Carlo Verdone, ospite di Radio 2, ha voluto parlare del precariato nel cinema. Per lui quello che si apre domani sarà un weekend davvero molto delicato perché sarà il primo per il suo nuovo film ”Benedetta follia” che è uscito nelle sale cinematografiche giovedì scorso. Carlo Verdone si aspetta una risposta da parte del suo pubblico anche se c’è da dire che negli ultimi anni i suoi film non hanno registrato il successo visto tra gli anni ottanta e l’inizio del nuovo millennio. Sicuramente la pellicola precedente a Benedetta Follia ha già segnalato una leggera ripresa, con la collaborazione con Antonio Albanese in L’abbiamo fatta grossa. Il film ha riscosso un discreto successo e la coppia è piaciuta al pubblico. Staremo dunque a vedere come andrà il fine settimana anche se c’è da dire che i primi dati sono più che convincenti. Di certo gli anni sono passati e Carlo Verdone si è trasformato, ma nonostante i grandi successi del passato anche stavolta ci sarà grande curiosità da parte di un pubblico sempre attento a questo grande attore e regista. (agg. di Matteo Fantozzi)



“Il cinema delicato e precario”

Ospite di Radio 2, Carlo Verdone ha avuto la possibilità di ripercorrere i periodi più interessanti della sua carriera nel mondo del cinema, con un’analisi sul periodo di crisi che negli ultimi decenni ha investito il settore: “Il periodo aureo – ha ammesso il regista – è stato alla fine degli ottanta alla fine dei novanta, poi con la fine dei novanta sono cominciati ad arrivare dei problemi: la crisi economica, il passaggio all’euro, il pubblico che scopre le serie televisive”. Secondo Carlo Verdone, che questa sera sarà ospite a “Ieri e Oggi”, “il pubblico è una bestia molto difficile, molto complessa”, da conquistare giorno dopo giorno. Analizzando il suo successo, il regista non ha potuto fare a meno di dare tutto il merito ai suoi affezionatissimi seguaci: “Io ho attraversato diversi decenni, perché alla fine è così: io ho iniziato nel ’79. Lo zoccolo duro sono i super fan che in ogni caso vanno (al cinema ndr). Poi quello che conta però è il passaparola – ha ammesso Verdone – se il passaparola è buono allora lo zoccolo duro c’è insieme ad altri, però non basta lo zoccolo duro”. Per il regista, inoltre, “se c’è un lavoro delicato e precario è quello del cinema”, dove di fondamentale importanza è il pubblico dei più giovani, oggi sempre più assente. A questo link è disponibile  il video della sua intervista. (Agg. di Fabiola Iuliano)



“Di questi tempi è sempre più difficile far ridere”

Torna Ieri e oggi con la seconda puntata di questa sera a cui parteciperanno Iva Zanicchi e Carlo Verdone. Carlo Verdone è protagonista da ieri nelle sale cinematografiche con la commedia Benedetta Follia che può essere concepito come un’amara riflessione sulla solitudine di una società che aggiorna ossessivamente tutto, dai software ai sentimenti.

All’interno della pellicola, che vanta un cast eccezionale con attori del calibro di Lucrezia Lante della Rovere, Ilenia Pastorelli e Maria Pia Calzone, Carlo Verdone interpreta il personaggio di Guglielmo, uomo integerrimo e di specchiata virtù che gestisce un negozio di articoli religiosi e che viene lasciato da sua moglie proprio il giorno del loro venticinquesimo anniversario di nozze. L’uomo è sotto shock, ma quando nel suo negozio arriva una giovane ragazza di periferia decisa a divenire la nuova commessa, la sua vita viene stravolta fino a che poi il destino sistema ogni cosa.



CARLO VERDONE, EREDE DEL GRANDE ALBERTO SORDI

Anche in Benedetta Follia come nei suoi precedenti film Carlo Verdone ha la capacità di osservare ogni cambiamento della società, attraverso le sue debolezze, i fallimenti ma anche i tanti pregi e virtù. Definito come l’erede di Alberto Sordi, Carlo Verdone ha creato personaggi indelebili nella memoria di ciascuno di noi come i suoi personaggi coatti e spacconi il cui motto era ‘famolo strano’ creando quindi neologismi e influenzando anche il linguaggio comune. Della sua collega nel film Benedetta follia, l’attrice Ilenia Pastorelli, Carlo Verdone in un intervista al quotidiano Avvenire dice: “Ilenia è l’attrice che ho meno diretto nella mia vita, perché ha già spontaneamente gestualità e tempi perfetti.

Nella scrittura naturalmente ci siamo ispirati anche a lei, ma questa ragazza ha il grande dono di saper nascondere l’arte. Riguardo all’arte di saper far ridere ispirandosi al suo maestro Alberto Sordi, dice: “Oggi è decisamente più difficile far ridere perché ormai, come diceva Sordi già 40 anni fa, l’Italia ha perso il senso del ridicolo. Ma nonostante la rabbia e la paura che costituiscono una cappa sulla nostra testa, io non ho perso la voglia di osservare e raccontare la fragilità e la poesia delle persone che mi stanno intorno”.