IL BELL’IMPREVISTO
Barese di origini ma cremonese di adozione, Vito Romanazzi è uno dei finalisti già noti al pubblico, tra quelli che saranno protagonisti della serata del 26 agosto a Castrocar. Il 29enne cantante (in gara col brano inedito Marta) è noto per via della sua seguitissima pagina Facebook ma anche grazie al primo singolo pubblicato, Incancellabile, registrato nel 2015 e capace di ottenere 15mila visualizzazioni sul suo canale YouTube. Nel corso una recente intervista concessa a Cremona Tv, Romanazzi ha raccontato proprio della genesi di Marta, scritto da lui e Matteo Beccucci, nel quale parla in modo un po’ spiritoso e scanzonato della libertà giovanile: “In fondo nella musica, come pure nella vita, bisogna anche divertirsi” ha spiegato il ragazzo nato nel capoluogo pugliese. “Secondo me dietro un cantante non c’è solo quel cantante, ma anche tutte quelle persone che credono in lui come nel mio caso: non mi aspettavo di essere in finale Castrocaro dato che c’erano molti talenti in gara, ma le cose inaspettate sono le più belle” ha confessato il 29enne. (Agg. di Raffaele Flore)
UN BRANO CHE VALORIZZA I MOMENTI INDELEBILI DELLA VITA
Tra i finalisti di questa sessantesima edizione del Festival di Castrocaro Terme trasmesso su Rai 1 per la conduzione di Rossella Brescia e Marco Liorni, figura anche il nome di Vito Romanazzi. Un artista emergente nato a Bari il 18 giugno del 1988 ma cresciuto e formatosi a Cremona, che ha saputo conquistarsi il diritto di partecipare alla finale essendosi imposto lo scorso 7 luglio nelle semifinale disputatasi al Gilda di Modena con il brano ‘Incancellabile’ registrato nel 2015 con l’etichetta Senza dubbi. In un’intervista rilasciata proprio nel 2015 dopo l’uscita del brano, il giovane Romanazzi aveva così parlato delle proprie emozioni e dello stesso pezzo: “Il punto di forza del mio brano? Penso che il punto di forza di questo brano sia stato l’intenso lavoro svolto assieme al mio produttore artistico, oltre all’onore di avere grandissimi nomi a collaborare alla sua realizzazione come Luca Colombo, Lele Melotti e Lorenzo Poli. Questo brano esprime un amore che resterà’ incancellabile, ma si sofferma sulla valorizzazione di tutti i momenti della vita di ognuno di noi che saranno per sempre indelebili”.
VITO ROMANAZZI: “INCOMINCIO A RACCOGLIERE I FRUTTI”
In una recente intervista rilasciata al portale CremonaOggi, Vito Romanazzi ha voluto raccontare la grande passione per la musica, di fatto tramandatagli dal padre all’epoca speaker in una radio locale. Una passione che poi ha portato avanti con tanti sacrifici dei quali finalmente inizia a raccogliere i frutti. Il giovane interprete inoltre, ha voluto sottolineare l’importanza di essere trasferito a Cremona. Queste le parole di Romanazzi: “Ho cantato fin da piccolo, la musica è sempre stata la mia vita . Mio papà Lorenzo lavorava in una radio locale come speaker e io stavo lì con lui. Ascoltavo la musica anni ’90 e con lui come maestro ho iniziato a cantare. Poi mi ha seguito Silvio Pozzoli, già corista a Sanremo. Ho sempre sognato di poter fare il musicista da grande. Non mi sono mai arreso, davanti ai sacrifici e alle difficoltà, e anche grazie alla mia famiglia, comincio a raccogliere i frutti. La vera svolta nella mia vita è arrivata spostandomi a Cremona. Avevo 11 anni, ero bambino, ma il viaggio me lo ricordo come fosse ieri: dai finestrini dell’auto mi sembrava l’America. Qui ho potuto conoscere gente che se fossi rimasto a Rutigliano non avrei potuto incontrare. Ho trovato amici e persone che mi hanno sostenuto. Ho lavorato come operaio metalmeccanico ma alla fine la musica ha sempre preso il sopravvento, cantavo anche al lavoro… Il mestiere che voglio fare è questo”.