Ornella Vanoni e Mina sono un corpo e un’anima: a dirlo è la cantante milanese, che in un’intervista ha parlato del suo rapporto con la “Tigre di Cremona”. Ma chi è il corpo e chi l’anima? La Vanoni sostiene di essere l’anima, nonostante fosse considerata più sensuale della collega: «Lo dicevano riferendosi al modo di cantare, perché io ero più interpretativa, più attrice di scena, lei giostrava con le mani», ha spiegato ai microfoni del Messaggero. Il tentativo di alimentare una sfida “alla Bartali-Coppi” però non ha funzionato: «Non eravamo nemiche, piuttosto amiche. E, a Mina, devo la mia scelta di fare la musica pop». I problemi con l’acne durante l’adolescenza la spinsero a pensare ad una carriera per aiutare le ragazze come lei: «Volevo fare l’estetista». E invece è arrivata al Piccolo di Milano: «È stata un’amica di mia madre a suggerirmi di fare l’attrice, perché avevo una bella voce». A notarla Sarah Ferrati, poi l’incontro con Giorgio Strehler. Un grande scandalo per l’Italia bacchettona degli anni 50: «Lui era sposato, di sinistra e artista. Io avevo 18 anni. Non mi faceva recitare: bastava già la nostra relazione. Però lo accompagnavo quando preparava la regia delle opere liriche e canticchiavo. Mi sentì Fiorenzo Carpi, suo grande amico, e mi fece fare un Carosello».



AMORI ED ERRORI

Strano a dirsi, Ornella Vanoni aveva paura di andare in scena. La superò grazie a Lucio Ardenzi, che sposò quando ancora stava con Gino Paoli. «Ho sentito una scossa. Mi è successo sempre così quando ho incontrato un talento affine», ha raccontato l’artista milanese al Messaggero. Ma ha continuato a sentirsi con Gino Paoli, mentre con Giorgio Strehler finì male. «Con Gino ci siamo detti che, se arriveremo ai 90 anni, faremo un altro concerto assieme. Giorgio l’ho lasciato io e non me l’ha perdonato, era innamorato. Mi disse: ti odierò tutta la vita. E, infatti, praticamente non ci siamo più parlati». Un amore non è mai svanito ed è quello per la musica: infatti non vede l’ora di tornare. Farà un’apparizione nello show di Fiorella Mannoia su Raiuno, canterà all’Arena con Elisa e ricomincerà con i concerti. «Il 28 ottobre sono alla Scala: una serata per Strehler che si chiama Mala, Brecht e le mie canzoni». Un ritorno alle origini. Non sono mancati comunque gli errori in carriera, come quando Tony Renis cominciò a cantare “Grande, grande, grande”. «Gli dissi che non l’avrei mai incisa e la canzone finì a Mina a cui, in compenso, sfuggì L’appuntamento».

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