I preziosi filmati contenuti nelle teche Rai, questa sera racconteranno al pubblico lo straordinario viaggio nel mondo della musica di Mino Reitano, il cantautore originario di Fiumara, un piccolo paesino della provincia di Reggio Calabria, che ha raggiunto il successo grazie alla straordinaria potenza della sua voce. Reitano, protagonista della scena musicale, ma anche di quella televisiva, questa sera sarà omaggiato con i filmati che ricordano la sua straordinaria carriera, che come noto vanta numerosi spettacoli e partecipazioni al Festival di Sanremo. Così come riporta LaPresse, in seguito alla sua morte, avvenuta nel gennaio del 2009, sua figlia Grazia, in un’intervista rilasciata a “La vita in diretta”, ha voluto ricorre suo padre con queste parole: “Ho tanti suoi insegnamenti da seguire, sento tanto la sua mancanza ma sento anche l’incitamento ad andare avanti. Io come lui cerco di dare il massimo, di dare il cuore a tutti. Non do mai nulla per scontato”. (Aggiornamento di Fabiola Iuliano)
IL CANTANTE CALABRESE MA DI TUTTA “ITALIA”
Ci sono volti del mondo dello spettacolo che diventano familiari, persone che quando ci lasciano – anche a distanza di anni – stentiamo a credere siano morte davvero: Mino Reitano faceva parte di queste categorie. Originario della Calabria, e per la precisione di Fiumara, dov’era nato il 7 dicembre 1944, Beniamino Reitano è morto il 27 gennaio del 2009 ad Agrate Brianza. Questa sera sarà tra i protagonisti della puntata di Techetecheté in onda su Rai Uno, lui che con quella sua voce così potente era riuscito a farsi largo in un mondo difficile come quello della musica, soprattutto per un ragazzo meridionale. Il grande successo arriva nel 1968, quando entra nella hit parade con “Avevo un cuore (che ti amava tanto)” ed “Una chitarra, cento illusioni, che supera le 500.000 copie vendute ed ottiene quindi il disco d’argento. Ve le ricordate? Questa qui sottouna sua esibizione dal programma “Canzonissima”!
ITALIA
Tra i più grandi successi di Mino Reitano, però, non possiamo non citare il brano “Italia”. Composto nel 1988 per partecipare al Festival di Sanremo, nella rassegna all’Ariston non ebbe grande fortuna piazzandosi soltanto 6°. Come spesso è accaduto, però, i grandi successi non sono decretati dalla critica, bensì dal pubblico. Ecco allora che l’amore sviscerato di Mino Reitano per la sua nazione (“Italia, paese bello uguale non ce n’è”), per la sua semplicità riesce a fare breccia nel pubblico e diventa in breve tempo un evergreen della musica italiana. Mino Reitano, però, non è stato soltanto un interprete ma anche un autore. Tra i brani di maggior successo di sua produzione non si può non ricordare “Una ragione di più”, portata al successo da Ornella Vanoni. Ma se siete tra i nostalgici di Mino Reitano e avete intenzione di sfoggiare un po’ di sano patritottismo insieme a lui, eccovi accontentati.
L’IRONIA
E fu probabilmente quel suo essere spontaneo, genuino, semplice – e ammettiamolo, meridionale – a costare a Mino Reitano lo scherno di molti personaggi televisivi. Un’ironia ingiustificata, che non aveva mai scalfito l’educazione del calabrese, convinto in cuor suo di essere nel giusto dall’affetto che ad ogni apparizione pubblica la gente gli tributava. Il suo ultimo concerto dal vivo ha avuto luogo il 1º ottobre 2006 a Pescara, mentre l’ultima esibizione live è avvenuta a Piazza Grande, su Rai 2, nel 2007. Mino Reitano, prima di essere sconfitto dal cancro all’intestino per cui si era operato due volte, è apparso davanti alle telecamere per l’ultima volta il 12 febbraio 2008 a La vita in diretta su Rai Uno. Ai suoi funerali, svolti nella chiesa parrocchiale di Sant’Eusebio di Agrate Brianza hanno partecipato tra gli altri il conduttore televisivo Mike Bongiorno e i cantanti Memo Remigi, Little Tony, Gianni Morandi, Massimo Ranieri, Roby Facchinetti e Adriano Celentano.