Roberto Giacobbo, giornalista e autore televisivo laureato in Economia e Commercio, è uno dei volti televisivi più amati e conosciuti del momento. Un vero divulgatore televisivo che nei propri programmi, tra cui l’ormai celeberrimo Voyager, riesce a parlare dei più disparati argomenti unendo evidenze storiche a interrogativi di natura leggendaria popolare. Un mix che gli ha permesso di catturare l’attenzione del pubblico televisivo che segue costantemente le sue trasmissioni. In una recente intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, Giacobbo ha sottolineato come la sua sia una divulgazione fuori dagli schemi tradizionali raccontando come sia nata la sua passione per la scienza ed il mistero. In particolare queste le parole del conduttore: “Papà era ingegnere elettronico alla Ibm. La scienza mi ha incuriosito fin da piccolo, da ragazzino ho fatto tutti i tipi di esperimenti. In fondo anche con Voyager mescoliamo ricerca e ipotesi: sono partito da un programma di domande anziché di risposte. Ho cominciato a fare questo lavoro prima dell’avvento del web e ho creato una rete umana e non virtuale, posso contare su una squadra di studiosi e professori con cui sono in costante contatto. Quando una notizia è arrivata sulla rete è già scoperta, è di tutti: invece bisogna parlarne prima”.

ROBERTO GIACOBBO, UN FIDANZAMENTO TRASFORMATO IN MATRIMONIO

La carriera televisiva di Roberto Giacobbo ha spiccato il volo nei primi anni duemila dopo una ospitata al Maurizio Costanzo Show. Quella serata viene notato da un dirigente dell’allora Telemontecarlo che gli propose di intraprendere la carriera di conduttore dando così vita alla trasmissione Stargate – Linea di confine. Il successo ottenuto da questo programma sarà talmente grande che i vertici Rai lo contattarono per sottoscrivere un contratto di collaborazione ancora in essere. Di questo ne ha parlato sempre a Repubblica, lo stesso Giacobbo rimarcando: “All’epoca facevo l’autore, glielo dico e mi propone di fare il salto: Mi piace come racconta, deve fare il conduttore. Ma era un segno del destino: quando facevo Stargate-Linea di confine ho incontrato mia moglie Irene. Ho tre figlie meravigliose, vivo in un universo femminile. Come sono arrivato in Rai? Il programma che facevo su La7 una sera ha superato gli ascolti di Rai2. Era il 2003. Mi chiama l’allora direttore generale Agostino Saccà, e mi propone di tornare: Vogliamo trasformare in matrimonio un fidanzamento cominciato tanti anni fa? Avevo lavorato in Rai dall’89 in poi, facendo la gavetta. Ero felice di tornare. La divulgazione su Rai2 ha completato quella che già faceva Rai1 con Angela”.