ELIO GERMANO RACCONTA IL ‘SUO’ NINO

“Purtroppo i millennials non lo conoscono, ed è una grave mancanza. Il nostro è un tributo vero e proprio, che si concentra sul periodo pre-fama di Nino Manfredi. La gavetta e gli anni di accademia sono momenti preminenti nella vita di qualsiasi attore”. Quanto alla sua interpretazione, Nino Manfredi è più Pinocchio che Geppetto: “Perché ha sempre fatto di testa sua, a dispetto dei consigli del padre. Oggi possiamo dire che ha fatto bene”. Fabio Fazio lo elogia: “Anche tu sei un grande attore: è incredibile la somiglianza, la gestualità che vi accomuna”. Prima clip dal film. Si tratta del provino di Manfredi, che nasce in Ciociaria e non ha la dizione che si conviene per entrare in accademia. “Manfredi”, lo rimbeccano, “lei può essere pericoloso, molto. Dovrebbe lavorare sulla dizione, sulla mimica, e su molte altre cose, ma il temperamento non le manca. Comincerà con gli altri, la prossima settimana”. Ancora complimenti a Germano, che sposta l’attenzione sul resto del cast: “C’è stato un gran contributo, da parte di un sacco di gente che non facciamo in tempo a ringraziare”. [agg. di Rossella Pastore]



IL FILM

In vista del suo ruolo da protagonista nel film In Arte Nino, Elio Germano avrà modo di parlare della sua esperienza questa sera, nel corso del primo appuntamento della stagione di Che tempo che fa. Raggiunto dall’Agenzia Ansa, l’attore ha rivelato che il tv movie dedicato alla vita di Nino Manfredi “è un po’ come fosse il prequel della saga di Manfredi. La parte meno conosciuta di una storia che il pubblico può poi sviluppare da solo andando a vedere i suoi film”. “Senza Elio sarebbe stato difficile realizzalo”, ammette il regista Luca Manfredi, che è certo di vedere in Giordano alcuni dettagli tipici della personalità di suo padre: “Mi ricorda nella recitazione mio padre in molte cose”. Nelle sue parole, anche la testimonianza del lungo lavoro fatto dall’attore per calarsi nel personaggio: “ha mandato a intervistare i 90enni di Castro dei Volsci, paese di papà per sentire come si parlava ciociaro una volta. Poi abbiamo fatto delle letture. È stato un lavoro meticoloso”. (Agg. di Fabiola Iuliano) 

Irriconoscibile con una barba non curata e i capelli lunghi

Nella prima puntata di Che tempo che fa su Rai 1, sarà Elio Germano uno degli ospiti principali dell’oramai storico talk show condotto da Fabio Fazio e che, per la prima volta dal lontano 2003, non andrà in onda sulla terza rete. Per l’appuntamento inaugurale, in programma domenica sera alle 20.35 e che avrà l’inedita durata di tre ore, l’attore sarà in studio in compagnia della collega Miriam Leone per presentare il film per la tv In arte Nino, opera dedicata alla vita e alla carriera dell’indimenticato Nino Manfredi: peraltro, per il 37enne originario di Roma si tratterà sostanzialmente di un gradito ritorno nel “salotto” televisivo di Fabio Fazio, dove era già stato protagonista per ben due volte proprio nel corso dell’ultima stagione televisiva: infatti, si ricorda non solo la sua ospitata del 5 marzo per Che fuori tempo che fa, ma anche la partecipazione in coppia con l’attrice Micaela Ramazzotti a Che tempo che fa del 27 aprile.

ELIO GERMANO NEI PANNI DI NINO MANFREDI

E nella chiacchierata con Fabio Fazio che animerà presumibilmente la seconda parte della puntata inaugurale di Che tempo che fa, Elio Germano avrà l’occasione di parlare della sua esperienza sul set della miniserie In arte Nino, diretta da Luca Manfredi, primogenito dell’attore scomparso nel 2004 e che è nato come una sorta di dichiarazione d’amore per il padre. A proposito della pellicola (che andrà in onda il prossimo 25 settembre in prima visione su Rai 1), Germano ha avuto modo di ricordare l’indimenticato attore ciociaro a cui presta il volto, spiegando come il “suo” Nino Manfredi sia una sorta di omaggio a un’epoca oramai perduta, nella quale gli attori erano percepiti nelle case come dei componenti del nucleo familiare e dove “c’era un’umanità e una idea di collettività anche nel cinema che oggi è stata irrimediabilmente persa”. Ed è proprio quella che, anche in altre occasioni, Germano ha definito la “traboccante umanità” di questa generazione di attori -della quale faceva parte anche Nino Manfredi- il tema portante del film di Manfredi che, in questo modo, prova a riabbracciare idealmente papà Saturnino. 

SUL SET DI “TROPPA GRAZIA”

Negli scorsi giorni, proprio Elio Germano è stato protagonista anche di alcuni curiosi scatti che lo ritraevano sul set di uno degli ultimi film che sta girando: il 37enne attore romano infatti recita in Troppa grazia, pellicola diretta da Gianni Zanasi e che vede la partecipazione nel cast anche di altre star del calibro di Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston, Valerio Mastandrea, Hadas Yaron e Carlotta Natoli. Nelle fotografie apparse sul web, in realtà Elio Germano è quasi irriconoscibile a causa di una barba insolitamente poco curata e dei capelli lunghi, ed è stato immortalato a Viterbo assieme ad alcune delle comparse della produzione firmata Rai Cinema e Pupkin Production e ai proprietari di uno dei locali che, trasformato in set cinematografico, sono stati usati per girare una delle scene. Inoltre, le foto che vedono protagonista Germano vengono proprio dagli ultimi giorni delle riprese del nuovo film di Gianni Zanasi (che arriverà nelle sale dopo il fortunato La felicità è un sistema complesso), cominciate il 31 luglio e terminate proprio lo scorso 15 settembre.