Il Monte Soratte ha da sempre sollevato la curiosità dei più riguardo alla sua particolare forma e agli strani riti sacrificali che si consumavano al suo interno. Del mistero del Monte Soratte ci parlerà Roberto Giacobbo all’interno del programma televisivo Voyager, da sempre attentissimo alle storie oscure e che, in qualche modo, hanno a che fare con il ‘paranormale’. In questo caso, comunque, più che col paranormale abbiamo a che fare con riti sacrificali pagani di antica natura, che si perdono nella notte dei tempi. In particolare ci stiamo riferendo a quelli che sono chiamati gli Hirpi Sorani, quei sacerdoti che adoravano Apollo sul monte Soratte. La leggenda narra che i sacerdoti, una volta portati i loro sacrifici ad Apollo, fossero in grado di trasformarsi in lupi. Allo stesso modo, il dio Apollo che adoravano, gli si presentava sotto la forma di un lupo bianco dalle enormi dimensioni. Non è chiara, comunque, l’identità del dio adorato dagli Hirpi Sorani: la leggenda dice Apollo ma potrebbe essere anche una divinità chiamata Soranus, adorata dalle popolazioni italiche del luogo.



ALTRE CURIOSITA’

Gli Hirpi Sorai adoravano Apollo o Soranus praticando dei riti pagani che oggi riterremmo aberranti ma che, per l’epoca, erano praticamente la norma. Al centro delle celebrazioni vi erano i sacerdoti stessi che avevano l’ardire di camminare sui carboni ardenti con addosso le interiora delle capre che avevano appena scannato e sacrificato in nome del loro dio. Passati i secoli, si assistette a un fenomeno conosciuto come ‘sincretismo religioso’. Quello che un tempo veniva utilizzato a fini pagani (luoghi in primis) venne riutilizzato dal cristianesimo a scopo liturgico. E così, dove un tempo ci si dava ai sacrifici pagani venne eretta una piccola chiesa dedicata a San Silvestro. Il nome di questo santo è legato a doppio filo al Monte Soratte. In questo caso, quindi, abbiamo un curioso caso di leggenda all’inerno della leggenda: San Silvestro venne chiamato a Roma da Costantino e il santo si recò da lui salendo su una mula. La storia narra che le impronte di questa mula siano visibili ancora oggi a Rignano Flaminio, Castelnuovo di Porto e a Prima Porta. A Voyager approfondiremo tutta questa misteriosa storia.

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