Il giallo sulla morte di David Rossi continua ad appassionare l’opinione pubblica e questa sera il caso sarà affrontato in uno speciale di La7 nell’ambito del programma Bersaglio Mobile. L’ultima tappa ha visto protagonista la vedova Antonella Tognazzi che insieme al giornalista de Il Fatto Quotidiano, Davide Vecchi, entrambi assolti dalle accuse di violazione della privacy. E proprio dopo la sentenza che ha rappresentato una vera e propria liberazione, la donna è tornata a chiedere la verità in riferimento alla misteriosa morte del marito, per due volte archiviata come suicidio. Al centro del processo che vedeva la vedova Rossi ed il giornalista imputati, anche una mail inviata da David a Fabrizio Viola con oggetto “Help” in cui scriveva: “Stasera mi suicido, davvero. Aiutatemi!!!”. Per l’accusa quei messaggi furono dati dalla vedova al giornalista che li pubblicò senza il consenso dell’ex amministratore delegato Mps ma per la Corte non ci fu alcuna illegalità. Di recente la trasmissione Quarto Grado ha ribadito alcune stranezze presenti nella mail, l’unica ad avere come oggetto “Help” e la sola a non aver ricevuto risposta in giornata da Viola. Anomalie sono state riscontrate anche nella forma e nel contesto poiché Rossi non era solito chiudere le frasi con i numerosi punti esclamativi come in questo caso. L’autore della mail era realmente David? (Aggiornamento di Emanuela Longo)



DAVID ROSSI, IL CASO A BERSAGLIO MOBILE

Continua a rimanere un mistero la morte di David Rossi, il capo delle comunicazione dei Monti dei Paschi di Siena morto in circostanze sospette il 6 marzo del 2013. Una tragedia che ha colpito la famiglia ed ha coinvolto il mondo dell’istituto bancario, mentre l’attenzione pubblica continua a chiedersi se ci sarà una svolta nel caso. David Rossi precipita infatti nella serata di quel giorno dalla finestra del suo ufficio: nessuno dei familiari afferma di aver visto dei cambiamenti nel suo umore in quel periodo, ma c’è molto di più. Enrico Mentana approfondirà il caso di David Rossi nella puntata di Bersaglio Mobile di oggi, mercoledì 24 gennaio 2018, in onda su La7. Il conduttore analizzerà infatti le molteplici ombre e misteri che circondano il decesso di Rossi, dalla dinamica dei fatti alla tempistica, fino ai rilievi effettuati sul suo corpo ed alla recente assoluzione della vedova della vittima, Antonella Tognazzi. Sia la donna sia il giornalista Davide Vecchi, penna de Il Fatto Quotidiano, sono stati infatti accusati di violazione della privacy ai danni dell’ed AD dei Monti dei Paschi di Siena, Fabrizio Viola. In particolare le indagini hanno riguardato lo scambio di email fra Rossi e Viola, il tutto avvenuto giorni pochi prima del tragico evento.



DAVID ROSSI, UNA MORTE EVITABILE?

La morte di David Rossi si sarebbe potuta evitare? Si tratta di una tragedia oppure di un atto voluto? Sono queste le domande a cui ancora le indagini non hanno saputo dare risposta e sono tanti i misteri su cui occorre ancora fare luce. Fra questi alcune email inviate da David Rossi a Fabrizio Viola, all’epoca dei fatti Amministratore Delegato dei Monti dei Paschi di Siena. Uno scambio avvenuto appena 48 ore prima del decesso dell’ex capo della comunicazione del Mps, in cui la vittima aveva annunciato di volersi togliere la vita. “Stasera mi suicido, sul serio. Aiutatemi”: le ultime parole di David Rossi, rimaste inascoltate. Il grido d’aiuto è uno degli elementi su cui gli investigatori hanno approfondito le ricerche durante l’indagine sul caso, lungo la pista che riguarda il suicidio. In più di un’occasione, interrogato dagli inquirenti, Fabrizio Viola ha affermato di non aver mai ricevuto quell’email, tesi smentita dalla segretaria dell’ex AD, Lorenza Pieraccini, durante un’intervista de Le Iene. La stessa donna avrebbe infatti consegnato l’email a Valentino Fanti, il responsabile di segreteria di Viola, con cui tra l’altro avrebbe avuto uno scambio verbale proprio riguardo al contenuto dello scritto.



IL PARERE DELLA FAMIGLIA

Secondo la famiglia di David Rossi, la morte dell’ex Capo della Comunicazione dei Monti dei Paschi di Siena riguarda senza alcun dubbio un omicidio. Sono diversi gli elementi che sembrano supportare questa tesi, più volte trattati nei servizi de Le Iene e dalle maggiori testate nazionali. Si parla infatti dei lividi rilevati sul corpo della vittima, di cui un livido al polso, simile alla stretta di una mano, ed un calcio ai genitali dato forse per dargli una spinta verso il baratro. Segni che secondo gli esperti non coincidono con una caduta volontaria, un mistero che si unisce al giallo dei filmati della videosorveglianza. La famiglia di David Rossi ha infatti richiesto al consulente Luca Scarselli di analizzare i video e sono emerse delle alterazioni tali da pensare ad una manipolazione degli stessi. In particolare Scarselli, sottolinea Il Fatto Quotidiano, ha individuato un’ombra sullo sfondo della scena del crimine che farebbe pensare alla presenza di una persona, di cui è stata cancellata ogni traccia. A questo si aggiunge anche la ricostruzione della caduta, resa possibile grazie alle stesse immagini. Il consulente ha confrontato la posizione del corpo di David Rossi al momento dell’impatto e la traiettoria della caduta, concludendo che il tutto è incompatibile con la tesi del suicidio.

IL COMMENTO DELL’EX SINDACO PIERLUIGI PICCINI

Nelle ultime ore l’ex Sindaco senese Pierluigi Piccini ha commentato le indagini della Procura in merito alla morte di David Rossi. I magistrati lo hanno infatti ascoltato per via della testimonianza resa nel corso di uno dei servizi de Le Iene, in cui ha parlato di presunti festini a base di droga e sesso in cui avrebbero partecipato magistrati e dirigenti dei Monti dei Paschi di Siena. Secondo Piccini infatti potrebbe esserci un collegamento fra questi party e il decesso di David Rossi, motivo per cui la Procura di Genova ha voluto aprire un fascicolo sulla questione. Durante un intervento a Siena Tv per la tramissione Conto alla Rovescia di Orlando Pacchiani, Puccini ha inoltre sottolineato di essere sicuro che Rossi non si sia tolto la vita. Allo stesso tempo è certo che questa sua implicazione nel caso non gli precluderà la carriera politica, fatto garantito dalla legge Severino. L’ex Sindaco infatti avrebbe riportato solo alcune voci, senza muovere accuse nei confronti di qualcuno in particolare. Ascoltato inoltre per il caso anche l’avvocato Luca Goracci, difensore della famiglia Rossi e protagonista di un incontro con un certo Antonio Muto, che a suo dire sarebbe stato aggredito da quattro sconosciuti subito dopo aver trovato David Rossi già privo di vita. La confidenza riguarda tuttavia un nome fittizio, come sottolinea Il Secolo XIX, ed è collegata tra l’altro ad una valigetta di proprietà della vittima ed alcuni rapporti d’affari con la banca del Vaticano, lo Ior.