Ai giorni nostri una laurea sembra qualcosa di superfluo per alcuni, anche se in molti investono soldi e molto tempo per ottenere il famoso ”pezzo di carta”. C’era un tempo in cui però le cose erano più semplici e anche condizioni diverse di vita potevano far vedere come la laurea fosse un percorso di vita. La pensava così Lucio Battisti, indimenticabile artista di cui si è parlato a Techetecheté su Rai Uno, che era a un passo dal laurearsi poco prima di morire a soli 55 anni. L’artista infatti era vicino a prendere il titolo in matematica come aveva poi rivelato dopo la sua dipartita il padre Alfiero Battisti. Questi aveva specificato come a Lucio sarebbero mancati appena due esami per presentare la tesi di laurea. Sicuramente è un particolare che ci spiega anche il Lucio Battisti uomo, personaggio dall’estrema cultura e dalla voglia di migliorarsi sempre e comunque. (agg. di Matteo Fantozzi)
LA SCOMPARSA
Lucio Battisti morì il 9 settembre 1998 all’età di soli 55 anni. Le cause del decesso non furono mai chiarite: il bollettino medico riporta solamente che “il paziente, nonostante tutte le cure dei sanitari che lo hanno assistito, è deceduto per intervenute complicanze in un quadro clinico severo sin dall’esordio”. Secondo alcune voci mai confermate, il musicista sarebbe morto per via di un linfoma maligno al fegato; altri affermano che avesse sofferto di glomerulonefrite, una patologia infiammatoria prima causa di insufficienza renale. Ai funerali, celbratisi a Molteno, furono ammesse appena venti persone. [agg. di Rossella Pastore]
L’ARCOBALENO
La canzone L’arcobaleno fu al centro di una leggenda metropolitana che voleva il testo scritto nientemeno che dallo spirito del defunto Battisti. Questi, di fatto, si sarebbe messo in contatto con la medium Paola Guidelli, a cui avrebbe suggerito di contattare Giulio [vero nome di Mogol] per chiedergli di comporre una canzone dedicata all’arcobaleno. Fu un successo, sebbene due anni più tardi la Guidelli ammise di essersi inventata tutto. “L’ho fatto”, dichiarò, “per dimostrare quanto al mondo si speculi sul paranormale e come la legge non tuteli i diritti di chi non c’è più. E per aiutare la gente a capire chi, tra i presunti amici di Lucio Battisti, lo fosse davvero e chi no”. La canzone fu vissuta come una vera e propria esperienza mistica dallo stesso Celentano, che registò la canzone a casa sua a notte fonda, emozionandosi udibilmente alla fine dell’inciso. [agg. di Rossella Pastore]
I VETI CONTRO LE CANZONI
La puntata di Techetecheté del 22 agosto, in onda stasera alle 20.40 su Rai Uno, dedicherà grande spazio al cantautore Lucio Battisti, morto nel 1998. Qualche anno fa, il nome dell’artista è salito alla ribalta quando si è venuto a sapere di un particolare veto imposto sulle sue canzoni e di cui si sta facendo forte promotrice la sua vedova, Grazia Letizia Veronese. La donna avrebbe avuto delle infuocate telefonate con Gianni Morandi e Pupo per intimare loro di non usare più la musica del marito nelle loro trasmissioni. La Veronese è stata anche querelata da Mogol, per ottenere la gestione conservativa del repertorio e ha ottenuto un risarcimento di 2 milioni e 600 mila euro. La Veronese, negli anni, avrebbe intimato anche delle importanti aziende come la Barilla, la Monte Paschi di Siena e la Fiat di non “svilire” l’immagine del marito per i loro spot. Lo stesso accadde quando le Poste italiane volevano dedicare un francobollo all’artista e che andarono incontro a una decisione contraria da parte della donna.
LA VITA E I SUCCESSI
Lucio Battisti è stato uno dei più influenti e innovativi cantanti italiani, massima personalità della musica leggera sia nel suo ruolo di compositore che di interprete. La sua collaborazione con Mogol ha riportato in auge dei temi quali il coinvolgimento sentimentale e la quotidianità umana, portato in auge anche nuovi e controversi argomenti. La vera e propria popolarità di Lucio Battisti si ebbe a partire dal 1969 quando l’artista partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Un’avventura insieme a Wilson Pickett, attirando anche molto critiche su di sé ma a marzo dello stesso anno esce il suo primo album intitolato Lucio Battisti. Il 28 marzo pubblica il secondo singolo dell’anno e cioè Acqua azzurra, acqua chiara/Dieci ragazze diventata tormentone estivo dell’anno. Ad ottobre esce il suo terzo singolo, Mi ritorni in mente/7 e 40 e Battisti continua anche la sua attività di scrittura per altri suoi colleghi. Nel 1974, dopo un viaggio in Sudamerica con Mogol, Battisti pubblica Anima latina, il suo disco più complesso e controverso. Negli anni ’80, si interrompe il suo sodalizio con Mogol e Battisti si eclissa. Per quasi vent’anni, la sua figura sarà attorniata dal mistero e poco prima della morte si diffuse la voce secondo cui il cantante stesse per tornare a collaborare col vecchio amico per un nuovo album. Anche le cause del suo decesso sono, tutt’ora, avvolte dal mistero.