Nel 2017 ha compiuto 75 anni, resta una grande icona del calcio italiano e un punto di riferimento per gli sportivi di tutta Italia. Tra gli ospiti nella puntata di Domenica In del 21 gennaio ci sarà anche Dino Zoff. Campione del mondo nel 1982, bandiera della Juventus e uomo immagine della Lazio più vincente della storia come allenatore prima e come presidente poi, Zoff ha sfiorato anche l’alloro europeo nel 2000 alla guida della Nazionale italiana. Dopo la sfortunatissima sconfitta in finale contro la Francia, rimase famoso il suo battibecco a distanza con Silvio Berlusconi, in quell’anno leader dell’opposizione in politica, ma che da presidente del Milan dopo quel ko sferrò un durissimo attacco a Zoff. Al quale l’allora CT della Nazionale rispose in una infuocata conferenza stampa, prima di rassegnare le sue dimissioni. Zoff uomo d’altri tempi, capace di raccontare un calcio in cui l’Italia dilaniata dalle polemiche riuscì a battere il Brasile degli invincibili nella strada che portò al Mondiale del 1082.
LA RIPRESA DOPO UN VIRUS
Per Zoff gli ultimi anni sono stati difficili, con un grave problema di salute che aveva acceso la preoccupazione degli sportivi, un problema virale che aveva avuto ripercussioni sul sistema nervoso e che lo aveva costretto a un lungo ricovero in ospedale, due anni fa. Nonostante questo, Zoff è tornato in buona forma e continua a commentare le vicende del calcio italiano con un occhio di riguardo particolare per le due squadre che hanno caratterizzato maggiormente la sua carriera da calciatore prima e da dirigente e allenatore poi: la Juventus, celebrata nel periodo di massimo splendore in Italia, con 6 Scudetti di fila (impresa mai riuscita a nessuno nella storia della serie A) e la Lazio, della quale ha spesso celebrato il bel gioco impresso da Simone Inzaghi alla formazione biancoceleste. Soprattutto a Roma Zoff è ricordato costantemente con grande affetto e interpellato spesso dalle radio sportive romane che parlano di calcio h24.
I DUBBI SUL VAR
Sulla strada verso i 76 anni, Dino Zoff continua a commentare con grande interesse quanto accade nel calcio italiano e la novità dell’anno, il VAR, ha naturalmente catturato la sua attenzione, con la moviola in campo che ha convinto il monumento del calcio italiano solamente a metà: “Ritengo positivo l’utilizzo del sistema elettronico ma così non è perfetto. Sono sempre gli uomini a rivedere i replay e a decidere. E come tali a volte sbagliano. Il Var ti dà legalità, gli arbitri meno.” Sicuramente Zoff ha ancora molto da dire in un calcio che sembra aver perso quello spirito degli anni d’oro. La sua parata su Oscar resta uno degli interventi leggendari della storia del calcio, ma è lo stile inconfondibile dell’ex capitano della Nazionale a restare nella storia. A Domenica In potrà percorrere i migliori anni di un’intera generazione del football italiano.