Tra le apparizioni televisive di Ivan Graziani, nella memoria dei suoi fan occupa un posto tutto particolare quella che lo vide, nel 1994, salire per la seconda volta nel corso della sua carriera sul palcoscenico di Sanremo: da lì a poco, infatti, l’artista originario di Teramo sarebbe stato colpito da quel tumore al colon che lo avrebbe poi stroncato nel gennaio del 1997. A differenza della prima partecipazione al Festival della canzone (avvenuta quasi dieci anni prima), nel 1994 Graziani ottiene infatti anche il consenso della critica presentando Maledette malelingue (canzone che sarà inclusa nell’album uscito quello stesso anno): nonostante nel corso dell’esibizione appaia visibilmente invecchiato, Graziani si esibisce sfoderando ancora la voce dei bei tempi e, accompagnato dalla chitarra, interpretando con la consueta leggerezza un brano che sembra una “summa” dei temi cantati nel corso della sua lunga carriera, ovvero il rapporto con le donne e i giudizi affrettati dati loro dalla società. (agg. di R. G. Flore)
UNA ANTOLOGIA NEL VENTENNALE DELLA MORTE
Questo 2017 è ricco di eventi e di celebrazioni attorno alla carismatica figura di Ivan Graziani: infatti, quest’anno ricorre il ventennale della sua morte, avvenuta prematuramente nel 1997 a 51 anni, e per questo motivo da alcuni mesi è stato dato alle stampe un triplo cd nel quale sono stati raccolti, per la prima volta in modo organico, tutti i suoi principali successi. “Rock e ballate per quattro stagioni” (pubblicato da Sony Music e BMG) è infatti una vera e propria antologia del cantautore abruzzese, all’interno della quale è possibile non solo riascoltare in una nuova veste sonora le hit più conosciute ma anche scoprire alcune chicche come ad esempio Ugo l’italiano e Canzoni senza inganni, tirate fuori dagli archivi della memoria grazie al certosino lavoro svolto da Anna Bischi, la vedova di Graziani. Inoltre, nella raccolta è presente anche un disco postumo, emblematicamente intitolato “Per sempre Ivan” e nel quale undici brani sono stati reinterpretati, tra gli altri, da Umberto Tozzi, Biagio Antonacci e Antonello Venditti sotto la supervisione di Renato Zero. (agg di R. G. Flore)
IL PRIMO CANTAUTORE ROCK IN ITALIA
Ivan Graziani, tra i protagonisti di Techetecheté, rimarrà nella storia della musica come il primo cantautore rock italiano. Una leggenda che continua ad attirare ammiratori nei diversi eventi omaggio, l’ultimo dei quali si è svolto ad inizio mese a Furci, in Abruzzo. Lo scorso giovedì sera, il figlio Tommy è stato presente a Il paese dei Balocchi, il festival di Fano giunto alla sua 14esima edizione, ed in cui è stato omaggiato Ivan Graziani. Un ulteriore tributo verrà dato nella prima serata di oggi, lunedì 21 agosto 2017, da Techetechetè che mostrerà alcuni degli interventi televisivi del grande cantautore. Il nome di Graziani viene inoltre spesso associato a quello di Edoardo Bennato: entrambi secondo i maggiori critici italiani, hanno influenzato la nostra musica nel profondo. In Canzone d’autore dal mondo, una serie di appuntamenti organizzati da Paolo Talanca a Francavilla al Mare, si è discusso molto del ruolo di Ivan Graziani e della sua influenza nella musica del nostro Paese. Ivan Graziani è infatti riconosciuto come uno dei principali cantautori del rock italiano, al fianco di Edoardo Bennato, come illustrato dal saggista Marco Di Pasquale, esperto di musica internazionale.
LA CARRIERA
Ivan Graziani nasce a Teramo nel 1945 e già sulla sua nascita si è creata nel tempo una sorta di leggenda. Il padre era abruzzese e la madre di Alghero, in Sardegna, ma secondo una leggenda metropolitana, Ivan sarebbe nato su un traghetto con tratta Olbia – Civitavecchia. Ivan sviluppa la passione per la musica in tenera età, grazie allo studio della chitarra. Dopo aver frequentato l’istituto statale d’arte, viene scelto appena 18enne da Nino Dale ed entra a far parte della sua band, per poi debuttare come cantante. Ivan Graziani continua intanto a studiare ed infatti lascia le file del gruppo di Dale per entrare nell’istituto d’arte grafica di Urbino, ma il suo sogno di diventare un musicista non svanirà mai. Fonda infatti nel 1966 la band Ivan e i Saggi, diventato in seguito Anonima Sound. In questo stesso anno inciderà il suo primo disco, Fuori piove/Parla tu.