I giudici di Masterchef 7, nella puntata in onda, stasera, 25 gennaio 2018, per la prova esterna, convocheranno, gli aspiranti chef in un lussuoso hotel di Milano. Divisi in brigate, i cuochi amatoriali, dovranno preparare un pranzo per la celebrazione del Bar Mitzvah, la cerimonia per festeggiare il passaggio all’età adulta, fondamentale nella religione ebraica. Sarà quindi indispensabile seguire alla lettera, con responsabilità e rigore, i dettami della cucina kosher. La brigata perdente affronterà il Pressure Test, decisivo per stabilire chi potrà rimanere nella cucina di MasterChef e chi dovrà abbandonare per sempre la gara. Ecco le sette regole d’oro tipiche della cucina ebraica. Gli animali da cucinare devo avere lo zoccolo fesso ed essere ruminanti; si possono servire oche, tacchini, polli e anatre, non gli altri pennuti; i pesci devono avere sia le squame sia le pinne; carne e formaggi non possono essere serviti assieme ma tra un lasso di tempo necessario per digerire i due alimenti; gli utensili per la carne ed i prodotti caseari devono essere necessariamente separati; ed, infine, le materie prime, usate per il succulento, non devono contenere insetti, bachi. Per scongiurare questo pericolo, usare appositi pesticidi. (Aggiornamento Sebastiano Cascone)



COS’È IL BAR MITZAH (BAT MIZVAH)?

Nella prossima puntata di Masterchef si affronterà un aspetto della cucina particolare come quello dell’arte culinaria ebraica. Come tutti sanno, chi apartiene a questa religione non scinde i normali accadimenti della vita con l’aspetto spirituale: gli ebrei applicano anche nella cucina le dettagliate e minuziose regole che la loro religione gli ha insegnato fin dall’antichità. Assieme alle Sacre Scritture (fino a Zaccaria e che non comprendono i Vangeli) c’è ovviamnte la Torah. Prima di addentrarci comunque nella cucina ebraica e nei suoi ricchi sapori, è bene dare uno sguardo a un momento importante nella vita di un ebreo come il Bar Mitzvah (per i ragazzi) e il Bat Mizvah (per le ragazze). I maschi lo festeggiano a 13 anni e un giorno, mentre le femmine a 12 anni e un giorno. Esso, sostanzialmente, segna il loro ingresso nel mondo degli adulti all’interno della comunità ebraica. Durante il Bar Mitzvah i ragazzi devono leggere un brano della Torah, parteciparvi al commento e prendere servizio il sabato successivo al compimento dei tredici anni. Ad esso segue una festa e un rinfresco. Per le ragazze, invece, esiste una interrogazione sui doveri a cui andrà incontro da grande una donna ebrea.



COS’È LA CUCINA KOSHER

Come dicevamo in precedenza, la religione ebraica regolamenta in ogni aspetto anche la cucina. Per questo motivo il cibo ebraico è assai diverso da qualsiasi altra pietanza, proprio perché l’ebraismo vieta tantissimi alimenti che per gli altri sono considerati assolutamente normali. La cucina Kosher è quella, in sostanza, che considera i cibi che si possono magiare; è una sorta di ortodossia culinaria ebraica. Gli appartenenti a questa religione non possono mangiare cibi come la lepre, il maiale, gli insetti (tranne che per le locuste), i crostacei o i molluschi. Non è possibile mangiare quei pesci che non hanno né squame né pinne. Ancora, gli ebrei non possono accostarsi a un cibo in cui la carne e i latticini siano nello stesso piatto (il libro dell’Esodo dice chiaramente di ‘non cuocere il capretto nel latte di sua madre’). Non sarà possibile, nella cucina Kosher, macellare animali malati o storpi; tutti dovranno essere sani. Ancora, l’ebreo non può assolutamente mangiare sangue o tendini di un animale e l’animale, quando sarà macellato, dovrà soffrire il meno possibile. La compassione, in questo momento delicato, è certamente richiesta e si concretizza nell’uccisione tramite un solo colpo.

Leggi anche

VINCITORE MASTERCHEF ITALIA 13 ED. 2024 È ELEONORA/ La gioia di Niccolò Califano: "L'unica cosa che ha senso"