La pellicola caratterizzata dai generi drammatico, biografico e sportivo è stata affidata alla regia di Brian Helgeland che si è occupato anche della sceneggiatura mentre la produzione è stata firmata da Thomas Tull e la casa di produzione che ha fatto parte del progetto è la Legendary Pictures. La pellicola è stata prodotta negli Stati Uniti d’America nel 2013 con la durata di 128 minuti circa. A differenza che negli Stati Uniti, dove il film è uscito il 12 aprile del 2013, in Italia “42” (il cui titolo fa riferimento al numero di maglia del protagonista) è stato distribuito su iTunes in versione HD. Inizialmente Brian Helgeland avrebbe voluto scritturare Robert Redford nel ruolo di Brach Rickley, uno dei pochi a prendere le difese di Jackie Robinson quando la squadra gli volta le spalle, ma in seguito la produzione decise di virare su Harrison Ford. Nonostante il budget non eccessivamente elevato (40 milioni di dollari), negli USA l’opera di Helgeland ha riscosso comunque un discreto successo di pubblico, incassando più del doppio al box office (97 milioni di dollari). I “BLOOPERS” – Infine, ecco una breve panoramica di quelli che sono i “bloopers” (sviste nelle scene, errori di continuità, incongruenze e persino anacronismi) riscontrati nella pellicola. Stando infatti al sito specializzato www.moviemistakes.com, in “42” ad esempio si fa notare che all’inizio del film un bus viaggia sulla Interstate 24 del Missouri che, tuttavia, non fu realizzata prima del 1956, inoltre, le uniformi indossate dai New York Giants non sono storicamente accurate e dunque non perfettamente uguali a quelle realmente indossate a fine Anni Quaranta. Infine, il lanciatore Fritz Ostermueller usa la mano destra, ma è risaputo che in realtà era mancino.
NEL CAST ANCHE HARRISON FORD
42, il film in onda su Canale 5 oggi, venerdì 25 agosto 2017 alle ore 23.30. Una pellicola capace di conciliare biopic e sport che è stata diretta dal regista statunitense Brian Helgeland e che racconta dell’ingresso nella Major League, la principale lega di baseball USA, del primo giocatore afroamericano, vale a dire di Jackie Robinson. Un film di sport che mescola storia e dramma, arrivato nelle sale cinematografiche nel 2013, “42” non è al primo passaggio in televisione e in Italia è conosciuto con il sottotitolo “La vera storia di una leggenda americana”. Il film di Brian Helgeland si caratterizza per essere un classico biopic incentrato sulla vita di Jackie Robinson, anche se i toni sono quelli da favola (l’ascesa del campione di colore nella lega dominata dai bianchi) e con accenni drammatici. Nel cast del film, il ruolo da protagonista è interpretato da Chadwick Boseman, ma a spiccare è soprattutto la stella di Harrison Ford (nei panni di Branch Rickey) a cui si affiancano Andre Holland (Wendell Smith), Christopher Meloni (Leo Durocher) e John C. McGinley (Red Barber). Ma ecco nel dettaglio la trama del film.
42, COME SI SVOLGERA’ LA STORIA? VEDIAMO LA TRAMA
Le vicende del film prendono il via nel 1945, nell’immediato dopoguerra, quando un giovane Jackie Robinson è vittima di un episodio di intolleranza razziale in un bagno pubblico, tuttavia, subito dopo il ragazzo viene “ricompensato” dall’incontro fortuito con un talent scout, esperto nello scovare le migliori promesse del baseball, che gli propone un contratto per giocare con i Brooklyn Dodgers. Robinson accetta nonostante alcune remore e si unisce così al resto della squadra che intanto, si sta allenando a Montreal, in Canada, tuttavia, i problemi per Robinson cominciano quando alcuni compagni firmano una petizione spiegando che non giocheranno mai con lui per via del colore della sua pelle. Solamente Leo Durocher, l’allenatore dei Dodgers, si schiera dalla sua parte e, anche per questo motivo, viene allontanato dalla guida tecnica e rimpiazzato. Il destino di Robinson cambia però quando, nel corso di un incontro con i Philadelphia Phillies, sfodera una prestazione da campione e addirittura determina la vittoria dei suoi mettendo a segno il “run” fondamentale. Pian piano il clima attorno al ragazzo comincia a cambiare e anche il presidente dei Dodgers, temendo che parte della stampa si scagli contro alcuni dei giocatori che osteggiano ancora Robinson, comincia a serrare i ranghi anche perché la squadra si sta avvicinando a disputare le fatidiche World Series…