PAOLO VIRZI’ A RADIO CAPITAL

Paolo Virzì a tutto campo contro il Movimento 5 Stelle: il regista toscano, da sempre sostenitore acnhe se “critico” del Partito Democratico, è tornato a parlare con la stampa in occasione dell’uscita nelle sale di “Ella & John – The Leisure Leeker” e ha approfittato anche per dire la sua sulla situazione politica italiana a meno di due mesi dal voto del 4 marzo. Intervenuto a Tg Zero, tramissione in onda su Radio Capital condotta da Vittorio Zucconi ed Edoardo Buffoni, ha rievocato un episodio che l’ha visto protagonista in prima persona e poi si è lasciato andare ad alcune riflessioni in merito a quella che, stando ai sondaggi, è comunque la principale forza politica al momento in Italia. “Del Movimento io non pronuncio nemmeno il nome” ha esordito Virzì parlandone ai due giornalisti, sottolineando infatti la paura che lui prova nei suoi confronti. “Io sono un cagasotto, un fifone e una volta mi è capitato di dire una battutina sul sindaco di Livorno e sul blog di Beppe Brillo è comparso un articolo dedicato a me e intitolato ‘Il regista del giorno’” ricorda il 53enne originario di Livorno.



LE MINACCE DI MORTE SUL BLOG DI GRILLO

Non esitando a definire “uno sputificio” la sezione dei commenti in calce a quell’articolo comparso sul blog di Beppe Grillo, Paolo Virzì ricorda nel corso della sua intervista a Radio Capital che in quell’occasione comparvero dei commenti di alcuni utenti che auguravano la morte a lui e ai suoi figli. “Io mi impressionai, dato che una cosa così violenta non mi era mai successa” ricorda il diretto interessato che fa un paragone con quello che chiama “il regime berlusconiano” a proposito dell’acrimonia che, a suo dire, istigherebbe il Movimento 5 Stelle. “A me dispiace dato che mi sembra che dentro ci sia qualcosa di violento e di inaccettabile” spiega il regista toscano che poi allarga la sua riflessione a quello dell’italiano medio che sembra diventato l’elettore italiano che viene sedotto da alcuni partiti ed è oramai “mainstream”.



RACCONTARE LA SOCIETA’ ATTUALE COME FECE MONICELLI?

A tal proposito, lo stesso Paolo Virzì spiega comunque che in tali fenomeni della politica odierna c’è “qualcosa di interessante da raccontare” come a suo tempo peraltro faceva Mario Monicelli con la società italiana del dopoguerra: “Se Monicelli fosse vivo si eserciterebbe in questo” spiega il regista e, sul suggerimento dei due giornalisti in studio di farlo lui, ribatte di non essere così bravo “come Mario” e poi precisa che ci si sta apprestando a “una nuova stagione da narrarre” dato che, nelle sue previsioni, il Movimento 5 Stelle potrebbe risultare davvero vincitore in questa contesa.



Alla fine, dopo aver ironizzato nuovamente su questa nuova trasformazione dell’italiano medio alla ricerca del “miracolo del reddito di cittadinanza”, Virzì torna serio e precisa comunque di aver paura, più che altro, soprattutto delle manifestazioni di violenza come nell’episodio da lui rievocato.