Ritorna Superbrain – Le Supermenti: il noto giornalista Rai, Francesco Giorgino nella giuria insieme a Valeria Marini, Paolo Bonolis. I tre giurati dovranno esaminare attentamente i vari protagonisti di serata a cui al termine della puntata verrà assegnato un premio di ventimila euro. Francesco Giorgino oltre ad essere uno dei volti più amati del telegiornale di Rai 1 e docente di Comunicazione e Marketing alle Università Sapienza e Luiss di Roma, in una delle ultime interviste ha parlato anche della sua passione per i libri e del suo ultimo saggio Giornalismi e società – informazione, politica, economia e cultura edito da Mondadori Education. Francesco Giorgino ha spiegato infatti come in un mondo in cui sembra sufficiente avere uno smartphone, il ruolo del giornalista è un ruolo chiave.

Queste le sue parole: “Nel mio libro Giornalismi e società – informazione, politica, economia e cultura edito da Mondadori Education ho posto al centro dell’attenzione degli operatori dell’informazione e degli studiosi di sociologia della comunicazione e del giornalismo il tema della mediazione fra la realtà rappresentabile e il pubblico. Con la pervasività delle nuove tecnologie e con le nuove piattaforme digitali (smartphone in testa) siamo stati chiamati a confrontarci con la definizione di un nuovo modello di giornalismo: il citizen journalism. Si tratta di un modello che da un lato ha allargato il numero dei protagonisti che concorrono alla sfera pubblica mediata, per dirla con Thompson, dall’altro ha posto e pone problemi inediti al giornalismo”.

FRANCESCO GIORGINO, “LA VERITÀ CHE PROPONE IL GIORNALISMO NON È VERITÀ ASSOLUTA”

Nella stessa intervista il volto noto della Rai, Francesco Giorgino ha parlato di come negli ultimi tempi le bufale o fake news siano diventate uno dei principali nemici del giornalismo ma nello stesso tempo è ben consapevole che esistono dei validi strumenti per evitarle non facendo screditare la professione di giornalista: “Le fake news sono uno dei principali nemici del giornalismo, ma non dimentichiamoci che l’informazione mainstream ha delle responsabilità, se è vero come è vero che negli ultimi anni non ha saputo far comprendere la differenza che c’è fra un modello che ruota intorno a processi rigorosi di raccolta, selezione, gerarchizzazione, trattamento e tematizzazione delle notizie e un sistema senza regole, senza rispetto di routine produttive, svincolato da principi deontologici ed etici.

La verità che propone il giornalismo non è una verità assoluta, ma relativa. E non può esistere l’oggettività, ma l’obiettività orientata allo scopo. Tuttavia, pur dentro i limiti di questa visione, diventa essenziale ricordare che essa non può essere certo paragonata a quella zona grigia, fatta di verosimiglianza più che di verità, che si sedimenta giorno dopo giorno all’interno del sistema, fragile e discutibile, di chi, operando solo attraverso i social network, vuole prescindere da qualunque forma di intermediazione professionale”.