Lucia Mascino è un’attrice di teatro e televisione, che si sta a poco a poco costruendo una carriera che di nicchia è diventata finalmente più aperta al grande pubblico nostrano. La Mascino è una marchigiana di 41 anni (è una classe’77) che ha in Filippo Timi il suo regista e il suo grande punto di riferimento. Eppure, a leggere la sua biografia, la recitazione e il teatro non erano entrati a far parte della sua vita fin da subito, anzi. Lucia Mascino dopo aver finito il liceo si iscrive alla facoltà universitaria di Scienze matematiche fisiche naturali che non porterà a termine, dando comunque un buon numero di esami (16). La sua vera vocazione, però, è per il teatro, come ha lei stesso ammesso al Corriere.it: “Quando per la prima volta mi iscrissi a un corso di teatro capii davvero di essere nel posto giusto.



La svolta per liberare le mie emozioni una volta per tutte fu la morte di mio padre.” Continua Lucia Mascino: “Che cos’è per me il teatro? Essenzialmente per me il teatro è riuscire a decompormi e poi a ricompormi. Mi è necessario per rimanere focalizzata su una cosa per volta e per creare dei progetti artistici. Ho bisogno di saltare fuori e poi di rientrare, che sia religione o riti laici dell’essere umano. Sono un po’ timorosa, ma sul palco non riesco a trattenere le emozioni.”



LUCIA MASCINO, L’AMICIZIA CON FILIPPO TIMI

L’attrice teatrale e di cinema Lucia Mascino ha legato nel corso degli anni la sua figura a quella del regista, attore e scrittore Filippo Timi, col quale collabora e lavora da circa 20 anni. Venti anni di amicizia pura e casta, come sottolinea la bella attrice anconetana dalla chioma bionda e dagli occhi cerulei: “Io e Filippo siamo amici da vent’anni, ma la nostra è solo un’amicizia, è un rapporto molto casto. Un giorno ricordo che dovevamo vestire i panni di marito e moglie all’interno di uno spettacolo teatrale e lui mi disse che dovevamo farlo per entrare meglio nella parte. Ma non lo facemmo.” Continua Lucia Mascino: “Condividiamo tante cose assieme, come, ad esempio, il gioco infatile: insieme facciamo la verticale.



Oppure, tanto per citare un altro esempio, lo shopping: una volta a Parigi siamo andati insieme in una serie di negozietti vintage e mi ha vestito in un modo così strano che alla fine non mi riconoscevo più. Lui è una persona estremamente sensibile, ha un fiuto straordinario per le emozioni, sembra quasi un cane da tartufi… se fossi un uomo vorrei avere aìla sua voce, è bella e profonda.”