L’INCONTRO CON PAVAROTTI
C’è anche Alessandro Del Piero, il calciatore preferito di Pavarotti, all’Arena di Verona per la serata in onore del grande cantante lirico. L’ex bomber della Juventus racconta a Carlo Conti il primo incontro col maestro: “Mi è arrivato un invito al Pavarotti & Friends e quell’occasione è stata la prima volta in cui ci siamo conosciuti. – racconta Del Piero – È stato strano perchè io ero molto giovane e lui era già il maestro e dopo il concerto lui ci ha ospitato nel suo caravan, perchè lui aveva delle qualità eccezionali e lui mi ringraziò per essere andato al suo concerto e io rispondevo con altrettanti grazie ed è stato un quarto d’ora di grazie. – così conclude – C’è stato un pò di imbarazzo perchè è così che è quando parli con il numero uno in qualche campo”. (Anna Montesano)
IL COMMENTO SULL’ADDIO DI TOTTI
Grande spettacolo questa sera su Rai 1 con la messa in onda del programma Pavarotti, un’emozione senza fine, condotta dalla meravigliosa Arena di Verona. Un evento unico nel proprio genere per omaggiare e ricordare un grandissimo artista quale è stato Luciano Pavarotti a dieci anni dalla sua scomparsa. Tanti gli ospiti attesi tra cui l’ex capitano e numero dieci della Juventus Alessandro Del Piero. Pinturicchio, come veniva chiamato dall’indimenticato presidente della Juventus Gianni Agnelli, nell’ultimo periodo ha visto ammainarsi un’altra grande bandiera del calcio italiano come Francesco Totti commentando al quotidiano La Gazzetta dello Sport un addio molto simile al suo: “È molto difficile lasciare, soprattutto per un campione che ha giocato sempre con la stessa maglia. Ci sono ritmi e abitudini che di punto in bianco spariscono e ti ritrovi a dover ricostruire la tua vita. Vediamo come interpreterà il ruolo di dirigente”.
NON SOLO CALCIO E GOL NELLA SUA VITA…
Alessandro Del Piero è anche un grande appassionato di golf ormai da tantissimi anni. In una recente intervista ha parlato di questo splendido sport e di come esso abbia conquistato il suo interesse: “Quando è iniziato l’amore per il golf? Tredici anni fa, a Chatillon, allora sede del ritiro della Juve. C’era un campetto dietro l’albergo e con il mio amico Alessio Tacchinardi abbiamo deciso di buttarci, nonostante la stanchezza per i primi giorni di preparazione dopo le vacanze. Abbiamo provato i primi colpi, è stato amore a prima vista. Perché? Credo che il golf eserciti, per un calciatore, il fascino dello sport individuale: una sorta di solitudine necessaria. Aiuta a concentrarsi, a entrare in una dimensione completamente diversa da quella che si è abituati a vivere in campo. E poi ci sono tutte quelle caratteristiche che rendono unico e speciale questo sport, a cominciare dallo stare all’aria aperta, prendersi del tempo per sé, godersi anche un po’ di silenzio, che non guasta”.