«Vogliamo riportare Sanremo a quello che era negli anni in cui ho cominciato a sentirlo da giovane. Sarà un grande racconto, un grande affresco musicale», così ha esordito il neodirettore artistico del Festival di Sanremo Claudio Baglioni. Lo presenterà lui, affiancato da Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino.
Il vostro vecchio Yoda, quando stava in Italia, ricorda benissimo l’emozione del primo Sanremo trasmesso dalla radio: allora presentava il mitico Nunzio Filogamo, iniziando sempre con una frase che divenne famosa “Cari amici vicini e lontani…”. Era il 1951, e vinse “Grazie dei fior”, cantata da Nilla Pizzi. Qualche anno dopo, Domenico Modugno spopolò con “Nel blu dipinto di blu”. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti, tanti cantanti sono andati e ritornati, tanti presentatori si sono cimentati con alterno successo con la manifestazione canora, che ancora ai giorni nostri, dopo sessantasei anni, è una delle trasmissioni televisive di maggiore ascolto.
Un risultato ogni volta non facile da ottenere, perché la vera difficoltà sta nel conciliare la gara canora con lo spettacolo televisivo, e per molte sere di seguito. Quest’anno saranno addirittura cinque, mancherà la suspense delle eliminazioni parziali, e le canzoni verrano ripetute più volte per dare modo alle varie giurie, popolari e non, di valutarle meglio. Diventerà così fondamentale riempire gli spazi con contenuti coerenti e attraenti, per i quali sono stati promessi ospiti di ogni tipo, dai comici agli attori, ai cantanti internazionali “purché facciano un omaggio all’Italia e non passino solo da Sanremo per la solita promozione o per fare una vacanza in Italia”.
La scommessa non è da poco, e in questo Baglioni si è confermato vero “dittatore artistico”, come si è autodefinito, imponendo la prevalenza della musica. Sarà per questo motivo che il neodirettore di Rai 1 Angelo Teodoli, di fronte a un festival completamente nuovo, “meno televisivo e più artistico” (affermazione rischiosamente impegnativa, un vero e proprio ossimoro), ha dichiarato di sperare in un 40% di share. Davvero molto prudente e forse pure un po’ preoccupato, visto che l’ultima serata del Festival 2017 raggiunse il 58,4%.
Intanto i rappresentanti del Comune di Sanremo annunciano che gli alberghi sono già quasi tutti prenotati, in particolare dai russi, che sembrano non aver problemi per il costo dei biglietti (l’anno scorso l’abbonamento in platea costava 1.280 euro, 660 euro una poltrona per la finale). E sembra che i bagarini siano già scatenati. Forse più degli anni scorsi c’è grande aspettativa, visto che la manifestazione andrà in onda con un format assai diverso dal solito. Vedremo se Baglioni (e la musica con lui) vincerà la scommessa.