Katia Follesa ha parlato per la prima volta della sua malattia. In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera ha svelato di avere la cardiomiopatia ipertrofica, una patologia che potrebbero ereditare anche i suoi figli. Motivo che la spinge a valutare a lungo l’ipotesi di un secondo figlio. “Non tanto la gravidanza, anche se era escluso un parto naturale. Ma c’era il 50 per cento di probabilità che Agata ereditasse la cardiomiopatia. Per fortuna non è così, ma nell’ipotesi di un secondo figlio è una riflessione che, da un paio d’anni, faccio. A 42 anni sapere di poter mettere al mondo un figlio che può avere questi problemi mi fa dire che no, non lo farei”, ha ammesso la comica che, nonostante la malattia continua a sorridere e a lavorare. Dal 17 gennaio, infatti, Katia Follesa affiancherà Nicola Savino e Ivana Mrazova alla conduzione della nuova trasmissione di Italia 1, 90 Special (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
UNA MALATTIA AFFRONTATA CON CORAGGIO
Sicuramente Katia Follesa sa bene come affrontare al vita con il sorriso. Sarà deformazione professionale o la forza intrinseca nelle donne, la stessa che spinge in molte verso il sacrificio della loro stessa vita per gli altri, quella che viene fuori in situazioni difficili o quando è il momento di prendere in mano la propria vita. Katia Follesa è una donna forte e oggi usa la sua malattia per spingere verso la positività chi come lei soffre e soffrirà sempre. La forza di andare avanti e combattere devono essere cose che vengono da dentro ma sicuramente una mano viene anche da fuori, dalla famiglia e dal compagno con cui si condivide la vita di tutti i giorni. Sicuramente in questo Katia Follesa è stata fortunata. Un duo comico per lavoro ma sempre goliardino e divertente anche fuori, questo Katia ha costruito con Angelo Pisani, suo compagno e il famoso Capsula di Pali e Dispari. I due sono lodati sui social dove appaiono sempre uniti e innamorati e anche in occasione del compleanno dell’attrice e adesso anche conduttrice, Angelo non poteva che fargli un augurio speciale accompagnato da una richiesta altrettanto speciale: “Spalmare le feste no?”. Clicca qui per vedere il video postato su Instagram. (Hedda Hopper)
LA CONVIVENZA CON LA MALATTIA
Katia Follesa ha svelato di avere una cardiomiopatia che sicuramente risulta essere un problema difficile da capire per moltissime persone. Una cardiopatia che la donna combatte con dei betabloccanti, ma che non ha ostacolato la sua vita tanto che ha avuto anche una figlia. La donna riesce ad essere uno splendido esempio anche per chi affronta questi problemi con uno spirito diverso e poca forza per provare a reagire. In Italia infatti, purtroppo, sono molti quelli che devono convivere con delle cardiopatie tra cui anche moltissimi bambini. Problemi che non sono facili da affrontare e per superare i quali serve davvero grande forza psicologica oltre che fisica. Katia Follesa con il suo esempio, anche grazie alla trasmissione Junior Bake Off 3, lancia un messaggio che il pubblico non può fare a meno di ammirare e per il quale serve un impegno importante da parte di tutti per far capire che oggi la cardiopatia si può anche combattere. (agg. di Matteo Fantozzi)
LA PRIMA INTERVISTA SULLA SUA CARDIOMIOPATIA
Intervistata da Chiara Maffioletti sul Corriere della Sera, Katia Follesa ha parlato per la prima volta della sua malattia, la cardiomiopatia. Con 17 milioni di vittime ogni anno, le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte. “Se mio papà si fosse curato a suo tempo, avrebbe potuto convivere benissimo con la malattia. Io faccio una terapia di betabloccanti… magari tra dieci anni sarà ancora più semplice. Il suggerimento è fare dei controlli anche se non si avvertono sintomi: Angelo (Pisani, il suo compagno, ndr) non ha sintomi, ma avendo a sua volta un padre cardiopatico sta facendo comunque tutti i passaggi per escludere ogni patologia: grazie a Dio è sano, quella con il cuore da rimandare sono io. Ma vivo benissimo, ho fatto anche una figlia”. La conduttrice di Junior Bake Off, spiega che la gravidanza in sé non era un problema ma c’era una percentuale del 50% che la piccola Agata potesse sviluppare a sua volta la cardiopatia: “Per fortuna non è così, ma nell’ipotesi di un secondo figlio è una riflessione che, da un paio d’anni, faccio”. Poi alcuni consigli fondamentali e anche la riflessione sul programma che conduce ogni venerdì sera: “L’alimentazione conta moltissimo quando si parla di queste patologie, ma i dolci che prepariamo nel programma sono un momento di gioco. L’entusiasmo di questi piccoli mi ha molto stupita, moltissimo”. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
KATIA FOLLESA RACCONTA LA SUA MALATTIA
Katia Follesa e la malattia: la comica esce alla scoperta sulla patologia cardiaca con la quale convive ormai da quasi dodici anni. Intervistata dal Corriere della Sera, la conduttrice di Junior Bake Off Italia, in onda su Real Time, ha condiviso con l’opinione pubblica la cardiomiopatia ipertrofica non ostruttiva congenita, scoperta in un pomeriggio del 2006: “Quel giorno ero in macchina, stavo guidando, quando improvvisamente mi si è appannata la vista e, non so come dire, non sentivo più il cuore”. Oggi Katia Follesa è testimonial del progetto Cor, del gruppo ospedaliero San Donato Foundation, che vuole migliorare la qualità di cita dei pazienti cardiopatici e creare campagne di prevenzione per le patologie cardiovascolari. “La cosa buona che ho fatto, dopo aver pensato che stessi per morire, è stata andare subito, quel pomeriggio stesso, in ospedale. All’inizio mi avevano detto che non avevo niente. Anzi, la cardiologa era quasi un po’ scocciata”, approfondendo però ha poi scoperto di avere la stessa malattia del padre.
“DIAGNOSI PRECOCE È FONDAMENTALE”
Da quel momento, Katia Follesa porta avanti una terapia, che non avrà fine: “La dovrò continuare a vita. Ho abbracciato questo progetto per trasmettere il messaggio che quando si tratta del cuore è bene non sottovalutare e fare sempre una visita all’anno, magari due”. Ed ecco il consiglio alle persone per prevenire eventuali patologie: “È vero che non sempre è semplice trovare le persone giuste a cui affidarsi, ma l’ospedale di San Donato è una garanzia. Quando si parla di queste patologie una diagnosi precoce è fondamentale”. La vita della comica non è stata stravolta da questa cardiopatia, tanto da mettere al mondo una figlia: “Problemi? Non tanto la gravidanza, anche se era escluso un parto naturale. Ma c’era il 50 per cento di probabilità che Agata ereditasse la cardiomiopatia. Per fortuna non è così, ma nell’ipotesi di un secondo figlio è una riflessione che, da un paio d’anni, faccio“. Infine, una battuta per bambini e ragazzi: “L’alimentazione conta moltissimo quando si parla di queste patologie, ma i dolci che prepariamo nel programma sono un momento di gioco. L’entusiasmo di questi piccoli mi ha molto stupita, moltissimo”.