L’ASSENZA DI UNA FIGURA MASCHILE NELLA SUA GIOVINEZZA

In questa nuova puntata del programma Techetechetè, verranno riproposti spezzoni tratti dai grandi show del passato che videro protagonista sui canale Rai l’amatissima Raffaella Carrà. Nell’ultimo periodo la Carrà si è presa una piccola pausa dal mondo dello spettacolo televisivo dedicando maggior tempo a se stessa e alla propria famiglia. A proposito di famiglia e di amici, la Carrà in una recente intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, ha parlato della sua infanzia e delle difficoltà familiari dopo la fine del matrimonio dei propri genitori: “Mi hanno cresciuto due donne. Tre, contando la nurse inglese: severissima. Mia mamma Angela Iris fu una delle prime a separarsi nel dopoguerra. Non si risposò più. Nonna Andreina era rimasta vedova di un poliziotto originario di Caltanissetta che si chiamava Dell’Utri. Per addormentarmi mi cantava le arie d’opera, piene di disgrazie. E io: ‘Nonna, cantami qualcosa di allegro, diobono..’. Dove era mio padre? Aveva un caseificio a Castelfranco. Con la mamma le cose erano andate male subito. La prima notte di nozze lei l’aveva passata su una poltrona. Ma io non mi arrendevo. Proposi un fioretto a mio fratello Enzo: se mamma e papà tornano insieme, non mangiamo più banane”.



L’ADDIO A BONCOMPAGNI

La Carrà ha parlato ancora del suo rapporto con la madre e di come ha reagito dopo il suo esordio nel mondo dello spettacolo: “Quando esordii in ‘Io Agata e tu’, mi chiamò per dirmi: ‘Ma eri tu in tv? Non ti ho mai visto così potente’. In famiglia l’artista era lei: negli atteggiamenti, almeno, perché poi non ci hai mai provato. Io invece sono calma e pigra. Ma appena salgo sul palco un’energia si impossessa di me e mi trasformo in un uccello che prende il volo”. Quest’anno la Carrà ha dovuto dire addio a Gianni Boncompagni col quale oltre ad avere collaborato in tantissimi spettacoli ha anche avuto un rapporto straordinario: “Il sodalizio artistico va bene, sono contenta dei complimenti che gli hanno fatto, ma io ho potuto vivere con lui e godermi Gianni in casa sua con le sue tre figlie, che ho visto crescere. Mi porterò dietro l’uomo. Gianni se n’è andato piano piano, ha avuto un coraggio da leone, è stato molto sereno. Abbiamo potuto ancora ridere e scherzare, abbracciarlo fino all’ultimo prima di lasciarlo andare”.

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