Per il lancio del film la produzione scelse una strategia originale per l’epoca, proiettando inizialmente “Lo squalo” in un numero limitato di sale e poi, al crescere del passaparola, distribuendolo massicciamente in tutti gli Stati Uniti. La pellicola è rimasta nella memoria per via della riproduzione meccanica dello squalo-killer e degli effetti speciali che lo animavano; emblematica è diventata anche la colonna sonora di John Williams, ritenuta tra le più avvincenti della storia del cinema. Questo riuscito mix fu alla base dei riscontri che “Lo squalo” ebbe alla consegna dei Premi Oscar, aggiudicandosi la statuetta per il Miglior Montaggio, il Miglior Sonoro, la Miglior Colonna Sonora e anche la nomination quale Miglior Film. Infine, ecco una panoramica sui “bloopers” (incongruenze, errori tra le scene e sviste) rinvenuti nel film di Spielberg. Su www.bloopers.it ve ne sono diversi proprio sullo squalo: ad esempio, quando nel finale Quint lo attacca con un arpione, si vede su di esso l’ombra di un cameraman; inoltre, in una delle sequenze precedenti, un osservatore attento può notare che, quando lo squalo apre le fauci, si intravede l’ingranaggio meccanico al suo interno. Infine, nonostante i tre uomini alla fine dicano di dirigersi in alto mare, in campo lungo si nota curiosamente la terraferma nelle vicinanze.



IL CAST

Oggi, 19 agosto è in programmazione un classico: nella fascia preserale (alle ore 19, su Italia 1) andrà in onda “Lo squalo“, capolavoro di Steven Spielberg ispirato all’omonimo romanzo dello scrittore Peter Benchley e diventato, nel corso degli anni, uno dei punti di riferimento per il genere. Arrivato nelle sale nel 1975, “Lo squalo” non è al primo passaggio in televisione e all’epoca ha rappresentato per Steven Spielberg il film che l’ha lanciato nel firmamento di Hollywood: i tre sequel girati tra il 1978 e il 1987 non sono ritenuti all’altezza del’originale, oramai un classico del genere di avventura che, grazie alla presenza in scena dello squalo, entusiasmò anche i patiti dell’horror. Per il casting Spielberg affidò a Roy Scheider il ruolo del protagonista, lo sceriffo Martin Brody, affiancandogli Robert Shaw (nei panni di Quint), Richard Dreyfuss (Matt Hooper), Lorraine Gary (Ellen Brody), Murray Hamilton (Larry Vaughn) e Carl Gottlieb (Ben Meadows).



LA TRAMA DE “LO SQUALO”

Le vicende prendono il via sull’immaginaria isola di Amity, una località del New England che per un certo periodo viene sconvolta dalla presenza di uno squalo: nell’antefatto si vede una ragazza che, durante un bagno di mezzanotte, viene trascinata sott’acqua misteriosamente. La scomparsa della giovane mette in subbuglio la stazione di polizia, diretta dallo sceriffo Martino Brody che, dopo alcuni giorni, ne scopre i resti sulla spiaggia: nonostante la richiesta dello sceriffo di chiudere la spiaggia ai bagnanti, il sindaco Larry Vaughan si oppone per non mettere in allarme i turisti; inoltre, a dargli manforte è il medico legale che, dopo l’autopsia, spiega che la ragazza è morta a seguito dell’incidente con le eliche di una barca, dato che le ferite non possono essere state causate da nessun predatore marino conosciuto.



Tuttavia, quando un ragazzino muore a causa di una truculenta aggressione, la comunità del New England piomba nel panico e viene messa una taglia sulla cattura di uno squalo tigre: solamente Brody, assieme al biologo marino Matt Hooper, nutre dei dubbi e quando lo squalo tigre viene catturato, spiegano al sindaco che non è quello il predatore responsabile delle due morti. Brody e Hooper decidono così di indagare per conto loro, organizzando una spedizione in alto mare alla quale si unisce il cacciatore di squali Quint, ma ignari del pericolo a cui vanno incontro…