, che si è invaghita di uno spogliarellista, portando il nonno anche a travestirsi da donna, pur di seguirla. Arriva l’ultimo dell’anno e la famiglia Fantozzi riceve un inaspettato invito ad una serata di gala organizzata da una nobildonna. Il ragioniere, però è stato vittima di uno scambio di persona e alla fine la famiglia è costretta ad una rocambolesca fuga. Stanchi di vivere e senza speranze per il futuro i Fantozzi meditano il suicidio. Ad un certo punto sono raggiunti da un alieno arrivato da una lontana galassia per vivere felice sulla terra. Nel finale, scoperto quello che capita alle persone buone, l’alieno si unisce all’idea del suicidio.