L’INTERVISTA DI GILETTI A RADIO CAPITAL
Dopo il burrascoso addio alla Rai e l’approdo a La7, si arricchisce di un nuovo capitolo la sempre più rovente querelle che vede protagonista da un mese Massimo Giletti: infatti, nelle ultime ore, il conduttore televisivo piemontese ha avuto modo di tornare sulla vicenda, cogliendo l’occasione di un’intervista concessa a Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto su Radio Capital non solo per togliersi i proverbiali “sassolini” dalle scarpe, ma anche per parlare della gestione dei palinsesti del servizio pubblico e del tetto degli stipendi, tema sul quale ha tirato nuovamente in ballo Fabio Fazio. Come è noto, per la nuova stagione il direttore generale, Mario Orfeo, ha deciso di non confermare sulla rete ammiraglia L’Arena, il talk show andato ininterrottamente in onda per tredici anni (dal 2004) e forte di diversi record di ascolto: anche per questo motivo, il 55enne conduttore si chiede come mai la Rai abbia deciso di privarsi “a cuor leggero di chi aveva un pubblico di oltre quattro milioni di persone a puntata”: a detta di Giletti, la scelta di Orfeo non è stata dettata da motivi “editoriali” dato che la verità è ben altra. “Quale? Non posso dirla, ho già ricevuto diverse querele…” ha affermato sibillino.
“DUE PESI E DUE MISURE CON FABIO FAZIO”
La parte più interessante della chiacchierata con Giannini e Bellotto è però quella in cui Massimo Giletti abbandona il fioretto e lancia delle vere e proprie bordate, riservate soprattutto alla disparità di trattamento che, secondo lui, ci sarebbe tra Fabio Fazio e tutti gli altri conduttori: “Due pesi e due misure? La responsabilità è del direttore generale” spiega il diretto interessato, dicendosi comunque curioso per alcuni aspetti, come ad esempio i quattro anni di contratto concessi a Fabio Fazio dal momento che nessun altro conduttore ha avuto mai tanta libertà, oltre al fatto di “poter produrre anche il programma”. A detta di Giletti, un’altra anomalia riguarda gli stipendi, anche se lui si dice fieramente contrario ai “tetti” perché con 240mila euro si rischia di “non scegliere i migliori”: il vero problema -prosegue nell’intervista- non è tanto Fabio Fazio, la cui storia personale e la carriera parlano per lui, quando soprattutto gli agenti e anche le continue ingerenze della politica sulla Commissione di Vigilanza Rai che spesso decide a intervenire o meno “a seconda delle convenienze”.
LE FRECCIATE AL DIRETTORE GENERALE
Infine, nell’ultimo segmento dell’intervista andata in onda su Radio Capital, tuttavia, Massimo Giletti spiega di voler voltare pagina, dicendosi oramai concentrato sulla nuova avventura a La7 che, peraltro, arriva dopo trent’anni di onorata carriera in Rai: “Loro si sono dati da soli un colpo basso: da domenica prossima qualcuno dovrà rispondere di queste cose, specialmente se non faranno almeno il 21% di share”. Giletti comunque svela un retroscena a proposito del suo addio, spiegando che i vertici e il direttore di Rai 1 non erano d’accordo con la scelta di Orfeo e anche che nessun politico gli ha offerto la sua solidarietà: “Non si è fatto sentire nessuno: io lo chiamo il silenzio degli innocenti…” ha affermato amareggiato Giletti che però poi torna sui suoi passi e ammette che “è meglio così” dato che, a suo dire, quando un politico si fa sentire “c’è qualcosa che non va”. Ad ogni modo, l’oramai ex conduttore di Viale Mazzini pare proiettato sul ritorno de L’Arena che dovrebbe avvenire entro la fine di ottobre: “C’è ancora molto da lavorare, ma l’ho scelto io dato che non volevo fare il varietà in Rai come invece mi era stato proposto”.