Sono in studio i figli di Paolo Villaggio e prima di poter raccontare questi ultimi mesi, Domenica Live ha mandato in onda una carrellata delle scene più cult di Fantozzi, tra le risate e qualche lacrima di Elisabetta e Piero: dalla signorina Silvani fino alle “due” Pina, dal ragioniere sfortunato alla memorabile partita a tennis, dalla figlia non propriamente bella fino alla Corazzata Potemkin, quella c… pazzesca. Insomma, il meglio del meglio che per 10 minuti ha tenuto compagnia al pubblico di Barbara D’Urso, come del resto Paolo Villaggio ha saputo fare per oltre sessant’anni. Poi parlano loro, chi l’ha conosciuto davvero, e raccontano: «papà aveva paura di morire, ogni tanto ci guardava e ci diceva “coraggio…”. Non saprei se lui credesse o no in qualcosa dopo la morte, forse qualcosa era cambiato nell’ultimissimo periodo…», spiega Elisabetta Villaggio. «Ci chiede di non lasciarlo solo e noi siamo stati con lui fino alla fine», ha aggiunto Piero non prima di raccontare le tante fatiche di quando erano giovani e papà Paolo non c’era mai. «Lo vedevo pochissimo, quei casualmente. Andavo anche male a scuola, ma lui non mi sgridava perché non c’era…», spiega un malinconico figlio maggiore. «Non è colpa sua la mia tossicodipendenza dalle droghe di allora, non è così! L’unica colpa che gli imputo è di non esserci stato mai in gioventù». Il rapporto è stato recuperato, per fortuna in tempo, e questo resta ad oggi forse la cosa più bella nella tormentata ma unita famiglia Villaggio.
IL SALUTO DI ELISABETTA
«Ciao papà ora sei di nuovo libero di volare»: con queste parole Elisabetta Villaggio annunciava al mondo la morte a luglio del grande comico e attore Paolo Villaggio, uno dei personaggi più amati dal popolo italiano. Un colpo durissimo, con lunghi mesi di ricordi, nostalgiche proiezioni di Fantozzi e Fracchia e tanto commosso saluto a quel personaggio che cambiò la storia della cultura cinematografica e non solo degli italiani. Oggi a Domenica Live saranno ospiti in esclusiva Piero ed Elisabetta Villaggio, i due figli che in maniera difficile e tormentata lungo la carriera del padre hanno saputo piangere e sorridere assieme: Elisabetta è Laureata in filosofia all’università di Bologna e Cinema e Televisione a Los Angeles al USC (University of South California) ha lavorato in tv come assistente alla regia, regista, autrice e consulente per programmi Rai, Mediaset, la7. La carriera di Elisabetta si è avvicinata così alla tv ma in maniera ovviamente diversa e lontana dall’esperienza dell’illustre padre. «Diceva spesso scherzando – ha ricordato la figlia Elisabetta poche ore dopo la morte dolorosa del grande Fantozzi – se devo avere un funerale in chiesa, lo voglio a San Pietro».
IL DIFFICILE RAPPORTO CON IL FIGLIO
Paolo Villaggio soprattutto con il figlio Pierfrancesco – detto Piero – ha avuto parecchi problemi lungo praticamente l’intera esistenza dell’attore famoso in tutta Italia: così amato dal pubblico, così odiato in alcuni momenti dal figlio che lo vedeva lontano, distante e con pochissime azioni da vero “papà” specie durante la gioventù di Piero ed Elisabetta. Negli ultimi anni la grande rappacificazione con la malattia del padre che paradossalmente ha contribuito a riallacciare rapporti fino a quel abbraccio commosso nelle primissime ore dopo la scomparsa del grande Paolo. «Il mio rapporto con l’eroina è cominciato prestissimo, avevo 17 anni. La mia passione è stata quasi interamente consumata dalla dipendenza. Se a questo aggiungiamo il fatto che non ho mai avuto necessità di lavorare per mantenermi capirà che è stato difficile trovare la mia strada»: è Piero a parlare a Vanity Fair e ha anche addebitato qualche responsabilità alla figura paterna: «Il confronto con un artista ingombrante come mio padre mi ha inevitabilmente condizionato. Non mi sono mai sentito all’altezza ed è forse per questo che oggi mi ritengo insoddisfatto». Oggi spiegheranno meglio il loro rapporto, i loro ultimi insieme e quel doloroso e sofferto addio ad un padre difficile, ma pur sempre un papà.