A Natale siamo tutti più buoni. Ma visto che le feste sono ormai “archiviate” da qualche giorno, possiamo tranquillamente parlare di Super vacanze di Natale, il “non film” che De Laurentiis ha deciso di portare al cinema con la regia (?) di Paolo Ruffini per celebrare 35 anni di cinepanettoni. Ora, sarebbe più che giusto rendere omaggio ad alcune delle commedie (non tutte) realizzate in scia a Vacanze di Natale del 1983. In particolare, come in qualunque saga cinematografica che si rispetti, alle prime, quando c’era qualcosa da dire e non un brodo da allungare o una minestra da riscaldare. È poi difficile vedere accomunate le varie vacanze di Natale accompagnate dall’anno di uscita e i Natale a (con le varie località di villeggiatura) con film come Anni ‘90, A spasso nel tempo, Spqr e Colpi di fortuna. Tuttavia se si fa introdurre tutto il film dalla definizione di cinepanettone del dizionario Hoepli (“Film comico di pura evasione, basato su una comicità molto dozzinale, spesso volgare, che punta sulla popolarità degli attori e la generosa esibizione di grazie femminili”), allora si capisce che ci può entrare davvero un po’ di tutto.



Del resto le varie clip tratte dai 30 e passa film sono divise in gruppi che vengono introdotti da aforismi o frasi celebri di personaggi come Dostoevskij, Freud e Kraus. Insomma, il risultato è un “mega-mix” senza capo né coda, al cui termine si capisce che: Pietro Morana è un ottimo montatore; le battute più divertenti sono quelle tratte dai film più vecchi. Non è certo quest’ultimo un caso: tra gli anni ‘80 e i primi ‘90 siamo ancora nel periodo in cui la commedia italiana vive un periodo generalmente ricco di pellicole e attori, quell’era, già iniziata negli anni ‘70, che dopo essere stata a lungo snobbata e disprezzata, è stata recentemente rivalutata. Il primo Vacanze di Natale, quello del 1983, per esempio, è stato protagonista di una retrospettiva al Festival del cinema di Venezia nel 2010.



Altri tempi, altri protagonisti che non torneranno più e che è inutile riproporre. Per carità, sarebbe bello rivedere Christian De Sica e Massimo Boldi insieme, ma per fare qualcosa di diverso. È stata già una sofferenza rivedere Cochi e Renato sul palco di Zelig provare a riproporre le gag dei tempi de il Poeta e il Contadino. E anche i comici di oggi è giusto che provino strade diverse dall’ennesima riproposizione del passato. Checco Zalone l’ha capito e non è un caso che senza i suoi film il cinema italiano registri meno incassi.

In fondo sarebbe bastato scegliere un’altra definizione di cinepanettone, quella che si trova sul “Lessico del XXI secolo” della Treccani (risalente al 2012): “Termine utilizzato per definire i film di genere comico-demenziale che vengono distribuiti in Italia nel periodo natalizio. La genesi di tale termine ha origine all’inizio degli anni Ottanta del 20° sec., quando, reduci dal successo di Sapore di mare (1982), i fratelli Carlo ed Enrico Vanzina si sono visti commissionare da Aurelio De Laurentiis l’incarico di realizzare una commedia da ambientare in una località sciistica. Basati sulla presenza del duo comico formato da Christian De Sica e Massimo Boldi, questi film si sono caratterizzati per una comicità di situazione dall’umorismo elementare, ricca di allusioni sessuali, ripetitiva negli intrecci ma di grande presa sul pubblico per quasi trenta anni. Dopo la serie di Vacanze di Natale, sempre scritta e diretta dai Vanzina, è arrivata quella di Natale a diretta invece da Neri Parenti, giunta nel 2011 con Vacanze di Natale a Cortina al suo decimo episodio. La flessione negli incassi registrata negli ultimi due anni probabilmente porterà a una revisione della formula del cinepanettone”. Ecco, la revisione voluta quest’anno dalla Filmauro decisamente non funziona. Speriamo che i soldi incassati (pochi al botteghino, ma praticamente “puliti”, vista l’assenza di costi di realizzazione) non facciano pensare a qualche iniziativa analoga in futuro.