LA MUSICA PERICOLOSA
Nicola Piovani sarà uno dei protagonisti dell’evento Pavarotti, un’emozione senza fine, dedicato all’artista scomparso nel 2006. A dieci anni dalla scomparsa del tenore, personalità illustri del mondo della musica si ritrovano per l’occasione all’Arena di Verona per ricordare la stella della lirica. Carlo Conti presenterà la serata trasmessa da Rai Uno e questo sarà solo uno degli eventi che si inseriscono in Pavarotti 10th anniversary, una serie di spettacoli per ricordare questo grande maestro. Nicola Piovani, per l’occasione ha scritto la romanza “Luciano” che sarà eseguita per la prima volta proprio all’Arena di Verona. Nicola Piovani sta vivendo un momento veramente d’oro dato che per tutta l’estate è stato in tour con lo spettacolo “La musica è pericolosa” in cui il Premio Oscar per le musiche de La Vita è Bella ha guidato gli spettatori in un percorso fatto di suggestioni che ha voluto ripercorrere i suoi lavori accanto ai più grandi registi del nostro tempo. Piovani, qualche giorno fa, ha anche ricevuto un premio alla carriera durante il Soundtrack Festival di Podebrady, in Repubblica Cieca e questo è un vero e proprio segno dell’amore verso questo maestro.
NICOLA PIOVANI, IL SUO RIMPIANTO
Nicola Piovani, alcuni giorni fa, ha rilasciato un’interessante intervista a Domanipress.it in cui ha parlato del suo amore a tutto tondo verso la musica. Infatti, il musicista Premio Oscar ha ammesso di non poter vivere senza musica, che gli piace praticare in diversi ambiti, studiando l’effetto delle lingue musicali. “Dove c’è un problema espressivo che si può risolvere con la musica, là mi piace provarci” ha detto. Inoltre, Piovani ha confessato di avere una sorta di rimpianto e cioè non aver mai lavorato in un circo. Per lui la musica è anche saper ascoltare e molti grandi musicisti sono anche superbi ascoltatori. Per lui, oggi è cambiato il modo di fruire musica anche se quella con la M maiuscola, e cioè quella dal vivo è rimasta la stessa. Si è detto pronto a restare stupito dalla vita e a considerare il cinema come il teatro del futuro, indispensabile per poter costruire l’identità culturale e civile di un paese.