E se vi mettessimo alla prova con un quiz, cari dieci immarcescibili lettori? Niente di che, cinque domandine facili facili, tempo un minuto e il gioco è fatto. Perciò, senza indugio alcuno: i tedeschi sono precisi e ordinati? I tedeschi adorano David Hasselhof, il palestrato bagnino di Baywatch? I tedeschi amano la birra? I tedeschi mangiano volentieri crauti, patate e wurstel? I tedeschi sono abituati a votare i soliti cinque partiti (Cdu/Csu, Spd, Fdp, Grunen e Linke)? Fatto? Ottimo, il nostro quiz è già finito. Avete dato cinque risposte affermative? Beh, ci spiace, ma avete sbagliato. Perché l’ultima domanda meritava una risposta negativa.
Anche noi si pensava, fino a qualche giorno fa, che il vezzo di votare partiti improbabili fosse un appannaggio italico. E invece no, anche gli elettori tedeschi si troveranno sulla scheda elettorale formazioni politiche quanto meno stravaganti. Qualora ve ne foste dimenticati, giova ricordarvi che domenica 24 in Germania si vota per le elezioni politiche e le previsioni indicano la cancelliera Angela Merkel in corsa per ottenere dai 61 milioni di elettori tedeschi un quarto mandato. In effetti, l’esito assai scontato dell’imminente competizione elettorale sembra una copia in carta carbone dei pronostici sul campionato di calcio tedesco. Già a metà agosto, alla vigilia della prima giornata, il Bayern Monaco viene dato per sicuro vincitore e il Borussia Dortmund certo di occupare la seconda piazza. L’incertezza comincia dal terzo posto in giù: toccherà all’emergente Lipsia? O al più piazzato Borussia M’Gladbach? E se stavolta si inserisse il meno titolato Wolfsburg? O tornassero un po’ in auge Colonia, Werder Brema, Schalke 04 o Bayer Leverkusen?
Alla stessa stregua, la Cdu/Csu, il partito cristiano-democratico della Merkel, è nettamente favorito, seguito a debita distanza dalla Spd, i socialdemocratici di Schulz. E se i primi due posti non sono per nulla in discussione, dal terzo in avanti è grande bagarre: a spuntarla saranno i redivivi liberali dell’Fdp? Oppure i Verdi? Oppure la sinistra della Linke o forse i nazionalisti dell’AfD (Alternative fur Deutschland)?
L’incertezza regna sovrana. Intanto i leader dei vari raggruppamenti sono apparsi in tv per il consueto ultimo appello: le “Politisches Forum” – corrispondenti alle nostre Tribune Politiche – riscuotono ancora un discreto interesse di pubblico. Tribune politiche che abbiamo seguito con una certa fatica (il tedesco non è affatto una lingua semplice…), ma voi, cari dieci immarcescibili lettori, venite prima di tutto.
Tutti in pista! Il BergPartei (Partito della Montagna) vorrebbe tener fede ai suoi propositi e trasformare le autostrade in piste di bob (mossa che potrebbe ottenere pure l’appoggio dei Verdi); durante la Tribuna politica il suo leader ha promosso e promesso una dura lotta contro la disoccupazione, lanciando il programma “Maestri di sci, addetti alle funivie e taglialegna: un milione di posti in più”. Anche sul fronte dell’istruzione il programma del BergPartei è molto netto: “Più settimane bianche per tutti”.
Colpito e affondato. Pur avendo ottenuto quasi un milione di voti nel 2013, il Piratenpartei (Partito pirata) sta tuttavia conoscendo una parabola discendente. Sarà che il vento sta cambiando, sarà per via di un programma che fa acqua da tutte le parti (pensate, propongono di sostituire la tradizionale e molto teutonica Oktoberfest, la festa della birra, con un’insolita e ben più caraibica Rhummeniggefest, cioè festa del rhum), non vorremmo che le prossime elezioni decretassero un definitivo ammainabandiera.
Un programma… tutto da ridere. Il Die Partei è una specie di parodia dei partiti politici, una sorta di Partito dei Comici. Propugna un programma elettorale quantomeno inverosimile, molto articolato, ma anche molto divertente: consta infatti di 24 pagine, 7mila parole circa e ben 44.000… battute. Ma il suo leader non scherza affatto: è riuscito a finanziare la propria campagna elettorale inondando di barzellette il settimanale Die Rätselhafte Woche (in pratica, la nostra Settimana Enigmistica), ricevendo 10 euro per ogni gag e freddura pubblicata.
Un Om tutto d’un pezzo. Molto spirituale (e ai nostri occhi un tantino spiritoso), è il Menschliche Welt (“Per la piena felicità di tutti”), guidato da un monaco che fa yoga: partecipa alle elezioni con un budget di mille euro e predica la meditazione. Nell’ultima apparizione televisiva prima del voto, è rimasto immobile e silente con le braccia allargate per tutto il tempo. Proprio sul finale, sollecitato dal conduttore a specificare a chi avrebbe voluto rivolgere il suo ultimo appello al voto, si è lasciato sfuggire un laconico e cantilenante “Om“. Immediata e dura la reazione delle femministe locali: “Questa breve affermazione ci riporta indietro di cinquant’anni. A votare non ci vanno solo gli Omm, ma anche le Donn!”.