Mira Sorvino, vincitrice del premio Oscar nel 1996 con il film La dea dell’amore, diretto da Woody Allen, ha dichiarato di non aver più intenzione di lavorare con il regista newyorchese dopo la notizia riguardanti i presunti abusi di Allen nei confronti della figlia adottiva Dylan Farrow. Mira Sorvino ha anche scritto una lettera pubblica indirizzata a Dylan Farrow, che oggi ha 32 anni, dichiarando di essere molto dispiaciuta di non essere mai andata a fondo alla questione: “Ho letto la rappresentazione sui media delle tue affermazioni sugli abusi come la conseguenza della battaglia tra Mia Farrow e lui e non ho approfondito la questione. Sono così dispiaciuta, Dylan! Non posso immaginare come ti sei sentita in tutti questi anni”. Mira Sorvino si è definita un’attrice “giovane e ingenua” quando nel 1996 decise di lavorare con Woody Allen. L’attrice 50enne, a questo punto, spera che anche Woody Allen venga “buttato fuori da Hollywood” come già accaduto ad Harvey Weinstein e non solo. (Aggiornamento di Fabio Morasca)
ALEC BALDWIN DIFENDE ALLEN
Dopo Weinstein, riflettori tutti puntati su Woody Allen. La figlia adottiva Dylan Farrow ha denunciato il famoso regista, accusandolo di averla molestata quando aveva appena sette anni. La donna ha rilanciato le sue accuse, chiedendo al mondo di essere finalmente creduta. Secondo l’82enne, Mia Farrow strumentalizzerebbe le figlie mettendolo in cattiva luce. Nel frattempo da Hollywood, arrivano le prime prese di posizione. Colin Firth, ha dichiarato al Guardian: che non lavorerà più con lui. Nelle ultime settimane anche famose attrici come Greta Gerwig, Rebecca Hall, Ellen Page e Mira Sorvino hanno annunciato di non voler lavorare al fianco di Allen. Anche Natalie Portman ha detto a Oprah Winfrey di credere alla ex figlia adottiva Farrow. L’unico che difende ancora il regista è Alec Baldwin: “Attaccarlo è ingiusto e triste – ha affermato l’attore – Sono state fatte delle indagini da due stati e non sono state formalizzate delle accuse. Rinnegare lui e il suo lavoro, senza alcun dubbio, ha uno scopo. Ma per me è ingiusto e triste: ho lavorato con Woody Allen tre volte ed è stato uno dei privilegi della mia carriera”. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
Colin Firth scarica il regista
Dopo le nuove accuse che Dylan Farrow ha rivolte a Woody Allen, l’attore Colin Firth scarica i regista. In una nota inviata al Guardian, Colin Firth ha fatto sapere che non lavorerà più con Woody Allen che lo ha diretto «Moonlight» nel 2013. Una presa di posizione dura e diretta quella di Colin Firth che ha scelto di schierarsi dalla parte delle donne. Chi, invece, ha difeso Woody Allen attaccando tutti quelli che lo hanno abbandonato è l’attore Alec Baldwin. Lo scandalo delle molestie sessuali, scoppiato con le accuse all’ex re dei produttori di Hollywood, Harvey Weinstein, continua a far rumore. Il numero delle denunce aumenta sempre di più e ha nuovamente coinvolto Woody Allen che, già in passato, era stato accusato di aver molestato la figlia Dylan quando aveva sette anni. Dopo Colin Firth, dunque, altri attori decideranno di non lavorare più con Woody Allen? (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
NUOVO CAPITOLO DELLO SCANDALO DELLE MOLESTIE SESSUALI
Lo scandalo delle molestie sessuali continua ad imperversare nel dorato mondo di Hollywood dove importanti registi, attori e produttori sono stati accusati di atteggiamenti riprovevoli nei confronti di colleghe, collaboratrici o altre donne. Non è rimasto escluso da pesanti accuse di molestie il regista Woody Allen che già in passato, quando ancora nessuno parlava del caso Weinstein, era stato accusato per avere molestato sessualmente la figlia adottiva Dylan, allora di sette anni. A tornare sulla questione è stata la stessa Dylan Farrow in una recente intervista rilasciata alla CBS nella quale ha ripercorso la sua esperienza con il padre avvenuta 25 anni prima quando, a suo dire, lui abusò di lei in un attico: “Dico la verità su Woody Allen. Perché non dovrei volerlo distruggere?”. Ma ancora una volta, proprio come accaduto nel 1992, il regista ha deciso di intervenire con una pubblica smentita.
Woody Allen replica alle accuse della figlia adottiva Dylan
Mentre l’intervista di Dylan Farrow andava in onda sulla CBS, Woody Allen ha deciso di smentire pubblicamente, affidando ad Afp le seguenti dichiarazioni: “Non ho mai molestato mia figlia, così come hanno concluso due inchieste un quarto di secolo fa. Quando per la prima volta fui accusato, la Child Sexual Abuse Clinic dello Yale-New Haven Hospital e l’agenzia dello stato di New York per il Child Welfare indagarono per molti mesi e conclusero indipendentemente che non c’era stata molestia. Scoprirono invece una bambina vulnerabile, istruita a raccontare questa storia da una madre arrabbiata durante una separazione contenziosa”. Secondo quanto confessato dal regista, dunque, l’ex moglie Mia Farrow avrebbe avuto un ruolo determinante, considerando il periodo di attrito tra loro. A confermare tale convinzione, arrivarono anche le parole dell’altro figlio della coppia: “Moses, il fratello maggiore di Dylan, testimoniò che la loro madre fece esattamente ciò. Istruì Dylan in maniera martellante, cercando di inculcare in lei la convinzione che suo padre fosse un pericoloso predatore sessuale. Sembra che abbia funzionato e, tristemente, sono sicuro che Dylan sia convinta di quello che dice”.