DUE SPETTACOLI DEDICATI A LUCIO DALLA

Taranto e Matera scelgono Dalla per chiudere i loro rispettivi Summer Festival. E se la serata di ieri, in Puglia, si è rivelata un successo, stasera si replica a qualche chilometro di distanza nel capoluogo lucano. Lo spettacolo si intitola Lucio: l’Uomo e le canzoni, ed è presentato da Lorenzo Campani, allievo del grande Mogol e leader dei New Era. Campani è attualmente impegnato nel cast dell’opera popolare Notre Dame De Paris, e da tempo fa la spola tra i palcoscenici musicali e quelli teatrali. Non solo musica, dunque: questa sera, Campani sarà affiancato dall’attore Nanni Coppola, che aiuterà il pubblico a scoprire il Dalla uomo. Nanni Coppola, docente di arte scenica in conservatorio, è un poliedrico figurante apprezzato dai registi Memè Perlini, Giancarlo Sepe e Aldo Trionfo. (agg. di Rossella Pastore)



GUIDO ELMI, LUCIO DALLA E VASCO ROSSI

Si è spento nella sua casa di Bologna Guido Elmi, produttore discografico, musicista e arrangiatore di Vasco Rossi nonché amico fraterno di Lucio Dalla. Aveva 69 anni. Il suo nome d’arte era Steve Roger, e fu a lui che Massimo Riva, Claudio Golinelli e Maurizio Solieri dedicarono il loro gruppo-spin off di Vasco, la Steve Roger’s Band. Di seguito il ricordo di Vasco Rossi: “Guido se ne è andato improvvisamente… era molto stanco. Io sono molto triste. Una consolazione è che ha fatto in tempo a partecipare, vivere e vedere la grande festa di Modena Park! Wiva Guido!”. Questo uno stralcio del suo Vasco da Rocker a Rockstar, in cui il Blasco parla del suo rapporto con Elmi: “La crisi con Guido arriva in quegli anni lì [1988-89, ndr]. Abbiamo iniziato a non capirci più, forse anche per colpa mia, che ho lasciato che gli altri facessero cose al posto mio, che credessero di poter prendere decisioni al posto mio. Hanno pensato che il mio essere meno presente in studio equivalesse a lasciare campo libero anche sul fronte artistico; qualcuno, magari, ha anche cominciato a pensare di essere lui l’artista. A Guido ho detto: ‘O i dischi si fanno come dico io o non va bene'”. (agg. di Rossella Pastore)



QUANDO IL SUO PRIMO CLARINETTO?

La puntata di Techetechetè in onda questa sera su Rai 1, è in parte un omaggio ad un indimenticato cantautore bolognese che ci ha lasciato poco più di cinque anni fa: Lucio Dalla. Un artista a 360 gradi che ha saputo essere sempre in anticipo rispetto ai tempi, proponendo una musica di qualità. Nato a Bologna il 4 marzo del 1943 e scomparso a Montreaux il 1 marzo del 2012 a seguito di un malore, Lucio Dalla nel corso della propria straordinaria carriera artistica ha dato vita a qualcosa come 54 album pubblicati di cui 23 in studio, 9 live e ben 22 raccolte. La sua passione per la musica nasce nel periodo dell’adolescenza ed in particolare con Lucio Dalla che si avvicina sensibilmente al genere jazz tant’è che sua madre per il decimo compleanno gli regala un clarinetto. Lucio è un meraviglioso autodidatta che impara in pochissimo tempo a suonare da solo il clarinetto.



LUCIO DALLA, IL SUCCESSO NEGLI ANNI SETTANTA

Lucio Dalla ha iniziato ad esibirsi ad un certo livello negli anni Sessanta ma sarà negli anni Settanta che otterrà un enorme successo. Nel 1971 si presentò al Festival di Sanremo con una delle sue canzoni più amate ed apprezzate: 4/3/1943. La canzone troverà grande apprezzamento sia da parte del pubblico che della critica ottenendo un buon terzo posto finale. Tuttavia la canzone fu oggetto di censura per via del suo titolo originale che era Gesubambino e per la storia raccontata nel testo. Il brano è diventato un evergreen della musica italiana con lo stesso Lucio Dalla che qualche anno più tardi evidenziò: “Ebbi subito la sensazione di aver fatto qualcosa di veramente grosso, mi commuovevo e per due anni mi sono sempre commosso ogni volta che la cantavo. Poi cominciai a cantarla in pubblico.. da Bolzano a Palermo era uno scatenarsi di manifestazioni di consenso”. Nel 1972 Lucio Dalla ritornò al Festival di Sanremo con un altro brano di enorme successo, Piazza Grande, con la musica scritta assieme a Ron.