L’ATTRICE AL CENTRO DELL’INTERVISTA

Micaela Ramazzotti, ospite della seconda serata di Chi ha incastrato Peter Pan?, sin dal suo ingresso in sala viene travolta dalle irriverenti domande dei piccoli protagonisti dello show. L’attrice, su richiesta dei bambini, svela che il suo segreto di bellezza consiste nell’accompagnare tutti i giorni i suoi figli a scuola, poi, dopo aver smentito la parentela con il famosissimo Eros, rivela che i momenti più belli della sua vita sono legati alla nascita dei suoi due bambini. La Ramazzotti ammette inoltre di aver rincorso per tutta la vita il sogno di fare l’attrice, senza nascondere che da bambina utilizzava gli oggetti di sua madre per mascherarsi e dare vita ai ruoli più improbabili. L’ospite, che conferma di avere una certa familiarità con internet, non nasconde di essere stata, in passato, una grande fan del telefilm I segreti di Twin Peaks. Dopo aver risposto alle irriverenti domande dei più piccoli, la Ramazzotti lascia lo studio, ma prima di salutare i presenti ringrazia il conduttore per averla ospitata nel suo show: “Paolo, che dire, sei stato fantastico”. (Agg. di Fabiola Iuliano))



IL SUO ULTIMO RUOLO

Al centro delle tante domande dei piccoli protagonisti di Chi ha incastrato Peter Pan? questa sera ci sarà Micaela Ramazzotti, che nella sua lunga carriera cinematografica ha più volte interpretato con successo il ruolo di madre. L’attrice, che è attualmente nelle sale con il film dal titolo “Una Famiglia”, in una recente intervista ha dichiarato a Repubblica.it di scegliere i suoi ruoli con grande attenzione per puntare i riflettori, in particolare, su una determinata categoria di donne: “Tutte queste madri le ho scelte, le ho volute, le rincorro; non amo le eroine, preferisco queste donne disgraziate, più sono disperate e più vengono da mondi subalterni, più voglio difenderle e farmene portavoce. Il cinema in qualche modo ti dà l’occasione per dare voce a chi non ce l’ha”, ha detto infatti l’attrice, che nel film “Una famiglia” presta il volto a “una mamma bambina” che “a mala pena sa essere madre di se stessa”. (Agg. di Fabiola Iuliano) 



AL CINEMA CON ‘UNA FAMIGLIA’

La prima serata di Canale 5 propone la seconda puntata con il programma Chi ha incastrato Peter Pan, condotto da Paolo Bonolis con la partecipazione di Luca Laurenti. Un format di successo tornato nel palinsesto Mediaset a distanza di sette anni dall’ultima fortunata edizione con la presenza di ospiti di grande rilevanza come nel caso dell’attrice italiana Micaela Ramazzotti. Un’artista che proprio da oggi è anche protagonista nelle sale cinematografiche nostrane con il film drammatico Una famiglia, diretto da Sebastiano Riso e nel quale recita al fianco di Patrick Bruel. In una recente intervista riportata da Leggo.it, parlando di questa pellicola ha evidenziato. “Sebastiano Riso ha voluto mettere in scena un legame di dipendenza, un legame patologico, ma soprattutto una coppia criminale che vende figli in nero. La donna è succube di questo uomo, sia fisicamente che psicologicamente. Lei sembra attraversare la storia senza avere un passato, Maria ha solo Vincenzo: fratello, amante, marito e carceriere. È complice di un progetto che non ha immaginato, ma ha accettato”.



MICAELA RAMAZZOTTI E IL SUO PERSONAGGIO

Micaela Ramazzotti in questo film interpreta il personaggio di Maria, una donna che purtroppo viene sottoposta ad indicibili violenze soprattutto da un punto di vista psicologico. Durante la stessa intervista ha parlato di questo personaggio e di violenze sulle donne: “È stato duro entrare in una donna che partorisce, ma non porta mai al seno i suoi figli, che non è mai madre. Mai l’ho immaginata come madre: sempre ho pensato a Maria come a una bambina. Maria è una donna triste, non materna. Quella bambina si perde in percorsi fittizi, percorsi segnati da pezzettini di carta che lei lascia dappertutto. Questo è un tempo di tante violenze sulle donne? E qui ce n’è un’altra forma: la prigionia. C’è la violenza fisica, psicologica. Maria vive chiusa a chiave. Nella prima casa lo scenografo inserisce delle sbarre: il regista lo sottolinea. Quella casa è una prigione. Una storia di oggi perché questo è un tempo molto crudele, perché pieno di violenza agita sulle donne. Molto crudele. Ma è anche il tempo in cui stiamo riuscendo, da donne, come lavoratrici ad ottenere con fatica dei risultati, la società era e resta maschilista”.