Carlo Verdone è sicuramente uno degli attori e registi più amati dal pubblico italiano. In 40 anni di carriera, Verdone è riuscito a rappresentare l’Italia calandosi nei panni di personaggi molto diversi tra loro ma capaci di mostrare i difetti degli italiani. Nel suo ultimo film, “Benedetta follia” in cui ha scelto di farsi affiancare da Ilenia Pastorelli, Carlo Verdone si affida al suo repertorio classico. Il suo personaggio Guglielmo, titolare di un negozio di arte sacra, ha tutte le caratteristiche di quelli che sono stati i suoi personaggi più amati. Come scrive il portale Movieplayer, in Benedetta Follia c’è quell’effetto amarcord che piace così tanto agli italiani ma è anche un omaggio di Verdone ai personaggi che hanno fatto la sua fortuna. Benedetta follia si prepara, così, ad accogliere gli italiani al cinema, pronti a divertirsi e a trascorrere una serata spensierata (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



Le dichiarazioni di Ilenia Pastorelli

Benedetta Follia è uno dei film più attesi dell’inizio del 2018. Il film di Carlo Verdone vede nelle vesti di protagonista femminile Ilenia Pastorelli, ex concorrente della dodicesima edizione del Grande Fratello. Dalla sua avventura nella casa più spiata d’Italia, Ilenia Pastorelli ha fatto tanta strada. Nel 2016 ha vinto il David di Donatello come miglior attrice protagonista con il film Lo chiamavano Jeeg Robot. Ilenia è stata così scelta da Carlo Verdone e nel film “Benedetta follia”, la Pastorelli interpreta un’esuberante ed eccentrica ragazza romana, decisa a lavorare nel negozio di arte sacra di proprietà del signor Guglielmo (Carlo Verdone). Nonostante la bella carriera fatta finora, però, Ilenia Pastorelli non si considera ancora un’attrice. “Dire che mi sento attrice è abusare di un parolone. “Attrice” è un termine fortemente caratterizzante. Io vorrei essere aperta a tutto, sfidarmi”, ha dichiarato a Vanity Fair (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



Benedetta follia, l’amore ai tempi dei social

Benedetta follia ci racconta l’amore ai tempi dei social. Il nuovo film di Carlo Verdone, vede ancora una volta entrare in gioco tutto ciò che ci parla in termini di modernità e innovazione. Da oggi nelle sale, la nuova commedia agrodolce con protagonista il romano al fianco di Ilenia Pastorelli e Lucrezia Lante della Rovere. La pellicola, ci regala un nuovo spaccato cinematografico, per un ambiente che, dopo tutto il caos sollevato per la questione di Fausto Brizzi, ha bisogno senza ombra di dubbio di rigenerarsi con nuova linfa. Nel nuovo film, Verdone interpreta il ruolo di Guglielmo, un uomo con una fedina cristiana letteralmente immacolata. Da 25 anni è sposato con Lidia (interpretata da Lucrezia Lante della Rovere) che però lascia il marito proprio il giorno del loro anniversario di nozze, per via di una nuova relazione che ha avuto modo di portarla via da ciò che era diventato il suo polveroso marito. Guglielmo si butta sul lavoro e assume Luna (Ilenia Pastorelli) che in breve gli sconvolgerà la vita con l’obiettivo di trovargli anche una nuova compagna tramite una serie di divertenti appuntamenti al buio.



Benedetta follia, oggi al cinema con Carlo Verdone

Benedetta follia quindi, accenderà i suoi riflettori sullo strano mondo degli appuntamenti al buio. Il protagonista Guglielmo, interpretato da Carlo Verdone, si troverà ad avere a che fare con le più eccentriche e inusuali donne in cerca dell’anima gemella (Paola Minaccioni, Francesca Manzini, Elisa Di Eusanio). Diverse serate saranno proprio catastrofiche, ma poi ci si metterà il caso (con il volto di Maria Pia Calzone) a riaggiustare le cose. La coppia Verdone-Pastorelli, pare funzionare alla grande e lo stesso regista, confida intervistato da Avvenire che: “Ilenia è l’attrice che ho meno diretto nella mia vita perché ha già spontaneamente gestualità e tempi perfetti. Nella scrittura naturalmente ci siamo ispirati anche a lei, ma questa ragazza ha il grande dono di saper nascondere l’arte”. Poi la malinconica osservazione sulle pellicole attuali: “Oggi è decisamente più difficile far ridere perché ormai, come diceva Sordi già 40 anni fa, l’Italia ha perso il senso del ridicolo. Ma nonostante la rabbia e la paura che costituiscono una cappa sulla nostra testa, io non ho perso la voglia di osservare e raccontare la fragilità e la poesia delle persone che mi stanno intorno”.