LINEA DI SEPARAZIONE, COMMENTO ULTIMA PUNTATA
Davvero difficile capire come mai Rai 3 abbia deciso di mandare in onda la miniserie tedesca Linea di separazione. A parte il ritmo molto lento della stessa, non è certo facile per il pubblico italiano entrare in un pezzo di storia della Germania. Infatti, attraverso lo svolgimento della trama del film si è visto uno spaccato di quello che è stato il dopoguerra tedesco. Alla sofferenza della sconfitta e dell’occupazione straniera si è aggiunta la divisione in due del Paese, con una parte che ripartiva grazie al Piano Marshall americano e l’altra che soffriva e si “richiudeva” in se stessa dietro la Cortina di ferro. Interessante anche notare i riferimenti al fatto che la nuova ideologia comunista non si discostasse alla fine molto da quella nazista per quel che riguardava la limitazione delle libertà individuali. Tutto questo è certamente interessante e anche un monito verso i muri che si costruiscono al giorno d’oggi, ma non è facile per il pubblico italiano tuffarsi nelle campagne tedesche e fare dei paragoni con la realtà attuale.
Difficile anche empatizzare con i protagonisti, visto che Anna, che all’inizio sembrava essere una “ribelle”, arriva a scegliere di stare nonostante tutto e tutti a fianco del marito, anche quando questi forse ha capito che l’utopia social-comunista non è realizzabile. Il finale della miniserie non aiuta poi a evitare che cada presto nel dimenticatoio, evitando quindi che la “morale” della storia possa in qualche modo essere trasmessa al pubblico.