Anche il lago d’Orta ha voluto rendere omaggio a Gastone Moschin, l’ultimo degli “Amici miei”. Morto ieri all’età di 88 anni a Terni, l’attore è entrato a far parte della Galleria degli Artisti che verrà presentata il 24 settembre in occasione del ventesimo compleanno di Legro paese dipinto, il primo e unico museo italiano all’aperto. Gastone Moschin era molto legato ad Orta: lì aveva girato due film, “L’Andreana” e “Una spina nel cuore”. Della Galleria degli artisti fanno parte anche altri famoso artisti, come Elsa Martinelli e Paolo Villaggio. Proprio l’interprete di Fantozzi appare in una foto che la figlia di Gastone Moschin, Emanuela, ha pubblicato su Facebook per salutare e ricordare il padre. L’attore viveva dal 1990 a Capitone, vicino Narni. Qui aveva installato un maneggio di cavalli, peraltro il primo centro di ippoterapia dell’Umbria. (agg. di Silvana Palazzo)
DE LAURENTIIS: “AMICO E ATTORE STRAORDINARIO”
Anche Aurelio De Laurentiis piange la morte di Gastone Moschin, il poliedrico attore che si è imposto al grande pubblico con Amici miei. Quel film è stato prodotto proprio dalla famiglia del presidente del Napoli, che ha usato il canale social ufficiale del club partenopeo per salutarlo: «De Laurentiis commosso, ricorda l’amico Gastone Moschin, attore straordinario e indimenticabile interprete di “Amici miei”». Sky invece ha deciso di dedicargli un canale con una programmazione ad hoc da domani pomeriggio: su Sky Cinema Classics HD alle 13.45 andrà in onde Sissignore di Ugo Tognazzi, in cui Gastone Moschin interpreta l’indimenticabile Avvocato. Alle 15.25 invece l’omaggio prosegue con Gli Specialisti, film western di Sergio Corbucci in cui l’attore interpreta il ruolo dello sceriffo. Sarà così possibile riapprezzare le doti di un gigante del cinema italiano, che rimase fedele al teatro. (agg. di Silvana Palazzo)
DOMANI MATTINA I FUNERALI NELLA CHIESA DI NARNI SCALO
L’Ansa ha da poco annunciato che domani mattina, 6 settembre 2017, alle ore 10 saranno celebrati i funerali di Gastone Moschin nella chiesa della Madonna del Ponte a Narni Scalo, in provincia di Terni. Esequie cattoliche per il celebre attore morto 88enne che con la famiglia si era trasferito a Narni, precisamente nella frazione di Capitone, già dagli inizi degli anni Novanta. A Terni poi il grande Moschin aveva aperto una scuola di recitazione “Murros” dove con la moglie Marzia Ubaldi per molti anni aveva trasmesso e insegnato la propria grande caratura di attore teatrale e cinematografico. « La salma di Moschin si trova ora nell’obitorio del Santa Maria e ancora non è stato svelato il luogo della eventuale camera ardente», avvisa l’Ansa per la vigilia dei funerali di Gastone Moschin. (agg. di Niccolò Magnani)
LO SPOT NIKE “DEDICATO” A MILANO CALIBRO 9
È morto una delle icone più silenziose del cinema italiano, a cui addirittura il mondo dello sport ha voluto dedicare nel 2012 un celebre e leggendario spot: Gastone Moschin è stato il perfetto interprete di uno dei film polizieschi più “cult” degli anni ’70, “Milano calibro 9”. Anno 1972, regia di Fernando Di Leo, il buon Moschin è nei panni di Ugo Piazza criminale col cappello che devasta la città di Milano inseguito dagli agenti in corse spericolate. Barbara Bouchet meravigliosa e grande cast con anche Fran Wolff e Luigi Pistilli, uno dei cult davvero più resistenti di quella stagione cinematografica. Ebbene, forse alcuni ricorderanno come nel 2012 la Nike investì in una sorta di riedizione tramite spot pubblicitario proprio una celebrazione di quel Milano calibro 9, nei panni di… Kobe Bryant, il mito del basket Nba, secondo forse solo a Michael Jordan. Con un passato proprio di vita vissuta a Milano, The Black Mamba fu protagonista dello spot “Milano Kalibro Kobe” dove il mondo dello sport si unisce a quello delle atmosfere poliziesche di Gastone Moschin e compagnia. Nel video qui sotto si vedono anche Gattuso, Marchisio, Sneijder e Pazzini, insomma, i volti più improbabili che potrebbero venirvi in mente legati al nome di Moschin. Eppure lui era anche questo! (agg. di Niccolò Magnani)
LA CARRIERA E I GRANDISSIMI RUOLI
Non è stato solo “Amici Miei” il film a caratterizzare la grande carriera di Gastone Moschin, un attore poliedrico, capace di fare la storia del cinema italiano anche a livello internazionale. Tanto che uno dei suoi ruoli più famosi è quello interpretato nel Padrino Parte II, nel ruolo del terribile “Don Fanucci”. Ma nel corso della sua lunghissima esperienza artistica Gastone Moschin ha lavorato anche con registi che hanno caratterizzato 50 anni del cinema italiano come Francesco Nuti, Roberto Faenza, Lina Wertmuller, oltre ovviamente ad “Amici Miei” con i primi due capitoli diretti da Mario Monicelli. Un attore dal grande carisma che è riuscito sempre a caratterizzare i suoi personaggi sfruttando anche una fisicità imponente, uno sguardo magnetico e una grande versatilità che gli ha permesso di svariare dai ruoli drammatici a quelli della commedia con grande disinvoltura- Nel 1997 le sue ultime prove sul grande schermo, con “La grande quercia” e “Porzus”, di Paolo Bianchini e di Renzo Martinelli. (agg. di Fabio Belli)
SCOMPARSO ALL’ETA’ DI 88 ANNI
Gastone Moschin è morto oggi, lunedì 4 settembre. L’attore si è spento nel pomeriggio nell’Ospedale Santa Maria di Terni, dove era ricoverato da qualche giorno. Lutto, dunque, nel mondo del cinema e del teatro per la scomparsa di Moschin, avvenuta all’età di 88 anni. Nato come attore di teatro, aveva raggiunto notorietà e successo come interprete della commedia all’italiana, diretto da registi come Damiano Damiani e Anton Giulio Majano. Apprezzato per la sua poliedricità, Gastone Moschin si è imposto al grande pubblico con Amici miei, pellicola diretta da Mario Monicelli, diventata poi una saga, nella quale interpreta il ruolo dell’architetto. Con Signore&signori, l’attore vince un Nastro d’argento come migliore attore non protagonista. Ad annunciare la morte di Gastone Moschin è stata la figlia Emanuela, che ha pubblicato su Facebook un post per il padre: «Addio papà, per me eri tutto».
LA BATTUTA SUL TRIBUTO AD AMICI MIEI
La carriera di attore di Gastone Moschin è cominciata negli anni Cinquanta a teatro, poi approda al cinema prima come doppiatore e poi come attore. Il debutto nel 1995 con La Rivale, ma l’esordio nella commedia all’italiana arriva quattro anni dopo con L’audace colpo dei soliti ignoti. Emerge come interprete però grazie al film Gli anni ruggenti: da quel momento è una presenza costante nel cinema italiano. Le commedie gli regalano il successo al botteghino, i ruoli drammatici invece il consenso della critica. Gastone Moschin, dunque, era l’ultimo rimasto del gruppo del mitico film del 1975, Amici miei. Dopo la morte di Mario Monicelli aveva poca voglia di parlare, e infatti a La Stampa disse: «Credo che oggi il silenzio sia meglio di qualunque altra cosa». Quando venne presentato il cortometraggio L’ultima zingarata a Firenze, un tributo ad Amici miei, commentò la scena del funerale del giornalista Giorgio Perozzi: «Come vorrei che venisse fuori un funerale da fargli prendere un colpo a tutti e due quelli lì, e migliaia di persone, tutte a piangere, e corone, telegrammi, bande, bandiere, puttane, militari».