Carlo Verna, presidente dell’Ordine dei Giornalisti, ha dichiarato che non intende intervenire contro Fabio Fazio, conduttore di Che tempo che fa, programma in onda su Rai 1, per quanto riguarda il racconto della campagna elettorale per le prossime elezioni politiche e le interviste ai politici anche nel periodo a ridosso del voto. Carlo Verna, ex segretario dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, ed eletto presidente dell’Ordine dei Giornalisti lo scorso 25 ottobre, ha dichiarato che non sarà una sua priorità quella di istruire procedimenti per esercizio abusivo della professione. Queste sono state le sue dichiarazioni riportate da Il Fatto Quotidiano: “Sull’utilizzo di Fazio in campagna elettorale, so bene che dovrei intervenire per esercizio abusivo della professione ma trovo procedimenti di questo tipo anacronisti e inutili”. Carlo Verna, quindi, ha paragonato la situazione di Fabio Fazio a quella di Barbara D’Urso, conduttrice di Pomeriggio Cinque e Domenica Live, programmi entrambi in onda su Canale 5.
IL CASO BARBARA D’URSO HA “SALVATO” FAZIO
Verna, infatti, ha ricordato che l’istruttoria nei riguardi della conduttrice napoletana si rivelò completamente inutile. Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, inoltre, ha aggiunto che intervenire, quando si presentano casi di questo tipo, non è un obbligo ma una decisione che spetta unicamente a lui. Carlo Verna ha spiegato che, considerata la natura attuale dei programmi televisivi, occorrerebbe fare procedimenti di questo tipo continuamente. Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, però, non ha nessuna intenzione di farlo: “La professione è cambiata e l’informazione viene trattata in tantissimi programmi. Io mi limito a sorvegliare i giornalisti iscritti all’Albo, controllando che si attengano alle regole di deontologia e che rispettino le regole”. Possiamo, quindi, affermare che il caso Barbara D’Urso ha “salvato” anche Fabio Fazio.
IL CASO BRUNO VESPA
Nonostante ciò, Carlo Verna non si è mostrato affatto soddisfatto della situazione venutasi a creare. Secondo il presidente dell’Ordine, infatti, i programmi televisivi che si occuperanno di campagna elettorale dovrebbero essere condotti esclusivamente da giornalisti iscritti all’Albo. Per quanto riguarda la Rai, Verna ha dichiarato che il compito di intervenire, anziché a lui, spetterebbe maggiormente alla Rai e alla Commissione di Vigilanza. Per quanto riguarda Bruno Vespa, invece, Carlo Verna: “Per lui, il discorso è diverso, perché è un giornalista. Anche qui, però, non sta a me discutere il tipo di contratto che ha con la Rai”. Carlo Verna auspica che tutte le “ambiguità di fondo” vengano risolte dalla Rai e dalla Commissione di Vigilanza. Ricordiamo che Vespa, per evitare la riduzione dello stipendio a 240mila euro lordi l’anno, ha un contratto con la Rai come artista.